Re: Interazioni tra correnti

From: mistral <nospam_at_nospam.it>
Date: Tue, 20 Jul 2004 17:50:38 GMT

                    Il 19 Lug 2004, 17:48, "Sb" <sabardit_at_tiscali.it> ha scritto:
> Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_virgilio.it> ha scritto:
> > In realta' non e' neanche tanto una questione di geometria, basta usare
> la legge
> > di Lenz per verificare che la corrente indotta generera' attraverso la
> spira un
> > flusso di campo magnetico che alternativamente si sommera' o sottrarra'
> a quello
> > del campo inducente (2 volte si somma e 2 si sottrae per ogni periodo
> del campo
> > inducente) (trascuriamo l'autoinduzione della spira).
> > Quindi anche nel punto in cui il campo inducente vale 10 (cosa?), si
> sommera'
> > un campo indotto che alternativamente cambiera' di verso, a parita' di
> > campo inducente.
> >
>
> La cosa � un po' pi� complicata. Non si tratta semplicemente di dire che
> per la legge di lenz il campo indotto � opposto a quello inducente e
> quindi si fa la somma.
>
> Forse dovevo essere pi� esplicito. Il sistema di cui parliamo � in realt�
> un trasformatore in cui un filo rappresenta il primario e l'altro il
> secondario. Quando nel secondario passa corrente anche nel primario passa
> una ulteriore corrente di reazione che tende ad annullare l'effetto
> magnetico della corrente che circola nel secondario. Nel punto
> considerato vanno calcolate pertanto tutte queste correnti.
>
> Inviato da www.mynewsgate.net
>
Facciamo l'ipotesi semplificativa in cui non si ha flusso disperso, e che le
resistenze degli avvolgimenti siano nulle.
La tensione efficace (a vuoto) sul secondario � N*omega*flusso
(omega=pulsazione, flusso=valore efficace del flusso, N=spire al
secondario).
Alimentiamo il primario con una tensione alternata V, nel primario circoler�
una corrente
I (che tender� a zero se la riluttanza del nucleo fosse nulla), il flusso
magnetico sar�
in questo caso esclusivamente funzione di V, cio� flusso=V/(omega*N).
Carichiamo ora il secondario con una resistenza, sul secondario circoler�
allora una corrente I', ma poich� il flusso � imposto dalla tensione
primaria, mantenuta costante,
verr� richiamata una corrente (di reazione) che circolando nel primario
bilancer� esattamente la forza magnetomotrice generata dal secondario,
ripristinando cos� le
condizioni iniziali.
Tutto questo se la tensione al primario viene mantenuta costante (in valore
efficace).
Se la tensione al primario fosse libera di variare, per esempio inserendo
una resistenza
in serie al generatore di tensione, la corrente indotta sul secondario avr�
l'effetto di produrre una caduta di tensione su questa resistenza, riducendo
cos� la tensione al primario e con essa il flusso.
Cortocircuitando completamente il secondario, il flusso scenderebbe a zero.
Tutto questo considerando nullo il flusso disperso.
Pensiamo di inserire in serie al primario una induttanza L, che tenga conto
del flusso disperso al primario, la corrente in tale induttanza crescer�
passando dalla condizione a vuoto alla condizione a carico, quindi il campo
all'interno di tale induttanza sar� cresciuto.
Quindi se hai flusso disperso devi valutare caso per caso.
Quello che puoi dire sempre � che caricando il secondario con un carico
_resistivo_,
diminuirai il flusso ad esso concatenato, dovendo scendere la tensione.
Caricando il secondario con un carico _capacitivo_ puoi viceversa avere un
aumento
di tensione.Di questo occorre tenere conto quando si progettano i circuiti
di rifasamento
(solitamente si rifasa a 0.9 in maniera da mantenere il carico "leggermente
induttivo",
proprio per evitare pericolosi aumenti di tensione).

  

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Tue Jul 20 2004 - 19:50:38 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:39 CEST