Re: Equazione di Eulero

From: Pangloss <marco.kpro_at_tin.it>
Date: Wed, 15 Sep 2004 10:18:45 GMT

[it.scienza.fisica 14 Sep 2004] Arianna Benigno ha scritto:

> Certo non e' facile avere a che fare con determinati concetti :-) Ma, ai
> fini del mio scopo, l'importante e' capire cio' che sto studiando ! :)

Non vorrei infierire, ma da quello che scrivi sembra che i libri che
usi ti propongano un complesso formalismo, senza discuterne in modo
adeguato il significato fisico, cioe' appunto i concetti!

Prendiamo ad es. quel pastrocchio sulle grandezze estensive ed intensive
che il tuo senso critico giustamente non accetta. Si tratta in realta'
di una dicotomia molto semplice, che E.Fabri ti ha illustrato con la
consueta cartesiana chiarezza.
Come procede il Callen? Definisce "grandezze intensive" le derivate
parziali di quella che (solo lui) chiama "equazione fondamentale",
cioe' della funzione U = U(S,V,N....) introdotta assiomaticamente (!).
Orbene, l'energia interna U e' una grandezza additiva, i parametri
S,V,N... altrettanto, dunque al lettore esperto appare del tutto ovvio
che tali derivate siano grandezze intensive (non vale il viceversa!),
trattandosi di rapporti tra due grandezze estensive.

Un altro motivo di preoccupazione nasce dai "rimaneggiamenti" che, a tuo
dire, al politecnico avrebbero apportato all'impostazione del Callen.
Un sistema assiomatico formale va usato in modo rigorosamente deduttivo,
altrimenti perde ogni validita'. Non e' possibile dire a cosa serve
una data equazione o se una certa proposizione e' un teorema, senza
sapere quali "ritocchi" i tuoi docenti abbiano apportata alla logica
del Callen. Solo chi ti ha portato in questo ginepraio puo' (e deve)
darti gli strumenti per orientarti in esso.

-- 
     Elio Proietti
     Valgioie (TO)
        
Received on Wed Sep 15 2004 - 12:18:45 CEST

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