"Hypermars" <hypermars_at_despammed.com> wrote in message
news:chqpel$f1c$1_at_newsreader.mailgate.org...
>
> "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
> news:2qbf8mFscdq2U1_at_uni-berlin.de...
> > oggetto della scienza. Io un tempo avevo proprio questa posizione. Poi
> l'ho
> > rivista perche', come dicevo in altro post, mi e' sembrata errata dal
> punto
> > di vista epistemologico.
>
> Secondo me ti sfugge il fatto che non importa quello che pensiamo, in
> particolare se quelle questioni siano aria fritta, metafisica, o
metafisica
> allo stato attuale.
Veramente a me non sembra proprio che sfugga cio' che dici. E' proprio
perche' credo che la realta' in buonissima parte se ne strafreghi delle
nostre opinioni che ritengo che essere un buon scienziato non sia in
contraddizione con l'essere credente. Uno e' un buon scienziato se rispetta
le regole del metodo scientifico, se cerca le leggi che regolano
l'evoluzione della natura e le prova sulla base di evidenze sperimentali.
Poi se crede che dietro a quelle leggi ci siano gli spiritelli o se crede
che la natura non sia altro che un enorme meccanismo la cosa a me pare di
nessuna importanza. Cioe' a me pare non contraddittorio con l'essere
scienziato il credere nel puro meccanicismo cosi' come non lo e' il credere
agli spiritelli.
> Di fatto, cio' che non rientra nell'ambito scientifico,
> potra' essere la domanda piu' fondamentale di tutto l'universo, ma *non
c'e'
> modo di rispondere*.
Non c'e' modo di rispondere (almeno per ora) secondo i criteri della
scienza. Ma una qualsiasi persona, anche un qualsiasi scienziato, e' fatta
di tanti aspetti (gioia, malinconia, amore, odio ...) molti dei quali sono
certamente, almeno per ora, non indagabili a livello scientifico.
Interrogarsi su tali aspetti, cercare delle risposte, per quanto tali
risposte non siano scientificamente dimostrabili migliori di altre, non e'
in contraddizione con l'essere scienziato.
Il fruttivendolo guarda in tv la partita della squadra del cuore anche se sa
che *non c'e' modo di vendere* alcuna mela in piu' o in meno grazie
all'esito della stessa.
> Chiaramente, se non sei d'accordo puoi rispondere alla domanda "qual'e' il
> senso della vita" e mostrarmi che la tua risposta a sfondo fideistico e'
> migliore di quella, opposta, di un'altra persona con fede diversa. Se dici
> "ma migliore in che senso? sono risposte personali, non ha senso
> confrontarle", non fai altro che confermare cio' che dico: se a una
domanda
> sono possibili infinite risposte, non ha senso porsi quella domanda.
Perfetto, la tua risposta e' "la domanda non ha senso". Sta di fatto che
tutti gli uomini, scienziati e non, chi piu' chi meno, la domanda se la
pongono anche se non riescono a dare ad essa una veste scientifica. Tutti
gli uomini, chi piu' chi meno, hanno paura della morte, cercano di evitarla,
di allontanarla il piu' possibile anche se non hanno la minima idea di cosa
ci sia "dopo". Anche quelli che dicono "la domanda: "Cosa c'e' dopo la
morte" e' priva di senso" cercano di evitare la morte. Siamo tutti attaccati
alla vita anche se non abbiamo la minima idea di come si potrebbe dare una
risposta scientificamente accettabile alla domande "Cosa e' la vita? Per
quale motivo essa ci attrae?"
A essere precisi non solamente tutti gli uomini, ma tutti gli esseri viventi
sono attaccati alla vita dove con "vita" si intende qualcosa di
difficilmente definibile dal punto di vista scientifico.
La proposizione
"Tutti gli esseri viventi sono attaccati alla vita"
contiene le parole "vita" e "essere" che non riusciamo a definire
scientificamente il che renderebbe metafisica (almeno agli occhi di chi
divide con l'accetta: fisica da una parte metafisica dall'altra, scienziati
di qua creduloni di la', fruttivendoli in un insieme milanisti in un altro
insieme disgiunto dal primo) la proposizione stessa.
Cio' nonostante la proposizione, pur essendo (almeno per il momento) non
oggetto di attenzione della scienza, e' difficilmente negabile, ed e' anche
di difficile accettazione la tesi che la proposizione sia "priva di senso".
> > Chiudo osservando che la "fede" in qualcosa di non scientificamente
> provato
> > a me pare che investa gran parte della vita di chiunque, anche dello
> > scienziato nello svolgimento della propria attivita'.
>
> Questo pare a te e solo a te. Io nella vita quotidiana vedo, anche nel
> credente piu' fanatico, un uso globale della razionalita' e del metodo
> scientifico. Poi appena si nomina qualche Dio o qualche Angelo, cambia
tutto
> e l'irrazionalita' inizia a trionfare.
Non so se pare solo a me, non credo. Il fatto che anche nel credente piu'
fanatico, come in chiunque, l'uso della razionalita' e del metodo
scientifico sia diffusissimo a me non pare in contraddizione con quanto da
me affermato e cioe' che intuizioni scientifiche anche feconde possano
derivare proprio dalle nostre "credenze" che, in quanto tali, non sono
provate scientificamente.
> > A parte questioni banali tipo "ho fede nel fatto che se sorpassassi
mentre
> > l'immagine che appare nello specchietto retrovisore mostra un'automobile
> > nell'atto di sorpassare la mia, allora succederebbe un incidente dagli
> > effetti indesiderabili.
>
> Non c'e' nessun atto di fede in questo. Sono questioni fisiche,
> sperimentali, riproducibili, ed esprimibili in termini puramente
> scientifici. Ricorda la differenza tra atti di fede in senso religioso
> (dogmi non scientifici, non verificabili) e accettazione scientifica di
> principi (assiomi scientifici, per definizione non dimostrabili, ma
> verificabili a piacere).
Appunto, verificabili a piacere. Il punto e' che le due scelte:
credere che domani la verifica dara' lo stesso esito che ha sempre dato fino
ad oggi perche'
a) .......
b) Dio non ci cambia le carte in tavola
a me sembrano equivalenti. In ogni caso ci fidiamo del fatto che oggi
andra' come andava ieri e decidiamo di non sorpassare quando ci stanno
sorpassando.
> Hai fatto un'ottima esposizione, e poi la interpreti in questo modo?! se
una
> persona fa una affermazione, e questa affermazione e' falsificabile, la
fede
> non centra nulla. Ti ripeto che le domande hanno o non hanno senso in
> dipendenza dalla loro potenziale falsificazione. Il "non vorrete mica
farmi
> credere alla telepatia", piu' tutto il discorso annesso e connesso, non ha
> nulla di metafisico! Einstein non aveva nessuna *fede* nel realismo.
Intanto grazie per l'apprezzamento della mia esposizione.
Sulla falsicabilita' della affermazione fatta da EPR mi pare che Pauli
avesse una opinione decisamente diversa dalla tua. Se Bell non fosse ancora
arrivato forse l'opinione che il paradosso EPR fosse argomento di metafisica
sarebbe ancora oggi diffusa, ma Bell e' arrivato anche grazie ad EPR. Ed EPR
si fanno guidare dalla fede nel realismo. Non pongono la questione della
falsicabilita' o meno di cio' che affermano (questo, per come ho capito io,
lo fara' Bell diversi anni dopo), semplicemente dicono che non puo' essere
completa la mq in quanto in quel caso si dovrebbe credere nella telepatia (e
in cio' sottintendono che, poiche' loro hanno "fede" nel fatto che la
telepatia non esista, la mq e' certamente non completa).
> secondo alcuni scienziati) falsificata. Tutto il resto sono inutili
> arrampicate sugli specchi di chi cerca di contaminare la scienza con
> sciocchezze fideistiche. Se mi chiedi quali domande siano fisiche e quali
> metafisiche, la risposta e' semplicissima: quando fai la domanda, pensa
> anche a una possibile verifica o falsificazione sperimentale. Se c'e', la
> domanda ha senso. Se no, no (perche' ritorniamo alle infinite risposte
> possibili e indistinguibili). Punto.
Per quanto mi riguarda io cercherei di decontaminare la scienza dalle
sciocchezze fideistiche cosi' come dalle sciocchezze antifideistiche.
Per il resto, come dicevo sopra, mi pare che la domanda posta da EPR sia un
ottimo esempio di domanda ritenuta per lungo tempo "priva di senso". Poi
arriva Bell e le cose cambiano, cioe' noi prima non riusciamo a saperlo se
una domanda ha senso o no dal punto di vista scientifico. E anche le domande
che sembrano non aver senso possono invece rivelarsi feconde per la scienza.
Cioe' la divisione con l'accetta, fisica di qua metafisica di la' a me pare
non realistica.
> Bye
> Hyper
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun Sep 12 2004 - 12:46:15 CEST