Elio Fabri wrote:
> E' vero che un sistema quantistico (atomo, molecola) nei confronti
> della radiazione e.m. si comporta per molti aspetti come una
> peculiare antenna; o meglio come un oscillatore.
Per un "antennista" una antenna ha anche dei morsetti di alimentazione,
che non mi pare ci siano in una molecola. A seconda di che cosa si mette
intorno all'antenna (riflettore, spazio libero...) cambia l'impedenza di
alimentazione, e quindi l'adattamento rispetto alla sorgente (=potenza
totale irradiata).
Probabilmente quando dici antenna intendi sorgente di campo, mentre per
me una antenna e` un trasduttore da grandezze elettromagnetiche guidate
(cavo, guida d'onda) a grandezze elettromagnetiche irradiate.
> Peggio: in realta' va trattato come un insieme di oscillatori: uno per
> ogni frequenza che e' capace di emettere e di assorbire.
> Dal che si vede che questi "oscillatori" sono fittizi, non sono gli
> elettroni (che sono in numero finito, mentre le righe sono infinite).
Quello che stavo cercando di spiegare a luciano e` che dentro l'atomo
non c'e` una corrente elettrica oscillante che genera l'emissione.
> E' diventato tradizionale il concetto di "forza di oscillatore"
> ("oscillator strength"), che viene usato cosi': si prende la formula
> classica (per scattering, assorbimento, emissione da parte di un
> elettrone legato elasticamente) e si moltiplica il risultato per la
> forza di oscillatore per ottenere l'intensita' della riga.
Forse e` meglio specificare che la forza di oscillatore si riferisce a
un elettrone come valore di riferimento, che non c'e` un vero elettrone
legato elasticamente che gira intorno al nucleo e irradia.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri Jul 02 2004 - 21:54:28 CEST