Re: Incertezza o certezza delle leggi fisiche?

From: dumbo <yur_at_cocacol>
Date: Fri, 22 Jul 2011 07:18:52 +0200

"not1xor1" <" "_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:4e25e62d$0$15668$4fafbaef_at_reader2.news.tin.it...
> Il 15/07/2011 18:03, Aanselm ha scritto:
>
>> Ti rammento che in matematica
>> rispetto alla questione del quinto postulato di Euclide
>> sono possibili coerentemente tre tipi di geometrie
>> e queste dipendono da come si sceglie l'assioma iniziale.
>
> esistono pi� geometrie non euclidee che fanno a meno del V postulato

ciao, su questo fatto siamo tutti d'accordo

>> Queste tre possibilita' nel dominio matematico
>> non sono concepibili nel dominio empirico,
>> non avrebbe senso una natura con tre geometrie (fisiche).
>
> la percezione e la comprensione della realt� non si identificano con la
> realt� stessa,

" la percezione della realt� non si identifica..." OK, concordo.
" la comprensione della realt� non si identifica..." � una frase
che non capisco bene. Certo l' atto del comprendere non si
identifica con la cosa compresa, ma se vuoi dire che la realt�
� incomprensibile, dissento, persuaso come sono che la mente
umana possa capire sempre meglio l' universo pur senza esaurirlo
del tutto.

Prendiamo la frase di Newton: " mi sento come un bambino
che raccoglie conchiglie sulla spiaggia mentre l' immenso
oceano della verit� gli sta inesplorato davanti ".
Le conchiglie fanno parte del mare e ci parlano di lui, quindi
il mare lo possiamo in parte esplorare anche stando sulla
spiaggia. Certo, si postula qui una connessione tra le cose,
perch� se le cose fossero estranee le une alle altre non potremmo
capire niente, nemmeno una piccolissima parte del reale, senza
prima capire tutto. Ma una visione cos� deprimente della realt�
io la respingo con orrore e oltretutto � anche contraria
all'evidenza dei fatti, visto che nella scienza ogni grande progresso
� legato a una unificazione.

> ci sono molti fenomeni fisici che "funzionano" in modo ben differente da
> quanto percepito dal "senso comune"

vero, ma poi il senso comune si abitua: credo sia di Bohr
l' affermazione: " capire una teoria vuol dire abituarsi ad essa" .
La fisica classica (pre-rel e pre-quan) oggi non urta il senso comune
(intendiamoci: mi riferisco a chi ha studiato fisica) eppure ieri appariva
difficile e anti-intuitiva non solo ai profani, ma anche agli addetti ai
lavori. E' soprattutto questione di familiarit�: a forza di pensare
in un certo schema, dopo un po' ti viene naturale pensare cos� (purch� lo
schema sia logico, cio� senza contraddizioni interne, dalle quali la
mente umana rifugge). Perci� la frase " ci sono fenomeni fisici che
"funzionano" in modo diverso da quanto percepito dal "senso comune"
non la vedo utile in questo discorso, in quanto introduce un elemento
di soggettivit� che non pu� aiutare a trovare la verit� oggettiva.
Tanto per cominciare, senso comune di chi ? Quanto a questo...

> e su scale non comuni (particelle o astronomiche) le geometrie non
> euclidee possono spiegare molto meglio la realt�

concordo senza riserve sulla scala astronomica, e ho
qualche riserva sulla microfisica, ma le riserve sono deboli,
perch� ricordo le meravigliose ricerche di Salam, Sivaram e
altri sul tema.

Io sono convinto che questa efficacia dimostri che le geometrie
non euclidee a N dimensioni ( N compreso fra 3 e 4 estremi
inclusi, e chiss� forse anche pi� di 4) siano reali quanto la curvatura
terrestre (e con questo sia chiaro non voglio dire che i continui
curvi con N > 2 debbano essere per forza "contenuti" in un
superspazio con dimensioni ancora maggiori) e non semplici
strumenti esplicativi che il fisico usa per comodit�.
Ecco allora che la tua affermazione non mi sembra in conflitto con
quella di Aanselm. La mente umana capisce le geometrie non euclidee,
queste sono realizzate, dunque la mente umana capisce la realt� (in parte).

>> Con un minimo di intuizione si dovrebbe capire che in realta',
>> nel senso della realta' della natura,
>> una sola di tali geometrie e' quella seguita dalla natura.

> la "natura" non esiste ovviamente,

ma scusa, non � come dire che non esiste l'universo?
Non ti sembra una frase un po' forte?

> e il concetto astratto espresso comunemente con tale termine non consiste
> certo solo in quello che l'umano medio � in grado di percepire o
> comprendere...

E dicendo che " la natura consiste in..."
non ammetti forse che la natura esiste ?
E non ne ammetti forse l'oggettivit�, dicendo
che c'� qualcosa oltre ci� che possiamo
percepire o comprendere ?


bye
Corrado
Received on Fri Jul 22 2011 - 07:18:52 CEST

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