Il 03/03/2020 1.04, Giorgio Pastore ha scritto:
...
> Quindi, dU = w + q *sempre*. Ma solo per trasformazioni quasi-statiche
> reversibili dU = T Delta S - p Delta V, ovvero solo in questo caso dU si
> riesce a scrivere esplicitamente in termini delle sole variabili di
> stato del sistema termodinamico.
Grazie mille :-), ora è chiaro!
Ero perplesso perché le _definizioni_
di lavoro e calore come date da Callen
appunto si applicano solo a trasformazioni
quasistatiche, mentre giustamente nella
pratica il primo principio si applica a
qualsiasi trasformazione tra stati di
equilibrio, come ovvio dato che non è
altro che un modo particolare di scrivere
la conservazione dell'energia quando uno
scambio di energia avvenga in parte con
una modalità che si riesca a classificare
come un particolare lavoro macroscopico
(meccanico, elettrico, magnetico, con una
definizione _diversa_ da quella del lavoro
termodinamico che dipende dalle variabili
intensive ed estensive del sistema) e
l'altra parte sarà allora per definizione
calore.
PS Il problema dei d-tagliati me lo lascio
da parte per quando avrò studiato più a fondo
il libro, lo scopo attuale sarebbe provare
a mettere formalmente in ordine le varie
nozioni termodinamiche che nel tempo ho
accumulato da varie fonti...
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Tue Mar 03 2020 - 07:04:37 CET