Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Eh no, ci sono anche gli elettroni, e senza considerare loro non puoi
> capire quello che accade. Anzi, devi considerare il loro
comportamento
> collettivo. In questo senso e' "macro", ma attenzione che parliamo di
un
> macro che puo' estendersi anche solo per meno di un micron.
Ok. Durante le ferie cercher� di approfondire un po' ripigliando a
leggere le lectures di Feynman. Che tra l'altro, a onta di chi non "si
fida" della divulgazione mi paiono divulgazione bella e buona
(soprattutto buona). Dopo tutto sono nate da un corso introduttivo o di
"interessamento" alla fisica per gli studenti. Possibile che Feynman
non abbia proprio avuto "emulatori"?
> Guarda, ci sono purtroppo almeno tre ordini di difficolta':
> 1) Non solo la divulgazione e' vista con poco interesse a livello
> individuale, ma anche e soprattutto a livello istituzionale. Per cui il
> divulgatore, se non vende decine di migliaia di copie di un libro, non
> solo non ne trae alcun vantaggio - e sarebbe poco male - ma puo'
> aspettarsi di esserne penalizzato a livello professionale, non
> foss'altro per il tempo e le energie spese.
Secondo me la comunit� scientifica dovrebbe avanzare precise
richieste di finanziamento e assistenza non solo nei confronti della
ricerca ma anche nei confronti del sostegno dell'insegnamento e
dell'impegno per una divulgazione di qualit�. Dovrebbero essere
richieste precise ma soprattutto ESPLICITE: altrimenti fanno finta di
non sentire... In particolare dovrebbe semplicemente essere spazzato
via il rischio di penalizzazioni professionali come quelle a cui accenni
(e che mi fanno veramente senso non fosse che per il fatto che,
ancora una volta, trapela da esse l'imbecillit� generale di una societ�
che ormai si � abituata a pensare di poter ottenere tutto senza fare o
dare nulla in cambio, fosse pure un astenersi dall'infierire sulle
difficolt� degli altri).
> 2) Nessuno insegna ad insegnare, figuriamoci a divulgare che e'
> un'attivita` che trovo anche piu' difficile. Quando uno scrive un
> articolo scientifico lo ha imparato a fare - e a volte lo ha imparato
> male - scrivendone altri, osservando altri scriverne, e leggendone
> tanti. Poco di tutto questo accade per la divulgazione.
Ovvero anche qui si impara (inevitabilmente) in parte per imitazione;
se non ci sono modelli a cui rifarsi non si riuscir� ad imparare molto
(e ce ne sono pochi i quali, per buona parte, sono pure ispirati al
modello del cosiddetto "giornalismo scientifico": come dire che gli
spastici cercano di imparare a camminare da chi sta su una sedia a
rotelle...).
> 3) C'e` da chiedersi quanto interesse ci sia nella societa' per
> una vera divulgazione. Nei primi tempi di Quark (o come si
> chiamava allora) Piero Angela trasmetteva anche documentari
> e pezzi vari su agomenti di fisica
> per cosi' dire "normale": ricordo p.es. dei filmati interessanti
> sull'entropia e la superconduttivita', con i cartoon di Bozzetto. Poi
> sono pian piano spariti, e la fisica rimane soltanto o quasi negli
> aspetti piu' sensazionali (tipicamente astrofisica) tralasciando
> quelli meno glamour ma indispensabili per la comprensione del
> resto. Evidentemente il pubblico gradisce di piu' i documentari
> sulla vita sociale dei dromedari. In questo quadro,
> come puoi vincere?
Hai perfettamente ragione: questo � un sistema di due pietre che si
tirano a fondo a vicenda anzich� essere almeno una delle due un
galleggiante. Il che � sicuramente deprimente.
Per come la vedo io questo stato di cose non viene applicato uno
stimolo "dall'esterno", non migliorer� certo da solo. Chiedo a tutti:
quale potrebbe essere un "intervento adatto"? (escluso quello divino
ovviamente... ;-). Insomma, a parte conservare il pi� possibile quanto
si � acquisito se non nel numero almeno nella qualit�, che cos'altro si
potrebbe fare? Ci sono idee sulle strade possibili da percorrere per
andare avanti o siamo ancora in piena depressione?
.. andare ad abitare in India pu� aiutare? ;-)
Ciao e, per chi gi� ci va, buone vacanze! *:-))
Piercarlo
* con una "c" sola per chi � sposato e due per chi � "free" ;-)
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Received on Fri Jul 30 2004 - 17:11:55 CEST