Baby Elian <sandrino77_at_NOSPAMvirgilio.it> wrote:
> Oggi ho letto una tesi sui reattori ad alta temperature con il ciclo del
> torio,dove si legge tra l'altro (vado a memoria,ma siamo l�): "bisogna
> sfatare il mito per cui il plutonio estratto dalle barre del combustibile di
> un reattore sia servibile per scopi militari,a causa della consistente
> presenza di Pu 240 che con la sua elevata produzione di neutroni per
> fissione spontanea condurrebbe ad una predetonazione dell'ordigno.
Ti sembrer� strano ma � proprio grazie a questa "superproduzione" di
neutroni che si � arrivati a costruire nefandezze come le "bombe da
zaino", "tattiche", o anche le bombe N (ma di quest'ultimo tipo non ho
mai trovato molto in giro). Il fatto che il PU240 inibisca parzialmente
la costruzione di un ordigno "classico" (alla Nagasaki per intenderci)
non toglie che il materiale � comunque FISSILE. E questo, al di l� delle
discussioni sull'efficienza di un ordigno nucleare, rimane in ogni caso
il punto chiave. E di bombe nucleari se ne fanno anche di "moderne"; le
notizie *pubbliche* sul funzionamento delle bombe nucleari sono, a esser
blandi, vecchie di almeno quarant'anni... e in quarant'anni una
tecnologia pu� evolversi al punto da divenire irriconoscibile, arrivando
non di rado a trasformare degli handicap in punti di forza, soprattutto
se in essa si investe la marea di soldi che � stata investita nel
nucleare. Insomma, per dormire tranquilli, non � un granch� come
cuscino.
Di passata, contrariamente a quanto si tende ad affermare in giro, ho
seri dubbi che un reattore al torio sia "innocuo" rispetto ai rischi di
proliferazione. Se � vero che con il torio in se' ci puoi praticamente
fare solo la pasta (scherzo ;-) � anche vero che esso � non solo
materiale fertile ma fertile di U233 che, a quanto ho letto in giro, �
addirittura peggio del plutonio (nel senso che, come materiale fissile,
� molto pi� "infiammabile").
> Ci� sarebbe possibile solo se fossero disponibili tecnologie di seprazione
> Avlis (al laser) per separare i due isotopi del 239 e 240 operazione
> difficile a causa della leggerissima differenza di massa tra i
> due,tecnologie che non sono operative fuori del territorio americano".
> Ripeto,la tesi � sugli HTGR ,ma in quella frase si riferiva,immagino,ai
> reattori comuni pi� diffusi,quindi ad acqua leggera.Per cui � probabile che
> sia vero che non tutti i reattori si prestano bene alla proliferazione.
Questo � fuor di dubbio. Ma ci� non deve portare a sottovalutazioni
pericolose: dire che una filiera di reattori non si presta bene alla
proliferazione nucleare � ben diverso dal dire che non vi si presta
affatto. E'semmai pi� controllabile (se chi deve controllare controlla
beninteso) e bloccabile per i tempi pi� lunghi che occorrono per
arrivare al possesso di armi nucleari ma questo, imho, � tutto quanto
hanno in pi� in fatto di "sicurezza"... e non consola pi� di tanto.
Ancora una volta ci tengo a ribadire che, al di l� di tutti i formalismi
giuridici e diplomatici preposti alla limitazione di tale rischio,
l'unico ostacolo concreto alla proliferazione nucleare � la quantit�
bestiale di soldi che occorre spenderci nell'avventura: "la" bomba �,
per fortuna di tutti, ancora un lusso troppo caro per la maggior parte
delle tasche (statali ovviamente - a livello "privato", come in effetti
� quello dei terroristi, non vedo alcun pericolo reale che non provenga
dal puro e semplice *furto* di una testata o dalla confezione di ordigni
esplosivi *convenzionali* sporcati da scorie e rifiuti radioattivi -
perfino Bill Gates, credo, troverebbe un po' oneroso togliersi lo sfizio
di una "bombetta personale" :-).
> ogni probabilit� i francesi sono riusciti a dotarsi di un arsenale atomico o
> sfruttando i vecchi reattori a gas o i reattori veloci tipo il Phenix lo
> stesso avr� fatto Israele (con la variante forse dei reattori ad acqua
> pesante che mi sembra possieda).
Per i francesi (e per tutti i membri "veterani" del club nucleare) � in
effetti cos�. Relativamente ai reattori veloci vale peraltro la pena di
notare che, sebbene i tempi di raddoppio del combustibile tramite
l'autofertilit� non siano particolarmente entusiasmanti dal punto di
vista dello sfruttamento energetico (venti o trent'anni se non ricordo
male), dal punto di vista della produzione di materiale fissile per uso
militare rappresentano invece un salto di produttivit� spaventoso: con
un reattore veloce si pu� passare dal produrre decine al produrre
CENTINAIA di testate nucleari all'anno (ma soprattutto si pu� garantire
l'efficienza continua di quelle gi� esistenti... che, alla faccia della
fine della guerra fredda, non hanno comunque mai smesso di aumentare).
E, a sentimento, mi pare proprio questa la loro principale "raison
d'etre"; il resto �, imho, propaganda - ma forse sono io troppo
prevenuto...
Ne aprofitto per riportare una vera "perla" letta su uno di quei
"giornalini da metr�" che circolano a Milano: si preoccupano, pensate un
po', che la manciata di poveri diavoli che in Congo stanno rubacchiando
*minerale* uranifero (nient'altro che qualche mucchio di sassi estratti
da una miniera abbandonata perch� ormai esaurita), possano addirittura
"foraggiare il terrorismo internazionale". Se questi sono i livelli di
"informazione" dei giornalisti, figuriamoci il resto... A quando la
"veemente denuncia" della raccolta di vecchi orologi fluorescenti
scassati come "viatico alla proliferazione nucleare"?
Ciao!
Piercarlo
Received on Thu Jun 03 2004 - 23:32:12 CEST
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