Elio Fabri, in data Fri, 10 Sep 2004 21:26:11 +0200, ha scritto in
"it.scienza.fisica" nel thread "Re: Gravitoni... ma a che servono?":
> Roberto Rosoni ha scritto:
> > Anche a me � sempre stata simpatica questa esemplificazione, che non
> > vidi a Quark, bens� in un filmato di didattica scientifica al liceo,
> > parecchi anni fa.
> Infatti di trova dappertutto...
>
> > Tuttavia so che ai "veri fisici" del ng quel modello non piace molto.
> > Se ne discusse qui parecchio tempo fa.
> L'hai detto :)
>
> E per non ripetermi, ho deciso di fare uno strappo a una regola che mi
> ero imposta: andate a guardare
>
> ftp://osiris.df.unipi.it/pub/sagredo/varie/cap25.estratto.pdf
L'avevo letto e mi ricordavo bene della prima obiezione, sull'assenza
del tempo, e soprattutto dell'ultima obiezione, e cio� che le masse
agiscono sul telo per peso, quindi usando la forza che invece dovrebbero
spiegare.
Per� c'� un per�. Ovviamente non sulle tue obiezioni al modello, che
sono evidenti (*dopo* che le hai spiegate - sigh).
Quello che, concedimi, ti critico, � che ragioni troppo da fisico.
Aspetta per� ancora un attimo a premere "reply" per insultarmi.
Tu "vedi" quel modello prendendone "tutte" le caratteristiche della
meccanica che lo costituisce e lo descrive e cerchi quindi una completa
analogia dello spaziotempo della RG. In questi termini le tue ragioni di
demolizione sono incontrovertibili.
Ma prova a metterti nei panni di un non-fisico (un'operazione che
sospetto per te quasi impossibile). Sebbene il concetto delle azioni a
distanza sia piene di conseguenze tutt'altro che banali, � anche vero
che esse sono qualcosa di cui si ha esperienza "facile". Basta aver
giocato da bambini con un paio di calamite, per accettarle come un fatto
reale. Quando poi ti viene spiegato, a livello medio o liceale, che
anche le masse fanno la stessa cosa, anche se per ragioni differenti,
tanto perplesso non rimani. Di solito, la prima domanda che ci si pone
pi� che altro �: "perch� non c'� repulsione come per i poli omologhi dei
magneti?".
Poi si studia qualcosina di pi� e si scopre che quella che sembrava una
forza dovuta ad una "azione distanza" � in realt� una deformazione dello
spaziotempo circostante una massa. E che quelle forze "a distanza" non
esistono: una massa, nelle vicinanze di un'altra, viaggia "dritta" in
uno spazio(tempo) curvo.
Appena te la raccontano la prima reazione �: "scusi professore(ssa), ma
smetta di correggere-grappa i caff� che assume prima di pranzo". Poi
arriva il deprecato telo che, con tutti i suoi limiti ti illustra quello
che accade: cavolo! � vero! se la pallina che corre sul telo (e mi viene
detto che sarebbe pi� giusto immaginarla "nel" telo) percorre una curva,
� perch� sta andando dritta sul telo curvato! *Comincio* a capire. O
forse no, dirai tu, ma ammetterai che cos� ho fatto un passo oltre le
azioni a distanza newtoniane.
Dubito che concorderai con una sola parola di quanto ho scritto, ma
ritenevo giusto farti vedere la faccenda sotto un altro aspetto.
Ciao!
--
Roberto Rosoni
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Received on Sat Sep 11 2004 - 00:10:54 CEST