Re: Singolo elettrone libero in oscillazione
Il giorno sabato 18 aprile 2020 16:50:02 UTC+2, JTS ha scritto:
> On 18.04.20 11:20, Luciano Buggio wrote:
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> > Nell'ultimo mio post, cercando di capire cosa fosse il necessario "arresto" di cui tu mi hai detto (cosa che non conoscevo e te ne ringrazio), e che , sempre dici, non si spiega, ti ho parlato di "traslazione dell'elettrone oscillante", intendendo che se ci fosse quell'arresto essa avverrebbe senza traslazione complessiva, cioè sul posto.
> > Voglio qui farti vedere quale è stato a questo fine il mio ragionamento, il mio "calcolo" qualitativo.
> > Tutto è dipeso, poste le costanti e le variabili sopra elencate, dalle condìzioni iniziali.
> > Ho ipotizzato che nell'istante in cui l'elettrone si trova in un nodo dell'onda (con CE nullo), esso è fermo nel riferimento.
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> > Ti sarà facile verificare che esso, da quell'istante in poi, e per la durata di *tutto* il periodo dell'onda incidente, si muoverà in una direzione e verso, prima accelerando, per la durata di mezzo periodo, e poi, col CE dell'onda che si inverte, decelerando per il successivo mezzo periodo dell'onda, fino a fermarsi di nuovo ad una certa distanza dal punto da cui era partito: siamo quindi "al punto partenza" e da qui in poi succederà esattamente quello che qui ho descritto,
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> > L'elettrone non tornerà indietro, ma andrà ancora avanti, accelerando e poi decelerando, cioè complessivamente traslerà, oscillando.
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> > E non è quello che vediamo succedere nella realtà, sia perché nella realtà l'elettrone non trasla, sia perché abbiamo dedotto una frequenza della sua "oscillazione" (e quindi dell'eventuale radiazione emessa) che è la metà di quella reale.
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> > Quindi deve esserci qualcosa che lo "frena".
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> > Oppure bisogna cambiare le condizioni iniziali, per esempio ipotizzare che nel nodo dell'onda l'elettrone, anziché fermo, sia viaggiando al massimo della sua velocità, e da questa condizione iniziale. partirò col prossimo passo, dopo che tu, se ne avrai voglia, mi avrai detto dove ho sbagliato fin qui.
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> Il ragionamento va bene (eccetto per la frequenza meta').
Hai ragione, ed infatti ho messo tra virgolette (vedi sopra) il termine frequenza: l'elettrone avanza sempre lungo la stessa direzione retta, ma con velocità che varia periodicamente, e sempre positiva, che è la stessa dell'onda che lo investe, finchè lo investe (abbiamo ipotizzato piana l'onda, per cui non ci sono per questo problemi. Ho scritto "metà perchè sono stato distratto dal fatto che tra due istanti successivi in cui si ferma per un attimo trascorre lo stesso tempo del passaggio di una cresta e di una valle dell'onda, laddove nell'onda il passaggio tra due nodi dura metà periodo: cioè, se chiamiamo nodi anche i punti della traiettoria dell'elettrone ove la sua velocità si annulla, la loro frequenza è la metà di quella dell'onda.
A te (scusa ma te lo chiedo per essere sicuro che tu mi segua, come già mi pare) dire qual'è la frequenza dell'onda emessa in queste condizioni dall'elettrone, che, anche se non oscilla sul posto, comunque accelera e decelera periodicamente
> L'ipotesi che
> l'onda che hai detto tu esista invece non va bene: come fa ad iniziare?
Intendi con la condizione iniziale della velocità massima dell'elettrone (chiaramente diretta nello stesso verso della prima mezza fase dell'onda da cui comincerà ad essere investito, sennò è peggio di prima)?
Non sostengo questa ipotesi, pur se produrrebbe, ma con altre specifiche e particolari condiizoni di contorno, l'oscillazione sul posto.
Quel "come fa ad iniziare?" è una buona domanda: certo ci deve essere stata una causa esterna, un impulso iniziale non attribuibile all'onda, ed allora non ci va bene.
Inoltre quella velocità "massima", come ho detto, deve avere un valore particolare, ad hoc, a seconda dell'ampiezza dell'onda.
E' questo che anche tu intendevi?
Luciano Buggio
Received on Sat Apr 18 2020 - 18:34:42 CEST
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