> S� si, � chiaro. Per� penso chge un conto � dire che la pila ha i poli che
> si "adattano" in modo tale da fornire sempre la medesima ddp ed un conto �
> dire che non ha senso parlare di potenziale assoluto.
Sono sue cose diverse (se interpresto bene la prima delle due), ma entrambi
vere (la seconda di sicuro).
>Nel senso che -
> prendi per es. una pila chimica a concentrazione - ogni semicella (polo)
> un potenziale rispetto alla terra ce l'ha.
Certo che ce l'ha (in elettrodinamica classica credo che non siano
contemplate grandezze "indefinite"), ma per determinarlo dovresti conoscere
e risolvere l'intero sistema in cui la pila si trova.
Per farti un esempio brutale, se tu prendi delle cariche e le avvicini alla
pila, questa cambier� il suo potenziale rispetto alla terra, quelunque esso
fosse in assenza delle suddetta cariche. La ddp fra i poli rimarr� per�
sempre la stessa...
Oltre a questo c'� da dire che anche se il potenziale rispetto alla terra
fosse fissato (e non lo �!), la frase "non ha senso parlare di potenziale
assoluto" sarebbe comunque vera, essendo ilo potenziale della terra
indefinito tanto quanto quello della pila. Lo si chiama "0" per comodit�
matematica, ma non c'� nessuna ragione fiscica per farlo.
>Poi magari colleghi una
> semicella a terra portandola a potenziale zero (con un breve flusso di
> cariche), e l'altra "dister�" sempre di un valore pari alla ddp, questo �
> chiaro. credo che forse la pila come componente attivo ideale � come la
> descrivi tu, ma nella realt� un potenziale i poli ce l'avranno, rispetto
> alla terra. No?
Come detto, ce l'avranno, ma non � stabilito al momento della fabbricazione
e soprattutto non � fisso, ma dipendente dal sistema in cui si trova la
pila.
Ciao
Giacomo
Received on Wed Jun 09 2004 - 10:55:28 CEST
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