Re: Galileo Galilei condivideva l'idea dello spazio assoluto?

From: Furio Petrossi <furio.petrossi_at_gmail.com>
Date: Sat, 14 Mar 2020 03:54:40 -0700 (PDT)

MI SCUSO CON IL MODERATORE

ma non avendo ricevuto né assenso né rifiuto per il seguente messaggio (cui e` stato assegnato il codice 1583956174.26752) lo rispedisco, ritenendo che ci sia stato qualche problema telematico di accettazione (o meno).
Spero di non disturbare,
Furio Petrossi

Il giorno mercoledì 11 marzo 2020 17:10:02 UTC+1, Luciano Buggio ha scritto:
> Quindi quella che io ho descritto sarebbe una visione del mondo contemporanea, o comunque un'ipotesi da prendere in considerazione?

Direi una delle possibili ipotesi formulate nel corso della storia della fisica, ipotesi a lungo negate, accettate, ri-negate e poi avanti così.


Non credo di infrangere il Copyright se cito lungamente la prefazione di Albert Einstein fatta al libro Max Jammer, Storia del concetto di Spazio, Feltrinelli (Ed orig. 1954).







"Ora, quanto al concetto di spazio, sembra che questo sia stato preceduto dal concetto psicologicamente più semplice di luogo. Il luogo è prima di tutto una (piccola) porzione della superficie terrestre identificata da un nome. La cosa il cui "luogo" viene specificato è un "oggetto materiale" o corpo. Una semplice analisi mostra che il "luogo" è anche un gruppo di oggetti materiali. Ha la parola "luogo" un significato indipendente da questo, o si può assegnare ad essa tale significato? Se a questo problema si dà una risposta negativa, allora si è indotti nell'opinione che lo spazio (o luogo) è una specie di ordine degli oggetti materiali e nient'altro. Se il concetto di spazio viene formato e limitato in questo modo, allora non ha senso parlare di spazio vuoto. E poiché la formazione dei concetti è stata sempre guidata da un'istintiva lotta per l'economia, si è indotti quasi naturalmente a respingere il concetto di spazio vuoto.








È, tuttavia, possibile pensare in un modo diverso. In una data scatola possiamo mettere un certo numero di grani di riso o di ciliegie, ecc. Si tratta in questo caso di una proprietà dell'oggetto materiale "scatola," la qual proprietà deve essere considerata "reale" nello stesso senso della scatola stessa. Si può chiamare questa proprietà lo "spazio" della scatola. Ci possono essere altre scatole che in questo senso hanno uno "spazio" ugualmente ampio. In tal modo questo concetto di "spazio" acquista un significato che è libero da ogni relazione con un particolare oggetto materiale. Per questa via mediante un'estensione naturale dello "spazio scatola" si può arrivare al concetto di uno spazio indipendente (assoluto), di estensione illimitata, in cui sono contenuti tutti gli oggetti materiali. Allora un oggetto materiale che non sia situato nello spazio è semplicemente inconcepibile; per un altro verso, nello schema della formazione di questo concetto è affatto concepibile che possa esistere uno spaz
io vuoto."

Due linee di pensiero semplicemente e chiaramente indicate.

> volevo solo sapere, Galileo, Newton ecc. a parte, cosa ne pensi.

Cosa penso razionalmente o irrazionalmente?

Tutti noi siamo stati influenzati dal pensare che la geometria sia una idealizzazione della meccanica, e nello stesso tempo che la meccanica abbia una infrastruttura geometrica.


La nostra geometria dei bambini si è via via evoluta, come la nostra capacità di pensare: eravamo topologici inizialmente ("Ah! l'occhio è DENTRO il viso") e la nostra vista stereoscopica e prospettica pian piano ci ha abituato a pensare alla presenza di caratteristiche "assolute" che platonicamente stavano nelle nostre idee e che rendevano una persona sempre uguale a sé stessa anche se a gambe all'aria.


Non accettiamo il mondo come lo vediamo, ma lo ricostruiamo, e la nostra ricostruzione è invariante rispetto alle trasformazioni geometriche (e temporali: "come fai! Sei sempre giovane!").
Siamo relativisti, in effetti, ma le nostre ricostruzioni "invarianti" (si fa per dire...) sono invece assolute.

Scusa la digressione, ma penso che accetto una visione o l'altra come mi comoda, anche se razionalmente non sono un assolutista.

Forse.

Furio Petrossi
Received on Sat Mar 14 2020 - 11:54:40 CET

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