On 28.04.20 12:11, Luciano Buggio wrote:
>
> Il giorno lunedì 27 aprile 2020 15:35:03 UTC+2, JTS ha scritto:
>> On 27.04.20 11:07, Luciano Buggio wrote:
>>> Il giorno venerdì 17 aprile 2020 19:55:03 UTC+2, JTS ha scritto:
>>>
>>> (cut)
>>>
>>>> Lo sviluppo delle equazioni del moto classiche mi porta al seguente
>>>> risultato -
>
> (cut)
>
>
>>> Da questo tuo calcolo quale risulta essere l'ampiezza
dell'oscillazione di un elettrone investito dalla radiazione solare?
>>> Victor Weisskopf (da "le Scienze" di parecchi anni fa):
>>>
>
>>> "La nuvola elettronica di ogni atomo vibra sotto l'azione della
luce con la stessa frequenza della luce incidente e con un'ampiezza
corrispondente a quella degli oscillatori. E' questa oscillazione, di
ampiezza minore di 10^-17 metri, meno di un centesimo del raggio del
nucleo."
>>>
>>> Risulta anche a te?
>>>
>>> Luciano Buggio>
>>
> (cut)
>>
>> Prima o dopo di fare il calcolo e' anche bene pensare se il calcolo e'
>> quello giusto: se Weisskopf si riferiva ad atomi che hanno le loro
>> frequenze di risonanza piu' basse della frequenza della radiazione che
> tto> li fa vibrare, allora possiamo prenderlo come approssimazione
accettabile.
>
> Assumiamo, per ipotesi, che il calcolo di Weisskopf sia corretto, o
accettabile, come tu dici
Se tu facessi il calcolo sapresti se il numero che ne risulta e' quello
che dice Weisskopf: il bello della scienza e' che le cose si possono
controllare.
>
>
> Il mio problema era, per l'emissione della luce, l'abissale
differenza tra l'ampiezza dell'oscillazione dell'elettrone, di cui
stiamo trattando e la lunghezza del salto quantico tra orbite (che si
preferisce chiamare livelli di energia) che è dell'ordine di 10^-10
metri, dieci milioni di volte maggiore.
> Che relazione c'è tra le due cose?
Non entro nei dettagli: una possibile idea e' che durante l'emissione
"qualcosa" oscilli dieci milioni di volte. Ti invito a controllare se
questa idea e' meritevole di essere esaminata: confronta la durata di
un'oscillazione con quella dell'emissione spontanea.
Per farlo devi prendere un valore sensato per la durata dell'emissione
spontanea (io prenderei 10 nanosecondi) e calcolare la frequenza delle
"oscillazioni dell'elettrone", che e' pari a quella della luce emessa:
quindi usi nu = c / lambda (per i valori di c e lambda vedi mio
messaggio precedente). Fammi sapere.
> Come si conciliano?
> O una delle due (la classica) non vale?
Sulla teoria per l'interazione fra radiazione e materia ci sono stati
dibattiti vivacissimi (credo anche feroci, ma io non c'ero); il punto su
cui si e' dibattuto (la mia conoscenza e' estremamente rozza e percio'
lo e' anche questa spiegazione) e' quali esperimenti possono essere
spiegati con una visione "semiclassica" dell'emissione di radiazione da
parte degli atomi in cui elettroni immaginati come nuvole di carica
oscillano.
Questi riferimenti bibliografici possono essere utili, ci vado ad
intuizione senza averli letti
Quelli non scaricabili liberamente bisogna farseli mandare da qualcuno
che li ha.
=======
--
Questo lo metto perche' la persona che lo ha scritto e' famosissima
Mandel, L. (1976). II The Case for and Against Semiclassical Radiation
Theory. In Progress in Optics (Vol. 13, pp. 27â€"68). Elsevier.
https://doi.org/10.1016/S0079-6638(08)70018-0
--
Questo perche' Physics Today e' una rivista dell'American Institute of
Physics, quindi le do fiducia
Neoclassicism challenges QED. (1972). Physics Today, 25(10), 17â€"18.
https://doi.org/10.1063/1.3071038
--
Questo e' di uno degli autori del modello di Jaynes-Cummings (atomo a
due livelli dentro una cavita' talmente piccola che la radiazione che ha
frequenza tale da poter interagire con l'atomo ha solo un modo a sua
disposizione); scaricabile da
https://bayes.wustl.edu/etj/articles/survey.nct.pdf (sito universitario,
do per buona la legalita')
Jaynes, E. T. (1973). Survey of the Present Status of Neoclassical
Radiation Theory. In Coherence and Quantum Optics (pp. 35â€"81). Boston,
MA: Springer US. https://doi.org/10.1007/978-1-4684-2034-0_5
--
Questo perche' sono moderni esperimenti sugli effetti della fase del
campo elettromagnetico nell'interazione con la materia. E' scaricabile
liberamente dal sito degli autori
https://www.attoworld.de/fileadmin/user_upload/tx_attoworld/publications/paper_Nature_Y2016_M05_D23_V534_R86.pdf
Sommer, A., Bothschafter, E. M., Sato, S. A., Jakubeit, C., Latka, T.,
Razskazovskaya, O., … Krausz, F. (2016). Attosecond nonlinear
polarization and lightâ€"matter energy transfer in solids. Nature,
534(7605), 86â€"90. https://doi.org/10.1038/nature17650
=======
Detto questo, non sono mai stato motivato ad esaminare nel dettaglio
questi argomenti, so per le esperienze che ho fatto sul tema che sono
intricatissimi: i dati sperimentali sono molti e di vari tipi e capire
quali dettagli di un esperimento escludono una teoria e' estremamente
complicato (la teoria neoclassica e' in grado di spiegare aspetti che a
prima vista sembrano "quantistici": questo lo so da letture superficiali).
Una curiosita' che ho io e' questa. Nell'emissione fotoelettrica e' mai
stato visto un elettrone prima che l'energia "classica" ricevuta dalla
superficie del metallo fosse sufficiente per l'emissione stessa? Mi pare
domanda analoga a "E' stato mai osservato il 'tunnelling'?" la cui
risposta e' "si'" (microscopio ad effetto tunnel ad esempio) ma mi pare
che i dettagli siano diversi e la curiosita' c'e'.
Received on Tue Apr 28 2020 - 15:11:42 CEST