Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote in message news:<ch59ut$ra6$6_at_newsreader1.mclink.it>...
> Strelnikov ha scritto:
> > Due domande:
> >
> > A) 0.068 millirem max all'ora, cosa pu� significare rispetto a una
> > massa di un paio di Kg di minerale, alla distanza da cui lo si osserva
> > e alla radioattivit� del minerale medesimo? Che relazione c'� tra
> > tempo-distanza-livello di attivit� del materiale-dose massima
> > consentita?
> > ...
> Scusate, io non sono affatto un esperto di radiazioni e dei loro
> effetti biologici.
> Ma mi pare che bisognerebbe chiarire la differenza tra roentgen, rad e
> rem.
> Penso che un geiger misuri i roentgen, e che la connessione coi rem
> non sia semplice.
> Qualcuno che se ne intende potrebbe chiarire?
>
>
> ------------------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> ------------------------------
Elio, so che cercavi la mia risposta, ma io ero in Amazzonia e i
newsgroup di Fisica erano lontani dai miei pensieri. Ma visto che lo
chiedi. I roengten sono una unit� di misura di una grandezza che si
chiama esposizione. L'esposizione � data dal rapporto dQ/dm dove con Q
indico la carica elettrica prodotta in aria (in certe condizioni
termobarometriche dato che la densit� � importante)dalla radiazione e
con m la massa di aria stessa. Va precisato che tutti gli elettroni
primari prodotti (per esempio per effetto fotoelettrico) devono essere
fermati nel volume considerato e quindi nel computo della carica
prodotta devono essere inclusi gli elettroni secondari prodotti da
quelli primari.
Dal punto di vista operativo ci� pone un problema pratico di misura
perch� alcuni delle cariche prodotte nel volume di misura sfuggono
dallo stesso, mentre altre prodotte all'esterno dello stesso vi
rientrano. Si deve stabilire quello che si dice equilibrio
elettronico, situazione in cui i flussi di questi due famiglie di
cariche si bilanciano. Ci� pu� essere ottenuto attraverso una scelta
opportuna dei materiali e spessori delle pareti del rivelatore. Tale
scelta va poi ottimizzata sull'energia delle radiazioni incidenti.
Il rad � l'unit� di misura che misura la dose assorbita (energia per
unit� di massa). Sarebbe pi� corretto utilizzare come unit� il Gy, che
� la relativa unit� del sistema internazionale ed equivale a 1J/kg.
Tra le due unit� c'� un fattore 100. E' possibile passare da misure di
esposizione a misure di dose assorbita anche se non � banale. Nota
l'esposizione e l'energia necessaria per creare una coppia di ioni in
aria, si passa all'energia rilasciata in aria. Bisogna poi convertire
tale energia con quella rilasciata nei tessuti, cosa che si pu� fare
conoscendo le densit� del tessuto e il suo potere frenante. E' un
discorso molto spannometrico che potr� far venire i brividi a
qualcuno ma la stessa radioprotezione in alcune cose � spannometrica.
Del resto fare misure di dose � molto complesso, la relazione tra dose
e danno biologico non � ben nota alle basse dosi e quindi fare sforzi
disumani per ottenere misure con precisione di qualche % non ha senso.
Si aggiusta il tutto utilizzando ampi margini di sicurezza.
Infini c'� la grandezza equivalente di dose, che � quella importante
in radioprotezione. L'unit� di misura SI � il Sv (1J/kg); il rapporto
con la vecchia unit� rem (rad equivalent man)� il solito fattore 100.
L'equivalente di dose si ottiene a partire dalla dose assorbita
moltiplicando per un opportuno fattore adimensionale(fattore di
qualit�)che tiene conto della pericolosit� biologica di diversi tipi
di radiazione. Non sto a spiegare come sono stati valutati questi
coefficienti perch� � lungo e complesso. Basti sapere, a titolo di
esempio, che il fattore di qualit� vale 1 per i gamma e 20 per i
frammenti di fissione.
Flavio
Received on Thu Sep 02 2004 - 09:38:59 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Thu Nov 21 2024 - 05:10:25 CET