Re: ancora lux

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 10 Jul 2004 20:41:41 +0200

slag ha scritto:
> S�, siamo assolutamente d'accordo, anche se mi sembra un po'
> artificioso... Cosa c'� sotto? Non mi lasci nella mia ignoranza... ;-)
Artificioso?
Ti ho proposto una sorgente di data intensita' e uno schermo a una
certa distanza. Ti chiedo ci calcolare l'illuminanza sullo schermo
(ovviamente nel punto piu' vicino alla sorgente).
Quell'illuminanza ha un valore o un altro: o e' 25 lux o non lo e'.
Non riesco a vedere l'artificio...

La questione sta nella relazione tra intensita' e flusso: per la
solita sorgente isotropa, il flusso *in un dato angolo solido* e'
l'intensita' per l'angolo solido.
Quindi 1 lm = 1 cd * 1 sr.
Di conseguenza, 1 lux = 1 cd * 1 sr / 1 m^2.

Come vedi il problema e' il solito: gli angoli solidi sono numeri
puri?

> P.S. Io ero d'accordo con lei sulla critica fatta al post. Purtroppo
> devo ammettere che ad ingegneria capita spesso di indicare fra
> parantesi quadre le unit� di misura e non le dimensioni, penso per
> motivo di maggior chierezza nello svolgimento degli esercizi (cos� non
> si confondono i passaggi numerici con l'analisi dimensionale).
Non capisco. Non vedo dove sia la maggior chiarezza nel mettere delle
parentesi q. inutili...
Le unita' sono unita', e non richiedono nessuna parentesi, ne' tonda
ne' quadrata.

Comunque la mia critica era diversa: non mi piace che si scriva [lux]
= [candela]/distanza^2, perche' si usano erronealmente le unita'
invece delle grandezze.
Si deve scrivere se mai
illuminanza = intensita' / distanza^2 o meglio E = I/d^2.
Poi le unita' con cui misuri le varia grnadezze e' un'altra cosa.

> Tuttavia credo che l'errore non sia poi cos� tragico dato che gli
> ingegneri sono "obbligati" ad utilizzare il SI quindi � quasi
> impossibile che la lunghezza sia misurata in anni luce quindi scrivere
> [L] o [m] per noi � la stessa cosa, anche se effettivmente non �
> rigoroso, chiediamo venia... ;-))
Non e' "non rigoroso": e' sbagliato.
Su queste cose esistono precise convenzioni internazionali.
Ci si aspetterebbe che gli ingegneri fossero piu' attenti dei fisici
alle convenzioni, per ovvie ragioni: standard, scambio di dati, ecc.
Invece non e' cosi' (ma anche i fisici sono tutt'altro che accurati;
la mia pignoleria e' un po' un'eccezione...)

Quanto all'obbligo del SI, credo sia solo un obbligo legale: un
ingegnere che non usi il SI in un progetto, in un capitolato o una
consulenza rischia brutto...
Pero' essendo un obbligo di legge, lo si accetta "obtorto collo" e si
rinuncia a capire...
                

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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F
Received on Sat Jul 10 2004 - 20:41:41 CEST

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