Elio Fabri wrote:
> In un dato punto dello spazio, il campo el. sara' una funzione
> complicatissima del tempo, nient'affatto periodica, ma fluttuante in
> modo caotico, anche in direzione.
I numerosissimi emettitori solari, da un punto di vista classico, emettono
queste onde che si sommeranno tra loro dando un campo netto di valore A(t,x)
per ogni (x,t). Se prendo diversi pezzi di questo campo, ottengo pi� o meno
il medesimo spettro. Ipotizzo per ora che i pezzi d'onda "ritagliati" dal
campo e.m. solare siano prelevati alla stessa ora e cmq a parit� di altre
condizioni in grado di influenzare la composizione dello spettro. Insomma
immagino che pi� o meno il campo sia simile in ogni punto attorno al sole
(come spettro). O ritaglio qua o ritaglio la, lo psettro � sempre simile.
Dal punto di vista quantistico, posso dire che i singoli fotoni hanno tutti
pi� o meno il medesimo spettro? O � come se fossi sceso ad una scala troppo
microscopica (� come se cio� avessi ritagliato pezzi troppo piccoli di campo
per poter avere un effetto statisticamnete simile in ognuno)?
Per me, se ho capito qulcosina, dovrebbe essere vero che i fotoni siano pi�
o meno tutti simili tra loro, ognuno con lo spettro caratteristico della
luce solare.(Ovviamnete non � il fotone a "dividersi" nelle componenti
spettrali nell'attraversare uno spettroscopio, ma statisticamente i vari
fotoni "disegnerebbero" lo spettro, no?).
Per� questa precedente osservazione mi fa venire un dubbio.
Infatti penso agli sterminati emettitori solari e mi viene spontabeop
pensare che i fotoni cos� emessi siano piuttosto diversi tra loro.
Anche da un punto di vista classico mi viene da pensare che i vari
emettitori emettano in modo diverso l'uno dall'altro.
Poi per� mi viene da pensare che, in fisica classcia, tutte queste onde
diverse si sommino dando - ad una scala che non sia pi�
quella atomica - un campo netto piuttosto simile da punto a punto attorno
al sole e da momento a momento. Una omogeneizzazione statistica, direi :-)
Ma se tutto quello che ho scritto � almeno quasi esatto, come facciamo con i
fotoni?
Questi sono emessi abbastanza diversi gli uni dagli altri, ma allo stesso
tempo ipotizzo che il generico fotone preso "in periferia", lontano
dall'atomo di emissione, diciamo pure in prossimit� del mio occhio, sia
piuttosto omogeneo a quello che si becca l'occhio del mio vicino. Per
conciliare queste due cose devo forse ipotizzare che anche i fotoni
interagiscano tra loro come le onde che si sommano e diano vita a fotoni
"risultanti"??
Grazie
Received on Fri Jun 18 2004 - 16:19:42 CEST
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