Re: Galileo Galilei condivideva l'idea dello spazio assoluto?

From: Ponentino <stud.ed2008_at_gmail.com>
Date: Tue, 17 Mar 2020 11:47:23 -0700 (PDT)

Il giorno lunedì 16 marzo 2020 19:35:03 UTC+1, Luciano Buggio ha scritto:
> Il giorno domenica 15 marzo 2020 19:05:03 UTC+1, Ponentino ha scritto:
> > Il giorno sabato 14 marzo 2020 20:45:03 UTC+1, Luciano Buggio ha scritto:
> > > Il giorno mercoledì 11 marzo 2020 15:10:04 UTC+1, Ponentino ha scritto:
> > > (cut)
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> > > > Nell’Optics , terza edizione del 1717, Query 21, per proporre finalmente un'ipotesi sulla gravità, Newton ha scritto:
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> > > > << Questo mezzo, non è molto più raro dentro i corpi densi del Sole, delle stelle, dei pianeti e delle comete che nel vuoto spazio celeste esistente tra essi? E nel passare da quelli a distanze molto maggiori, non diventa continuamente sempre più denso, e causa per ciò esso stesso la gravitazione di questi grandi corpi l'uno verso l'altro e delle loro parti verso i corpi: ogni corpo compiendo uno sforzo per andare dalle parti più dense del mezzo verso quelle più rare? Perché, se questo mezzo fosse più raro dentro il corpo del Sole che sulla sua superficie, e lì più raro che alla centesima parte di un pollice dal suo corpo, e lì più raro che nell'orbita di Saturno, non vedo alcuna ragione per cui l'incremento della densità debba arrestarsi in qualche luogo e non debba piuttosto continuare attraverso tutta la distanza dal Sole a Saturno ed oltre: e sebbene questo incremento di densità possa, alle maggiori distanze, essere estremamente lento, tuttavia se la forza elastica di questo mezzo
 è estremamente grande, essa può essere sufficiente per spingere i corpi dalle parti più dense del mezzo verso le più rare, con tutta quella potenza che chiamiamo Gravità. >>
> > > >
> > > > E' evidente che Newton propone un mezzo nello spazio che cambia densità in funzione della presenza dei corpi, e che agisce su di essi.
> > > >
> > > > Ipotesi assolutamente lontana dallo spazio assoluto e immutabile
> > >
> > > Certo la variabile densità rende lo spazio "mutabile", come dici, ma per questo cessa di essere assoluto?
> > >
> >
>

> > > IL mezzo di cui parla Newton esiste indipendentemente dai corpi, ai corpi è dovuta la variazione della sua densità. Immagina nello spazio *infinito* il mezzo di Newton a densità uniforme: è' anche immutabile oltre che infinito.
> > > Introduci ora i corpi: diventa relativo?
> > >
> > >
> > Intorno ai corpi si.
> > Newton lo afferma anche nei Principia.
> > Lontano dai corpi rimane immutato.
>
>

> Stai dicendo insomma che la densità del mezzo intorno ad un corpo diminuisce fino ad una certa distanza, dalla quale in poi rimane costante fino ad infinito?
> E' questo che dice Newton, o lo dici tu?
> >

Cerco di riportare quanto Newton ha espresso nella Query 21:
il mezzo più denso intorno al corpo e meno denso lontano da esso.
Anche nello Scholium dei Principia
N. scrive di spazio assoluto che rimane sempre uguale e immobile
se non c’è una relazione con qualcosa di esterno,
e che varia al passaggio della Terra.
Io seguo il pensiero di Einstein:
spazio fisico dotato di proprietà fisiche,
che si incurva, si polarizza, che contiene energia,
onde, informazioni, ecc.
Come lo conosciamo noi oggi.


> > Almeno, questo è quello che penso.
>
> E Newton secondo te cosa pensava?
>
Vedi sopra.
Received on Tue Mar 17 2020 - 19:47:23 CET

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