Re: Campo magnetico.

From: Angela <angela_at_angela.it>
Date: Fri, 13 Aug 2004 17:10:22 GMT

                    Il 12 Ago 2004, 19:36, angela_at_angela.it (Angela) ha scritto:
> Il 11 Ago 2004, 23:14, "Hypermars" <hypermars_at_despammed.com> ha scritto:
> >
> > "martello" <martelozzo1NOSPAM_at_tin.it> wrote in message
> > news:1rlSc.97041$OR2.5156626_at_news3.tin.it...
> >
> > > Per� nella tua formula compare e (che ritengo che sia la carica
> elementare
> > > dell'elettrone) che dovrebbe essere moltiplicata per n (numero di
> > elettroni
> > > che compongono la carica q).
> > > Cio� n*e=q
> >
> > Si, mentalmente pensavo a un elettrone. Ma giustamente basta sostituire
> una
> > q generica. Come poi tra l'altro ho fatto nel secondo post.
> >
> > > Diciamo ... in campo non relativistico per v<<c.
> >
> > Ma in campo relativistico e' piu' bella la formula :-)
> >
> > Ulteriore precisazione rispetto al secondo post: la coincidenza tra
campo
> > del filo percorso da corrente e media temporale, vale solo in
> > approssimazione classica (tanto per cambiare). Per alte energie, il
campo
> > magnetico smette di essere lineare con la corrente-equivalente (il
numero
> di
> > elettroni emessi al secondo moltiplicato per e). A questo punto sarei
> > curioso di esplorare quella che si potrebbe chiamare "magnetostatica
> > relativistica", ovvero il regime in cui la corrente in un filo e'
talmente
> > alta che tutti i concetti di magnetostatica classica (Biot-Savart in
> primis)
> > smettono di valere. Sperimentalmente non credo sia possibile arrivare a
> tale
> > regime, se non forse in un superconduttore, chissa'...comunque e'
> > interessante. Se trovi qualcosa a riguardo, fammi sapere.
> >
> > Bye
> > Hyper
> >
> Non ho capito una cosa: le equazioni di Maxwell sono "relativisticamente
> esatte", giusto?
> Ora, se io prendo la quarta equazione (Ampere-Maxwell) e la considero per
> correnti continue da -inf a un certo istante t, la corrente di spostamento
> la posso considerare nulla
> e mi rimane solo il termine della legge di Ampere "normale", in cui non
> compare la velocit�,
> e dato che � "relativisticamente esatta" dovrebbe valere per qualunque
> velocit� o no?
>
> Grazie a tutti e ciao
>
> Volevo ancora aggiungere una cosa:
> Abbiamo il filo percorso da corrente con intensita I e velocit� delle
> cariche v.
> Supponiamo di avere una carica che si muova parallela al filo, per
> semplicit� supponiamo
> che si muova alla stessa velocit� delle cariche del filo.
> Dalla formula di Lorentz so che F=q(v x B), dove F � la derivata rispetto
al
> tempo della quantit� di moto misurata nel riferimento del laboratorio.
> Se mi metto nel riferimento della carica in moto, vedo il filo
> elettricamente carico per effetto
> della contrazione delle lunghezze, e se faccio i conti misuro una forza
pi�
> alta di prima,
> cio� F*gamma, e considerando la dilatazione dei tempi avr� che la quantit�
> di moto �
> la stessa in entrambi i sistemi di riferimento.
> Quindi perch� la legge di Ampere non deve valere per alte velocit�?
> Forse ho sbagliato qualcosa e gradirei che mi diceste dove.
> Grazie a tutti e ciao.
>
>
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
>
Scusate prima volevo dire che l'energia e le tre componenti dell'impulso
formano il
quadrivettore energia-impulso e passando da un riferimento all'altro restano
invariate
le componenti perpendicolari al moto relativo dei due sistemi di
riferimento, mentre
cambia l'energia e la componente parallela dell'impulso.
Volevo aggiungere delle cose che avevo gi� scritto ma non sono comparse:
Abbiamo due fili rettilinei percorsi da corrente, ed io misuro la forza
esercitata tra di essi
con un dinamometro.E' giusto dire che il dinamometro misura in realt� la
forza nel sistema
di riferimento degli elettroni, dato che questi ultimi sono vincolati al
reticolo cristallino dei
conduttori, e quindi la formula classica non � corretta relativisticamente
parlando?
Un'altra cosa:
Quando uso la formula di Ampere-Laplace per calcolare il campo prodotto da
una singola
carica in moto, la relazione che otteniamo � valida sono per v<<c.
E' giusto dire che ci� � dovuto al fatto che, nell'usare il principio di
sovrapposizione dei campi commettiamo la "svista" di considerare infinita la
velocit� di propagazione del campo (mentre invece resta lecito quando
integriamo le correnti continue per calcolare
il campo prodotto da un conduttore percorso da corrente)?
Volevo anche aggiungere che su un testo di fisica (ma anche in alcune
dispense di qualche prof) si parte proprio dal campo generato da una singola
carica per poi
"dimostrare" la legge di Ampere-Laplace e secondo me non ha tanto senso.
Cosa ne pensate voi? Grazie e ciao a tutti



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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Aug 13 2004 - 19:10:22 CEST

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