Josef K. wrote:
> Ma voi come lo vedete il futuro della fisica universitaria italiana?
> Voi consigliereste a un ipotetico vostro figlio 18enne di fare fisica?
> E quali sbocchi gli prospettereste?
Non si puo' rispondere che in maniera assolutamente NON-oggettiva
quindi... prendila con tutti i dovuti guanti del caso.
Io sono un fisico incallito, praticamente da quando facevo il liceo.
Data la mia eta', non ho avuto grandi problemi a farlo anche per
professione pero' mi ricordo che, come matricole, gli assistenti di
allora (1968) ci dissero che la situazione era difficile e che ci
scordassimo di fare i fisici "da grandi".
Esami sempre in tempo, tesi sperimentale (1 anno), laurea a pieni voti,
borsa di studio all'estero, un po' di gavetta, posto fisso al CNR e,
infine (dopo molti anni), prof all'universita'.
Mia moglie, storia un po' diversa ma anche lei fisico. Sistemata
all'universita' ancora a un livello che poterbbe migliorare. Entrambi
lunghi periodi (nel senso di parecchi anni) all'estero (USA).
Figlio che ha appena finito il liceo. A parole non abbiamo fatto mai
nessuna pressione o azione di convinzione o dissuasione ma... si vuole
(anzi l'ha appena fatto) iscrivere a fisica. E' la materia che gli e'
sempre piaciuta di piu'.
Essendoci dentro fino al collo conosciamo benissimo le difficolta' che i
giovani di adesso incontrano ma... ecco quello che penso (vedi la
premessa nelle prime righe):
1) la fisica e' alla base di tutte le scienze naturali. In Italia
ancora pochi l'hanno capito ma prima o poi lo faranno.
2) lo studio della fisica (fatto bene) e' cio' che ti permette di
assumere l'atteggiamento piu' corretto nello studio della natura (e
forse anche in altre discipline).
3) la fisica fatta bene e' piuttosto difficile e, quindi, ha bisogno di
grande passione e, forse - anche se su questo non posso essere
completamente convinto per ragioni etiche - di una certa propensione
naturale.
4) una delle cose piu' importanti nella vita e' fare cose eticamente (o
politicamente :-) )corrette e farle bene, al meglio delle proprie
possibilita'. Se si fa sempre questo, non occorre preoccuparsi troppo
di quello che accadra' in futuro perche' prima o poi le cose si
sistemano. Questa visione - riconosco - potrebbe in certi casi essere
troppo ottimista: in complesso meglio essere ottimisti che pessimisti!
Conclusioni: decidele tu. Io NON ho intenzione di scoraggiare mio
figlio e, in fondo, sono contento della sua scelta anche se non e' una
scelta facile.
Daniele Fua
Uni. Milano-Bicocca
Received on Wed Sep 29 2004 - 10:27:44 CEST
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