Roberto Rosoni ha scritto:
>> ftp://osiris.df.unipi.it/pub/sagredo/varie/cap25.estratto.pdf
>
> L'avevo letto e mi ricordavo bene della prima obiezione, sull'assenza
> del tempo, e soprattutto dell'ultima obiezione, e cio� che le masse
> agiscono sul telo per peso, quindi usando la forza che invece
> dovrebbero spiegare.
Questo non l'avevi letto di certo, a meno che non ti riesca di entrare
in un computer che sta connesso in rete in media pochi minuti al
giorno...
Vuoi dire (penso) che avevi letto i miei argomenti, nelle discussioni
cui avevi fatto riferimento.
> Per� c'� un per�. Ovviamente non sulle tue obiezioni al modello, che
> sono evidenti (*dopo* che le hai spiegate - sigh).
> Quello che, concedimi, ti critico, � che ragioni troppo da fisico.
> Aspetta per� ancora un attimo a premere "reply" per insultarmi.
Hai visto quanto ho aspettato? :-)
> Ma prova a metterti nei panni di un non-fisico (un'operazione che
> sospetto per te quasi impossibile). Sebbene il concetto delle azioni a
> distanza sia piene di conseguenze tutt'altro che banali, � anche vero
> che esse sono qualcosa di cui si ha esperienza "facile". Basta aver
> giocato da bambini con un paio di calamite, per accettarle come un
> fatto reale. Quando poi ti viene spiegato, a livello medio o liceale,
> che anche le masse fanno la stessa cosa, anche se per ragioni
> differenti, tanto perplesso non rimani. Di solito, la prima domanda
> che ci si pone pi� che altro �: "perch� non c'� repulsione come per i
> poli omologhi dei magneti?".
Premessa: sicuramente una certa "forma mentis" uno non se la puo'
scrollare di dosso a piacimento.
Pero' il mestiere di insegnare, e soprattutto nel mio caso un contatto
costante con la scuola, un po' mi hanno allenato a mettermi nei panni
di non-fisici...
Ciononostante ti sono grato dello sforzo che fai per illustrare le
cose "viste dall'altra parte" (detto senza nessuna ironia).
> Poi si studia qualcosina di pi� e si scopre che quella che sembrava
> una forza dovuta ad una "azione distanza" � in realt� una deformazione
> dello spaziotempo circostante una massa. E che quelle forze "a
> distanza" non esistono: una massa, nelle vicinanze di un'altra,
> viaggia "dritta" in uno spazio(tempo) curvo.
> Appena te la raccontano la prima reazione �: "scusi professore(ssa),
> ma smetta di correggere-grappa i caff� che assume prima di pranzo".
Dai, non esagerare!
Lo sanno tutti che queste cose le ha dette Einstein.
Percio' uno che non le capisce al massimo dira' "boh" (a parte un po'
di matti che vogliono rifare tutto da capo, ma quelli non sono ora
in discussione...)
> Poi arriva il deprecato telo che, con tutti i suoi limiti ti illustra
> quello che accade: cavolo! � vero! se la pallina che corre sul telo (e
> mi viene detto che sarebbe pi� giusto immaginarla "nel" telo) percorre
> una curva, � perch� sta andando dritta sul telo curvato! *Comincio* a
> capire. O forse no, dirai tu, ma ammetterai che cos� ho fatto un passo
> oltre le azioni a distanza newtoniane.
Eh gia', diro' proprio no...
Hai *l'illusione* di capire, perche' una cosa astrusa e' stata
apparentemente ricondotta alla tua portata. Ma cosi' facendo in
realta' sei stato solo ingannato: quello che avresti "capito" non ti
fa fare neppure un minuscolo passo avanti.
> Dubito che concorderai con una sola parola di quanto ho scritto, ma
> ritenevo giusto farti vedere la faccenda sotto un altro aspetto.
Ho gia' detto che ti ringrazio, e lo ripeto. Anche perche' non mi
capita spesso che qualcuno cerchi di controbattere alle mie posizioni
(ormai qui ben note).
Puo' capitare (mi capita spesso) che la gente creda che io sia cosi'
rigido che non valga la pena di "farmi ragionare" :)
Ma non e' cosi'. Ho scritto piu' volte che una delle ragioni per cui
frequento i NG e' proprio per cogliere i modi di pensare che a me non
riescono naturali, i nodi concettuali piu' frequenti e piu' duri da
sciogliere.
Quella cosa che ora hai letto, forse non sarebbe nata senza questa
esperienza.
Tuttavia non trovo motivo di modificare le mie idee di fondo.
Anche perche' sono convinto (e sono molti anni che ci lavoro) che
_esistono_ alternative.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Mon Sep 13 2004 - 21:00:42 CEST