Re: Il Nucleare?E' l'unica soluzione ecologica

From: Piercarlo <piercarloboletti_at_tiscali.it>
Date: Tue, 6 Jul 2004 23:30:08 +0200

Alex77 <mia_posta33_at_virgilio.it> wrote:

> Non capisco quale sia secondo te l'alternativa,se rinneghi il
> nucleare.

Non mi pare di aver rinnegato il nucleare. Semplicemente sono contro il
nucleare cos� come si � cercato di rifilarlo finora, ovvero come un
qualcosa che ormai presenta rischi minimi, di cui sembra quasi non valga
neppure pi� la pena di parlarne quando in effetti � cos� SOLO quando non
succede niente. Contro il nucleare in s� non ho nulla anche se sarebbe
meglio cominciare a pensare al "dopo".

> Continuare ad usare carbone per i prossimi 3 secoli (e dopo poi?)?

Il "dopo poi?" verr� comunque anche con il nucleare. E non in millenni
ma al massimo in due, tre secoli, praticamente in parallelo con
l'esaurimento dei combustibili fossili (che dovranno comunque continuare
ad essere usati: il tutto nucleare, almeno cos� � sfruttabile oggi, pu�
liberare forse da dipendenze esterne solo per quando riguarda la
produzione di energia elettrica; per il resto le centrali nucleari
possono al pi� far risparmiare sull'acqua calda).

> Le riserve di combustibile nucleare sono millenarie se metti dentro uranio
> (e non solo le riserve ordinarie) torio,plutonio dalle testate atomiche in
> smantellamento e reattori veloci autofertilizzanti.

A parte che lo smantellamento delle testate nucleari � oggi come oggi
pura utopia (e infatti stanno continuando ad AUMENTARE non certo a
diminuire), non ti credere che il quantitativo di combustibile
ricavabile da esse sia poi un gran ch�. Quanto ai reattori veloci
autofertilizzanti guarda un po' la fine che ha fatto il Superphenix...
Chiuso e con un bilancio in forte passivo su tutti gli aspetti,
dall'affidabilit� al rendimento. E si che ci avevano pompato un bel po'
di soldi dentro, oltre ad essere stato preceduto da un impianto pilota
sperimentale (il Phenix, che in una gita in Francia di alcuni anni fa ho
avuto il piacere di vedere coi miei occhi... da fuori! :-) il quale
aveva funzionato, a quel che ne so, in modo decisamente pi� onorevole.
Forse perch� a comandare erano i tecnici non i manager...

> Le scorie vanno poste in depositi geologici adatti, profondi centinaia
> di metri (NON Km, ma dove l'hai letta 'sta minchiata?)

Era un progetto preciso di alcuni anni fa, non una minchiata (letto per
altro su "Le Scienze"...). Perch� se si seppelliscono le scorie solo a
qualche centinaio di metri, tanto vale lasciarle all'aria aperta: a
medio e a lungo termine non cambia assolutamente nulla ed �, in pratica,
solo un costoso nascondere lo sporco sotto il tappeto. La motivazione
delle decine di chilometri stava nella necessit� di prevenire
praticamente in maniera "assoluta" il contatto tra queste scorie e le
falde acquifere, anche di quelle situate a profondit� estreme. D'altra
parte, sotto certi aspetti, il sito pi� sicuro potrebbero risultare
proprio le fosse oceaniche... se si avesse una conoscenza affidabile di
tutte le correnti in profondit� degli oceani e soprattutto di chi vi
abita e delle catene alimentari esistenti in essi. Anche questa � stata
in passato un'idea considerata abbastanza seriamente e che, nonostante
tutto, aveva un suo senso.

> e i reattori naturali messisi in funzione in ere geologiche passate,
> come quello in Gabon

Quel "reattore" ha smesso di funzionare da un paio di miliardi di
anni... E la sua esistenza (come di possibili altri simili) era dovuta
unicamente al fatto che, all'epoca, nell'uranio naturale non era ancora
decaduto una parte dell'U235 (se non ricordo male girava attorno al 2% o
gi� di l�), cosa che lo rendeva un combustibile "naturalmente
arricchito" che permetteva una cosa oggi impossibile: la costituzione di
"reattori per caso" in grado di produrre (in presenza di acqua e
comunque con efficienza molto bassa) energia da fissione oltre che
tramite il naturale decadimento radioattivo.

> dimostrano chiaramente che il deposito "definitivo" di tipo geologico
> � la soluzione adatta allo stoccaggio delle scorie.

Questo "dimostrano chiaramente" lo devi spiegare perch� io,
sinceramente, non vedo una gran correlazione tra le due cose. Il minimo
che si possa dire � che manca almeno qualche passaggio...

> Studi dell'unione europea hanno peraltro confermato che non ci sarebbe
> alcun rischio in tal senso.

Se hanno affermato questo permettimi di classificarli come "studi da
caff�". O in conto vendita... D'altra parte, se tutta la cosa � cos�
semplice e cristallina non si capisce perch� ANCORA OGGI gli impianti di
formazione, recupero e trattamento dei combustibili conservino buona
parte delle scorie esauste in una marea di BIDONI che ancora attendono
(e la attendono da anni) una collocazione definitiva. Ma forse � solo
pigrizia...

> E cmq sono le alternative che mi inquietano ancor di pi�.

Elencale e definisci cosa ti inquieta. E soprattutto perch� ti
inquietano di pi� del nucleare (che, me lo vorrai concedere, comunque la
si rigiri non � precisamente acqua fresca).

> Ma lo sai che il contributo di radioattivit� che le
> centrali a fossili danno all'ambiente nella migliore delle ipotesi
> � da 5 a 10 volte superiore a quella di una nucleare a parit� di potenza
> (ci� � dovuto alla presenza di elementi radioattivi nei combustibili
> fossili - sopratutto carbone,ma anche petrolio e gas naturale- che alle
> profondit� cui sono estratti sono naturalmente presenti).

Non dici nulla di nuovo. E nemmeno nulla di molto preoccupante: sono
cose note da decenni (almeno da quando esistono i contatori Geiger). Lo
dici per� in modo parziale: parlare della radioattivit� di una centrale
nucleare nucleare � parlare solo di UN ANELLO della catena nucleare che,
attraverso tutti i passaggi del combustibile (produzione, confezione,
consumo, recupero di quanto convenientemente recuperabile e smaltimento
della rimanenza) presentano nel complesso rischi molto alti, e in parte
molto meno facilmente "addomesticabili" di quelli inerenti alla centrale
in se stessa (che comunque � "quasi innocua" solo finch� tutto funziona
a puntino: quando le cose funzionano un po' meno bene per un motivo
qualsiasi e, per cos� dire, "si sveglia il drago", allora le cose si
fanno un bel po' pi� incasinate...). A naso mi pare che, fatti tutti i
conti (ma proprio TUTTI) la catena nucleare il "premio produttivit�
radioattiva" se lo aggiudica ancora con ampio margine su tutto il resto.
Ma forse hanno trovato il modo di far s� che il combustibile nucleare
sia radioattivo solo dove non pu� far del male a nessuno e si trasformi
altrove in acqua minerale. Tutto � possibile: basta guardare la
televisione...

Quanto agli elementi radioattivi presenti in ambiente non c'� bisogno di
andare a cercarli nei pozzi di petrolio o gas naturale: esistono
tranquillamente anche in superficie e contribuiscono a creare il
cosiddetto "fondo" che, con tutta probabilit�, � stato anche il motore
che ha prodotto gran parte delle mutazioni genetiche da quando esiste la
vita sul pianeta e su cui ha poi agito la selezione naturale - che ha
finito per adattare la vita stessa ad essergli "compatibile" e di
caratteristiche ragionevolmente stabili, NONOSTANTE la generazione
continua di errori di entit� pi� o meno seria che questo fondo continua
a generare.

Ma se questo da una parte ci d� una certa tolleranza e resistenza nei
confronti della radioattivit�, ci� non vuol dire che essa sia
aumentabile a casaccio senza conseguenze. Chernobyl ha insegnato che,
per quanto riguarda la nostra suscettibilit� all'azione delle
radiazioni, non si possono certo applicare modelli lineari (se non in
linea puramente prudenziale... che � sempre meglio di nulla) e
probabilmente il tutto dovr� essere riveduto attraverso gli strumenti
della famosa "matematica del caos". Ma ci� nulla toglie alla
pericolosit� in s� della radioattivit� cos� come, nonostante la sua
formazione sia anch'esso un fenomeno non lineare, un uragano non diventa
per questo un ammasso di nuvole solo un po' meno pacioccone del solito:
qualunque sia il modello con cui si cerca di rappresentarlo e
comprenderlo esso rimane sempre un DISASTRO da decine di milioni di
dollari ogni volta che si fa vivo.

Va detto per altro che l'aumento della radioattivit� nell'ambiente (con
associato un certo aumento delle mutazioni NELL'INTERO sistema naturale)
pu� anche comportare delle conseguenze sanitarie indirette: una di
queste potrebbe essere l'aumento di mutazioni pericolose e
incontrollabili nei virus vettori di vecchie o nuove malattie - e, per
dirla tutta, si � pensato anche, tra le tante possibilit�, che il famoso
virus dell'HIV potesse essere stato prodotto per questa via. Non so poi
che fine abbia fatto questa idea ma ti assicuro che era abbastanza
plausibile da far venire la pelle d'oca a parecchia gente solitamente
non particolarmente "sensibile" - Nota bene: in questa possibile
dinamica di creazione IN AMBIENTE di nuovi ceppi di virus letali mutati
da quelli gi� esistenti giocano un ruolo TUTTI i fattori mutageni, non
solo la radioattivit�; l'inquinamento "convenzionale" chimico gioca con
tutta probabilit� il ruolo di gran lunga pi� decisivo. Nonostante ci�
(oltre ad altri "nononostante"), Kyoto � finita nell'elenco di "media
events" ridottisi a poco pi� di "happy hours" molto costosi...


> Per capire esattamente di cosa parlando leggi pag 16 del capitolo 2 di
> questa tesi di laurea:

> http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-10152003-181233 d

> dove si legge tra l'altro:"� stato addirittura calcolato che il contenuto
> energetico del combustibile nucleare rilasciato nelle emissioni(del carbone)
> � superiore a quello del carbone bruciato".

Da chi, come e con quali criteri � stato "calcolato"? E' riportato nella
tesi o la cosa viene assunta per buona senza ulteriori verifiche? Perch�
se � per questo allora posso tranquillamente dire che, in base alla
famosa E=mc2, anche un peto contiene pi� energia di quanta sia
utilizzabile in forma diciamo cos� "cinetica" o chimica (con un
fiammifero acceso...). Essa � perfettamente vera e allo stesso tempo,
senza ulteriori precisazioni, completamente fuorviante. Queste
precisazioni ci sono nella tesi o bisogna imbarcarsi nella caccia grossa
a tutti i riferimenti eventualmente presenti in bibliografia?

Voglio concludere con una puntualizzazione. Il tuo modo di "affrontare"
il nucleare (e di proporlo non solo come "unica soluzione" - che �
comunque falso - ma anche come "soluzione senza veri problemi" - che �
pure disonesto) � proprio tipico (ma non ne faccio certo una colpa a te)
dello "stile" con cui si � cercato PER DECENNI di "vendere" il nucleare
al grande pubblico: ovvero come una cosa da niente con soli lati
positivi e nessuno negativo; in altre parole come un qualcosa che,
semplicemente, non � e non pu� essere di questo mondo, almeno finch�
vale la fisica come la si � conosciuta finora - una fisica che,
contrariamente a quella di Harry Potter, a chi sbaglia fa pagare dei
prezzi estremamente cari.

Tutto questo � ci� che mi rende poco appetibile il nucleare: non il
nucleare in s� ma chi gli sta intorno e cerca di vendermelo a oltranza
cercando di subornare la mia volont� con delle informazioni quantomeno
PARZIALI, incomplete e, per dirla tutta, FACILONE OLTRE OGNI DIRE (mi
vorrebbe da dire "manageriali"... e chi vuol capire capisca) - trattando
oltrettutto le popolazioni solo come mucchi di babbei a cui rifilare un
"pacco" anzich� come insieme di persone che, chiamate nientepopodimeno a
decidere quale strada (IRREVERSIBILE) far prendere al loro futuro, hanno
il pieno diritto di chiedere che siano messe in chiaro TUTTE le carte in
tavola, comprese quelle con le "scritte in piccolo" che rappresentano,
accanto ai pro "scritti in grande", i contro che QUALUNQUE scelta si
porta INEVITABILMENTE dietro.

Secondo te � troppo chiedere, con una posta del genere, di essere
compiutamente informati e soprattutto di NON ESSERE PRESI IN GIRO?

Ciao!
Piercarlo

 
Received on Tue Jul 06 2004 - 23:30:08 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:25 CET