Franco ha scritto:
> luciano buggio wrote:
> > "Sia un'antenna al centro di un riflettore emisferico:
> Se ben ricordo si parlava di un'antenna puntiforme, che e` un oggetto
> matematico.
> > se il raggio di
> > curvatura � tale che le onde diretta e riflessa siano in fase, le loro
> > ampiezze si sommano e l'intensit� ( che � proporzionale al quadrato
> > dell'ampiezza) diviene quattro volte maggiore di quella che si avrebbe
> > senza riflettore: Questo � vero per tuttte le direzioni, quindi la potenza
> > totale dell'emissione � il doppio di quella che si avrebbe senza
> > riflettore. Se per� il raggio della sfera viene variato di 1/4 di
> > lunghezza d'onda, le onde diretta e riflessa si trovano in oposizione di
> > fase e l'antenna non emette affatto."
> >
> > Non capisco pi� nulla nemmeno io: che valore ha quanto qui scritto? E' da
> > buttare?
> Non funziona..
Quindi � da buttare: ma che cavolate vengono scritte su "Le Scienze"?
Tra l'altro osservo che quasi sistematicamente quando cito articoli dalla
prestigiosa rivista mi vengono contestati, con l'argomento che � una
rivista semi-divulgativa che non approfondisce, oppure mi si promette una
rispsta (come nel caso dell'articolo sull'interpretazione dello specchio
dielettrico a pi� strati - questo da parte di Fabri - che poi non arriva
mai).
>...perhe' l'antenna che trasmette verso lo specchio e` li` a
> ricevere il segnale riflesso dallo specchio, che *non* viene sommato a
> quello trasmesso in quel momento, perche' di mezzo c'e` l'antenna.
> Un'antenna che trasmette riceve anche (reciprocita`), se e` messa nel
> centro della calotta sferica riceve tutto quello che ha trasmesso verso
> lo specchio. L'onda riflessa non "passa oltre" l'antenna trasmittente,
> ma viene ricevuta.
Perfetto:
Quindi se l'antenna continua ad emettere (in particolare dalla parte in
cui non c'� il riflettore), questa emissione � dovuta alla messa in
oscillazione degli elettroni ad opera dell'onda riflesa ricevuta. E' cos�?
Tu dici che tale emissione *non* viene sommata a quella trasmessa in quel
momento: e perch�? La radiazioene riflessa mica blocca l'attivit� in corso
dell'antenna ad opera dell'alimentatore (questo avviene quando l'onda di
ritorno � in controfase, vedi dopo). L'autore dice che va a sommarsi ad
essa e mi pare plausibile. Dice anche (lo si evince chiaramente dal
confronto con la molecola) che nel caso in cui la riflessione avvenga in
controfase si annulla l'attivit� dell'antenna proprio nel senso che gli
elettroni su di essa non si muovono pi� (per la verit� questo dovrebbe
succedere solo se lo specchio � una sfera chiusa: bisogna infatti, MMN,
che l'energia dell'oscillazione degli elettorni sia pari a quella
del'onda di ritorno, perch� essi vengano inibiti totalmente, e se lo
specchio non � totale, e quindi non ritorna tutta l'energia, si ha solo un
indebolimenbto, proporzionale alla quota della superficie sferica occupata
dallo specchio).
In questa seconda ipotesi bisogna anche, perch� non si registri emissione
(o l'emissione venga indebolita), che, funzionando l'antenna come
ricevente, l'onda in arrivo, nel bloccare l'attivit� dell'antenna, venga
assorbita da essa (antenna perfettaemtne puntiforme ed onda di ritorno
perfettamente focalizzata). Se le cose stanno cos�, non c'�, in questa
seconda 'ipotesi della controfase rispetto all'emettitore, nessuna
interferenza distruttiva a valle (e Fabri sostiene invece che c'�, tu non
so ancora cosa ne pensi): semplicemente l'antenna si rifiuta di emettere,
esattametne come si rifiuta di muovesi un corpo spinto da due forze uguali
e contrarie, (il "corpo" qui � l'elettrone).
(cut)
> > Per finire, mi pare importante mettersi d'accordo sul fatto che l'antenna
> > e la molecola eccitata siano la stessa cosa o meno: Fabri aveva deto che
> > s�, e l'ha poi confermato, mentre tu dici:
> > "Direi che non sia possa analizzare con lo stesso sistema il caso della
> > molecola: quella che ho fatto e` una analisi classica (a campi, non a
> > fotoni), mentre una molecola da sola e` descrivibile solo in termini
> > quantistici."
> > Ne vien fuori quantomeno che per le alte frequenze (quelle del visibile,
> > per esempio) il modello dell'emissione o della non emissione � diveso da
> > quello che vale per le basse frequenze dell'antenna radio:
> > Dove � andata a finire al grande unificazione di Maxwell se le prime
> > vengono trattate dalla quantistica e le seconde dall'elettromagnetismo
> > classico?
> Una antenna (macroscopica) puoi descriverla in termini classici oppure a
> fotoni,
Ma come,. prima dicevi che si pu� descrivere solo classicamente...
> ma non puoi saltare a piacimento da una descrizione all'altra.
> L'emissione di una molecola puoi solo descriverla in termini quantistici.
> Le equazioni di maxwell non spiegano come faccia una molecola ad
> emettere.
Come no?! Ma che cosa dici?
Prima di Planck (Planck compreso) il modello del corpo nero era un insieme
di oscillatori a livello atomico.
Poi la cosa � stata abbandonata, in modo alquanto misterioso.
Se ne � parlato anche tempo fa, in questi NG, e qualcuno, non ricordo chi,
cui questo abbandono � parso strano, si era ripromesso di
approfondire:.solitamente non ci si pensa.
Io sono rimasto all'antica, a quella ipotesi che veramente unifica, anche
per quanto riguarda la produzione, tulle le frequenze..
MMN la singola molecola � una vera e propria antenna (non so se tutta la
molecola o solo i suoi elettroni): il singolo atto di emissione della
radiazine (debole emissione, "singolo fotone") � il frutto si una sequenza
di oscillazioni (in senso classico, spaziotemporale ordianrio), che
produce un treno d'onde, con la freqeunza dell'oscillazione della
sorgente, treno la cui lunghezza (lunghezza di coerenza) si ottiene
moltiplicando la durata dell'oscillazione per c.
Dimostrami che non � cos�.
Ciao.
Luciano Buggio
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Received on Tue Jun 29 2004 - 08:53:51 CEST