"ermachoditalia" <ermachoditalia_at_libero.it> wrote in message
news:XGD4d.4664$H11.108922_at_twister1.libero.it
> "Giulio Severini" <giulio.severini_at_sandianl.gov> ha scritto nel messaggio
> news:uap4d.16076$Ie2.7101_at_tornado.fastwebnet.it...
> > Leggo in un recente post che l'elettrone non avrebbe una struttura interna
> > come ad.es. i neutroni ed i protoni, oguno composto da una terna di quark.
> Il fatto di considerare i protoni o i neutroni costituiti solo dai famosi
> tre quark
> � una semplificazione alquanto rozza ed estrema... Sono sistemi veramente
> complessi:
> ancora oggi si cerca di capire fino in fondo cosa accade veramente. La
> complicazione sta nel
> fatto che intervengono contemporaneamente pi� tipi di forze che agiscono, in
> maniera diversa
> l'una dall'altra, su una moltitudine di particelle. I tre quark che si
> citano sempre sono
> solo i quark di valenza del sistema (un p� come succede con gli elettroni di
> valenza in un atomo...).
In effetti, lo saprai meglio di me, i tre soli quark che si usano
comunemente danno luogo ad una situazione quantisticamente molto piu'
complessa che nel caso di un atomo con potenziale centrale.
Una domanda: i numeri quantici di un sistema legato ed a tre
corpi con potenziale centrale sono stati descritti? Non
solamente la situazione e' piu' complessa di quella che si verifica
nello stesso nucleo atomico dove i nucleoni sono oggetti che si possono
schematizzare come fermioni soggetti ad un potenziale medio efficace
perche' interviene una fenomenologia completamente nuova che va sotto
il nome di confinamento che non consente di schematizzare il potenziale
di interazione nemmeno come centrale.
Tuttavia nel caso del nucleone la quantita' di energia disponibile
per la creazione di particelle virtuali e' illimitata tanto quanto
nel caso dell'elettrone, solo che la rinormalizzazione funziona
efficacemente considerando solamente il settore elettromagnetico
fino ad oltre la settima cifra del momento magnetico dell'elettrone.
Dopo occorre cambiare i cut-off la costante di struttura fine per
considerare il settore elettrodebole muonico, poi via via occorre
considerare il settore elettrodebole tauonico, e questo e' quanto
fino ad oggi e' noto teoricamente che e' ben di piu' di quanto
accessibile fino ad oggi in qualunque laboratorio di basse energie.
> Il sistema � poi costituito da un mare di quark e antiquark che si
> annichilano e si ricreano in continuazione,
> per non parlare di tutti i gluoni (i bosoni mediatori della int. forte) che
> oltre a interagire con i quark stessi,
> interagiscono anche fra di essi stessi. E cos� via... Il sistema v� poi
> descritto con opportuni numeri quantici,
> alcuni dei quali non trovano analogo col caso dell'atomo...
Se pero' vuoi tenere conto di tutti i quark virtuali
e dei bosoni vettori e dei gluoni, allora non puoi dire
nemmeno che l'elettrone e' elementare: cioe' delle due
l'una o diciamo che i quark sono tre soggetti ad una
complessa dinamica statistica e l'elettrone e' una particella
elementare a tutti gli effetti energetici rilevabili
nella pratica, o diciamo che i quark sono tre piu' tutte
le risonanze e che l'elettrone non e' elementare. Perche'
dovresti tener conto di tutte le coppie virtuali di origine
elettrodebole che si hanno intorno ad un elettrone. La soglia
di creazione di quark sta al di sopra di quasi tutta la fenomenologia
osservata fino ad oggi su elettroni non relativistici, lo crederei
meno nel caso degli elettroni di acceleratore, tuttavia la soglia
di creazione di coppie virtuali elettrone positrone e' oggi alla
portata delle misure di momento magnetico da laboratorio di bassa
energia.
> Il concetto di protone o neutrone (o altri barioni) costituiti da una terna
> di quark
> � veramente riduttivo!
> > Mi chiedo come ci� sia possibile. Non riesco ad immaginarmi un 'qualcosa'
> > che non sia dotato di struttura. Voi come riuscite ad immaginare un
> > elettrone come particella veramente elementare, privo di struttura
> interna?
> La presenza o meno di una struttura interna di una particella � messa in
> evidenza dagli esperimenti.
> Qualche esempio. Protoni e neutroni presentano stati eccitati e quindi ci
> possono
> essere transizioni e.m.. Inoltre con processi di diffusione su nucleoni si
> possono mettere in evidenza
> delle risonanze particolari che corrispondono a determinate nuove particelle
> (per es. la delta).
> L'elettrone invece non presenta n� decadimenti e.m., n� risonanze.
E' possibile a tutti gli effetti
escludere una risonanza a tre fermioni? Elettrone positrone elettrone
indotta otticamente, se si solo perche' ha un tempo di vita media
sotto ogni possibilita' di misurazione sperimentale, oppure
perche' si prevede da valutazioni numeriche che non e' stabile?
Se leggi il libro di Berkeley sulla fisica delle particelle era ancora
molto controversa la distinzione fra particella elementare, particella
composta, risonanza, credo che questo discorso metodologico
sull'interpretazione dei dati sperimentali sia valido
ancora oggi. Anche se oggi e' chiaro che i fattori di forma dei leptoni
sono nulli a tutti gli effetti sperimentalmente accessibili.
Diversamente che per gli adroni. Pero' in questo c'e' gia' del
teoretico.
> Come previsto da Dirac l'elettrone ha un momento magnetico che � stato
> misurato e verificato.
> Da misure su protoni e neutroni risulta invece che il momento non � quello
> previsto da Dirac per
> una particella priva di struttura interna. Il motivo � che i nucleoni hanno
> struttura interna,
> mentre gli elettroni no.
Aggiungere pero' che a tutti gli effetti sperimentali oggi noti
e' possibile stabilire che il momento magnetico dell'elettrone
ha una anomalia giromagnetica in accordo con la valutazione
effettuata da Schwinger e Dyson, e che diversamente dal fattore
giromagnetico due previsto da Dirac il fattore giromagnetico
ha correzioni calcolabili e misurabili con precisione (a mia
conoscenza) fino all'undicesima cifra significativa. Al 2002
la misura era: 1159.6521969 (38) milionesimi dove il 38 e'
l'incertezza sulla dodicesima e tredicesima cifra significativa.
La previsione teorica era allora meno precisa di quella sperimentale,
in accordo fino alla nona cifra significativa sulla quale l'incertezza
era tale da accordarsi con il valore misurato. Non ho dati piu'
freschi, se ne hai tu...
> > Forse il problema sta proprio nel considerarlo una particella?
> S�, il problema sta nel considerare l'elettrone come una particella
> classica.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Received on Tue Sep 28 2004 - 12:07:40 CEST