Re: Dinamica di una bolla di sapone

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Mon, 6 Apr 2020 13:50:23 +0200

On 05/04/20 21:16, Max336 M wrote:

> Ma le bolle derivano dall'acqua e le bolle hanno una tensione superficiale piu' bassa di una goccia d'acqua proprio perche' mescolata con il sapone.
>
>
> Sono le molecole di sapone che danno elasticita'


mmmm ... elasticità mi sembra un termine stiracchiato in
questo contesto (a dir poco)

> al luquido formando una maglia.

pure questo mi sembra un'interpretazione molto personale del
tipo di organizzazione molecolare all'interfaccia
sembra quasi che parli di un polimero-gel

> Quando questa maglia viene rotta

mah ...

> si innesca probabilmente una reazione a catena che spezza i vincoli elastici


non penso che si possa parlare di elasticità

non ho idea di come si riorganizzi (e soprattutto in che
tempi) la superficie "amputata" di fresco o una microgoccia
gemmata di fresco.

è possibile, ma non ho dati né conosco teorie per stimare,
che la riorganizzazione del tensioattivo possa non essere
veloce a sufficienza per seguire la dinamica millisecondica
della polverizzazione


c'è anche un altro aspetto che potrebbe diventare critico a
seconda della concentrazione iniziale del tensioattivo : è
possibile che le migliori bolle si creino quando il
tensioattivo ha una certa concentrazione compresa in un
range adatto (né troppo né poco). Se è poco vabbè, non basta
a formare un film completo nemmeno monomolecolare. Se è
troppo possono innescarsi fenomeni di aggregazione dispersa
(CMC, concentrazione micellare critica) come vescicole tipo
lipsomi.
Quando la bolla va in polvere come si vede, la sua
SUPERFICIE SPECIFICA aumenta in modo molto significativo
(credo ... che ne pensate ?) e non è detto che il
tensioattivo sia ancora sufficiente per foderare bene le
goccioline.
Se non mi sbaglio, l'atto stesso della fratturazione
dovrebbe produrre un (almeno parziale) ripristino di una
certa tensione superficiale, se non proprio il ritorno a
quella dell'acqua pura.

Cosa che cmq non chiamerei una sorta di ritorno elastico


> in tutte le direzioni dal punto di rottura formando sezioni circolari sempre piu' ampie fino alla semisfera citata dall'op.
>
> Dunque il problema e' fisico chimico

che ci sia sotto anche questo è sicuro. La zona di stabilità
della bolla si gioca proprio sulla stabilità delle
interfaccie con aria, che dipendono dalla conc. del
tensioattivo (in particolare dalla sua disponibilità a
foderare con almeno un bel monostrato la parete)


> perche' da un lato riguarda la molecola del sapone e dall'altro la velocita' con cui si rompono i legami che e' anche influenzata dalla concentrazione di sapone nell'acqua. Che ci sia una formula matematica che riassuma tutto questo non so. Idee?

lo ignoro anche io.

Mi piacerebbe, se qualcuno trovasse dati dello spessore
della parete di bolla, e una stima della distribuzione dei
diametri delle goccioline, fare una stima di come varia la
superficie SPECIFICA dell'acqua durante l'esplosione, e poi
di confrontare quella della bolla e quella
dell'aerosol-polverizzato con la CMC per vedere se cambia
qualcosa.

Io butto sul tavolo l'idea che nel corso della
frammentazione il tensioattivo O non basta per foderare in
modo continuo O non riesce a redistribuirsi abbastanza
rapidamente, di modo che i frammenti vedano aumentare la
tensione superficiale locale, e che quindi si auto
"strozzino" in sferette

ecco : aprite il fuoco :)


>
> Ciao
> Massimo
>


-- 
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2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Mon Apr 06 2020 - 13:50:23 CEST

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