> Quindi mi pare di capire che in realt� per quanto riguarda il generatore
> di tensione sia importante piuttosto (meglio. solo) la ddp e non il valore
> assoluto del potenziale ai due poli. Nel senso che io posso mettere uno
> dei due poli a terra ed ecco che questo si trova al pot di terra e quindi
> la ddp l'avr� rispetto all'altro polo. Ma se io non metto a terra nulla,
> come'� la situazione dei due poli??
>
> Mi spiego!
>
> Se la mia batteria � da 3 v, rispetto alla terra com'� il potenziale ai
> due poli (a circuito che *non* coinvolge la terra)??
> -1.5 e + 1.5?
> Perch� per me potrebbe essere anche -1 e 2
Saprai di certo che un potenziale (di qualunque tipo) non � mai importante
per il suo valore assoluto, ma per le differenze tra un punto e l'altro. Poi
succede che spesso si definiscono dei punti speciali che fungono da
riferimento, percui tutti i valori assoluti diventano importanti perch� sono
"differenze rispetto al riferimento". Per essere chiari, spesso si pone il
potenziale = 0 all'infinito, il che automaticamente, per un dato problema,
fissa il suo valore assoluto in tutti gli altri punti dello spazio. Ma se io
dicessi che all'infinito il potenziale vale 1000, cambierebbe il suo valore
assoluto in tutti i punti dello spazio, ma non cambierebbero, ovviamente, n�
problema n� soluzione. Il riferimento � per� importante perch� a volte
permette di confrontare probelmi distinti, che diventano confrontabili
proprio perch� hanno un riferimento comune.
Ora, se in un circuito tu hai una terra (potenziale 0 per definizione) o un
altro punto a potenziale stabilito, risolvendo il circuito sarai in grado di
determinare il valore assoluto del potenziale ai capi della batteria (con il
vincolo che la differenza tra i due sia 3 v, nel tuo esempio). Se per� in
tutto il circuito non esiste nessun punto a potenziale fissato, non hai
nessun riferimento, e nessuna importanza ha il valore che tu assegni al
potenziale ai capi della batteria (pur di rispettare il vincolo): se cambi
valore, stai cambiando arbitrariamente il tuo riferimento, ma dato che non
devi confrontarti con niente di "esterno" (che potrebbe avere un riferimento
diverso) non corri nessun rischio.
> Cmq quindi se io metto uno dei due poli a terra ecco che questo, suppongo
> a seguito di un piccolissimo spostamento di cariche, diviene uguale al
> potenziale di terra. L'latro polo avr� un potenziale tale che la ddp
> rispetto a terra sar� prorpio la ddp della batteria.
> E se metto anche l'altro polo a terra, cosa accade??
Hai cortocircuitato la batteria... sapresti rispondere alla stessa domanda
se invece che mettere entrambi i poli a terra ti dicessi che c'� un
conduttore ideale a resistenza nulla che li unisce?
> Penso che anche questo polo cerch�r� di mettersi al p�otenziale di terra e
> cso� facendo scaricher� la batteria facendo circolare corrente nel
> circuito. Ma se consideriamo la terra come conduttore ideale, ci dovrebbe
> essere un impulso di corrente ed all'istante si dovrebbe scricare la
> batteria: altrimenti ci troveremmo, per un tempo anche piccolo ad avere i
> due poli che devono contemporanemanete avere una ddp (per la definizione
> stessa di batteria carica) ed avere lo stesso potenziale: poich� posti a
> terra.
Vedi sopra: per quel (poco) che ne so io, in una situazione del genere se
vuoi sperare di dire qualcosa di sensato devi per forza far intervenire sia
conduttori reali (che non hanno, di solito, resistenza nulla), sia pile
reali (la cui ddp non � indipendente dalla corrente, la quale a sua volta
non � illimitata).
> Ho fatto questo discorso, da cui spero tu capisca cosa io non ho capito e
> cosa mi � utile sentire o leggere!
Spero di averti risolto il dubbio riguardo al perch� i casi da te citati non
costituiscano problema nella modellizzazione ideale dei circuiti. Per quanto
riguarda invece dettagli sui comportamenti reali, se sei interessato, ti
toccher� aspettare qualcuno pi� esperto...
Ciao
Giacomo
Received on Tue Jun 08 2004 - 15:05:41 CEST
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