Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto:
> Il 30/06/2011 09:57, Aanselm ha scritto:
>
> > le leggi conosciute si approssimano a quelle vere
> > (quelle che realmente agiscono nella natura)
> > e possono migliorarsi ogni volta che si osservano nuovi fenomeni.
>
> In realtà esiste anche almeno un'altra posizione , quella di Kuhn: le
> leggi che poniamo non approssimano, concettualmente, le "leggi della
> Natura" (espressione su cui ci sarebbe da intendersi) ma permettono di
> descriverla sempre meglio.
>
Ciao Enrico:)
Proprio ieri ho deciso di approfondire meglio certa fisica sperimentale
ed in particolare la interazione "classica" tra radiazione e materia.
Per poterlo fare ho scelto il quinto volume di Fleury- Mathieu :
http://www.catalogo.zanichelli.it/Pages/Opera?
siteLang=IT&id_opera=0000000005308
Sicuramente gli autori del libro mi condurranno a RIvedere anche interazioni
non classiche: effetto Compton per esempio.
Come avrai gi� capito, prima devo RIprendere la forma mentis del paradigma
classico per capire a fondo le interazioni "classiche" e poi devo CAMBIARE
paradigma per poter capire a fondo le interazioni NON classiche(effetto
Compton per es.).
Il paradosso che si crea in questa mia condizione � quella di essere
obbligato(per poter capire) ad usare DUE paradigmi che a quanto pare
COesistono e anzi DEVONO coesistere.
Ora la domanda che pongo a tutti voi � la seguente:
siamo davvero sicuri che un paradigma scacci un altro precedente?
Non pu� essere invece che il paradigma seguente inglobi come suo
sottoinsieme proprio il paradigma precedente?
Grazie!
A.
p.s. temo che quanto sopra non potr� essere liquidato dicendo che si tratta
di "chiacchiere" filosofiche. Come minimo si tratta di didattica della
fisica:)
Received on Sun Jul 03 2011 - 09:23:38 CEST