Re: Spettro della luce solare

From: nessuno <depositofiles_at_katamail.com>
Date: Sat, 31 Jul 2004 14:32:38 GMT

Giacomo Ciani wrote:

> Intanto un rivelatore vedr� o non vedr� il fotone, non pu� vederne
> mezzo. Quindi se lo vede x_1, non lo vedono gli altri.
> Il punto � per�: finch� x_1 non l'ha effettivamente visto, come fai a
> sapere che il fotone viaggia nella direzione x_1?

Ma una volta che � stato visto, ha senso dire che la sua direzione fosse
effettivamente quella?


> Potresti pensare di "collimarlo" mettendo una lastra forata ad una
> certa distanza dalla sorgente, definendo cos� un intervallo molto
> piccolo (tanto pi� picc[cut] se si vuole lavorare con precisioni alle
> quali diventa rilevante il principio di indeterminazione (senno non
> funzionerebbero nemmeno le torce elettriche!).

Capisco quello che vuoi dire, ma "la ceriera" chioedeva se avesse senso om
eno parlare di fotone come un punto materiale o come un filo o come un
cilindo: insomma 1, 2 o 3 dimensioni!
E me lo sono chiesto pi� volte anche io, ma mai nessuno mi ha risposto ad
oggi. La domanda forse veniva posta male, ma questa volta credo di averla
posta meglio. Infatti ho scritto altrove che mentre un campo maxwelliano �
tridimensionale e continuo, e viene descritto da una funzione E(x,y,z,t)
(con tutti gli accorgimenti specificati da Mario Bramanti), per un fotone le
cose sono diverse. Il punto �: fino a che punto?

Seguimi bene.... :-)


abbiamo, IMHO, due possibilit�:

- considerare il fotone come un pacchetto d'onda (in molte circostanze lo si
trova cos�)
- considerarlo in qualunque altra maniera


Fermiamoci alla prima rappresentazione: il pacchetto d'onde!

La domanda sorge spontanea: ma questo pacchetto � 1-, 2-, o 3D?
Basterebbe una E(x,t) a defiirlo o ci vuole una E(x,y,z,t)? Io immagino che
abbia una sua "lunghezza" data dal tempo necesaario per emetterlo o per
farlo passare interamente oltre ad un punto di riferimento. In altre parole:
se � un treno corto di onde (cosa molto comoda anche per intepretarne lo
spettro non "a delta" ed indipendente dal principio di indeterminazione,
come scrive Feynman nel Vol. 1), allora � un'onda mono, bi o
tridimensionale? Io me la immagino monodimensionale: ha lunghezza e basta. �
come "un segmento" che si propaga nel vuoto (che audacia :-))

Credo sia importante, anche per considerazioni energetiche. Il campo
classico infatti, se preso solo in una dimensione ha energia uguale a zero,
prorpio perch� l'energia totale (che � finita) deve appartenere ad un volume
sferico (per sorgenti puntiformi) che ha come centro la sorgente. Quindi se
consideriamo l'emnergia di un segmento o di un piano dobbiamo avere un
valore uguale a zero. Solo se parliamo di volumi o volumetti allora
cominciamo a ragionare con energie piccole quanto si vuople, ma finite.

Invece io credi che il fotone come pezzo di campo possa essere visto come un
segmento con associata energia non nulla.


Non chiedermi il perch�!

Ciao
Received on Sat Jul 31 2004 - 16:32:38 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:24 CET