Re: Fisica e Università

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Sun, 03 Oct 2004 23:10:23 +0200

Josef K. wrote:
...
> Ma il PhD all'estero � molto pi� considerato che in italia?
> Secondo me s�: non intendo in ambito universitario, intendo nel mondo
> del lavoro esterno all'universit�...


Confermo.

> In Italia se dici che sei Dott. Qualcuno ok, ma se dici di avere un
> PhD la gente manco sa cosa sia e anche se lo sa le interessa fin l�.
> Il PhD secondo me dovrebbe essere un momento di formazione e
> approfondimento culturale (ovviamente nel settore specifico) oltre che
> di ricerca iperspecializzata. Ma non sono solo io a dirlo, sarebbe
> nella natura stessa del PhD, per come � stato concepito. Voglio dire,
> se ti laurei e una azienda ti assume spesso � perch� cerca un laureato
> senza tanto badare in cosa.
> Perch� per uil PhD l'approccio non � simile?, tipo "minchia, questo ha
> un PhD, deve essere uno valido".
...


All' estero il PhD e' considerato (nel mondo del lavoro extra-ricerca)
indipendentemente dal settore in cui e' stato conseguito. Proprio
perche' e' legato ad un curriculum in cui lo studente di PhD deve saper
dimostrare doti spendibili anche in contesti diversi dallo specifico
della sua ricerca sviluppando capacita' di autogestirsi, di impegnarsi,
in molti casi di lavorare inserito in un gruppo, di organizzare con
buona dose di autonomia il proprio lavoro, di rispettare scadenze...

Cosi' tra i miei vecchi amici c'e' stato per es. chi dopo un PhD
teorico in particelle elementari ha trovato una carriera estremamente
soddisfacente (non nel settore ricerca) in un' industria di
microprocessori (non italiana), accolto a braccia aperte proprio per le
ragioni di cui sopra.

Ecco, io mi sono fatto l' idea che il problema italiano e' in parte
legato al fatto che le doti di cui sopra venivano almeno in certa
misura garantite dal vecchio laureato vecchio-ordinamento. E allora,
perche' aspettare ancora 3 anni (da parte delle aziende)? e avere minori
agevolazioni fiscali ?

Da qui una rilevanza sociale del dottorato minore che altrove (anche in
Europa) e il suo confinamento al ghetto della ricerca (quasi
esclusivamente accademica).

Personalmente credo che solo se e quando la laurea specialistica
assomigliera' di piu' ad un Master il dottorato italiano riuscira' a
decollare dal punto di vista dell' appetibilita' per le aziende.
Non credo di dire niente di eretico (anche se molti miei colleghi mi
guardano strano quando faccio questi discorsi). Basta guardarsi un po'
attorno (in europa e in america) per rendersi conto che e' un cammino
praticamente obbligato a meno di non voler inventare da zero un nuovo e
diverso sistema universitario.

Giorgio
Received on Sun Oct 03 2004 - 23:10:23 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:23 CET