Selleri sulla non localita' e relativa situazione sperimentale.

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 29 May 2004 21:52:15 +0200

Qualche tempo fa avevo postato un intervento in cui riportavo alcuni passi
di un libro di Selleri in cui veniva messa in discussione la diffusa
opinione che la situazione sperimentale attuale sia tale da aver chiarito
la insostenibilita' del realismo locale.
Poiche' dai passi che avevo riportato non era chiarissima la posizione di
Selleri (almeno non lo era ai miei occhi, ma anche alcuni utenti intervenuti
all'epoca lamentarono una non chiara comprensione data la scarsita' di
dettagli), spero di fare cosa gradita riportando alcuni passaggi del libro
"La fisica tra paradossi e realta'" Progedit (2001) in cui lo stesso autore
affronta la questione in maniera meno succinta e, mi pare, piu' chiara.

Pag 152 e seguenti
"... e' utile chiarire una importante ambiguita' relativa alla
disuguaglianza
di Bell, che rende inaccettabile l'�dea, purtroppo assai diffusa, che in
certi esperimenti il realismo locale sia gia' stato falsificato. Che questa
conclusione non sia corretta sara' mostrato sotto.
...
Esistono due disuguaglianze "di Bell" che vengono usate che vengono usate
per lo studio sperimentale del paradosso EPR:
a) la disuguaglianza debole -Md<B<Md ...
b) la disuguaglianza fortee -Mf<B<Mf ...
mentre B e' la stessa nelle due disuguaglianze, c'e' una notevole differenza
numerica fra Md e Mf ... Per strumenti perfetti (contatori con efficienza
del 100%, polarizzatori perfetti) le due disuguaglianze coincidono ... per
esperimenti reali la situazione cambia completamente. Mentre le
disuguaglianze deboli sono una conseguanza del realismo locale puro e
semplice, quelle forti sono dedotte usando delle ipotesi addizionali che
stabiliscono un confronto fra diversi possibili destini di uno stesso fotone
e non sono, quindi, suscettibili di verifica sperimentale. Esse sembrano
valide all'interno della teoria quantistica tradizionale, ma limitano
fortemente il novero delle possibili teorie basate sul realismo locale. Se
si vuole dare fiducia a priori alla teoria esistente, non ha alcun senso lo
studio sperimentale del paradosso EPR, il problema essendo risolto a priori
per postulato. Altrimenti, non ha senso imbarcarsi in una ricerca facendo
ipotesi che favoriscono fortemente una delle alternative logicamente
disponibili!
...
Pertanto, sia le predizioni della teoria quantistica sia i risultati degli
esperimenti soddisfano le disuguaglianze deboli, e non possono essere
dichiarati incompatibili con il realismo locale. Lo stesso John Bell ammise
piu' volte che la situazione che abbiamo descritto e' reale in conversazioni
private e in lettere, ad esempio scrivendo:"Sottolineo sempre che
l'esperimento di Aspect e' troppo lontano dall'esperimento ideale in molti
modi - l'efficienza dei contatori e' solo uno di questi. E sottolineo sempre
che esiste quindi una grande estrapolazione dagli esperienti reali di
oggigiorno alla conclusione che vale la non localita'. Personalmente scelgo
di fare questa estrapolazione, allo scopo almeno di dirigere le mie ricerche
future. Se altri scelgono diversamente auguro loro ogni successo restando
attento ai loro risultati (J. Bell citato in M. Ferrero e E. Santos, "Fond.
Phys." 27 (1997), 765).
Vi sono quattro ipotesi addizionali, tutte fra loro equivalenti, che sono
state via via proposte per ottenere disuguaglianze piu' restrittive (cioe'
piu' "forti") di quella di Bell. Vediamole in ordine cronologico.
IA1. Data una coppia di fotoni che emergono da due regioni di spazio dove
possono essere presenti due polarizzatori, la probabilita' della loro
rivelazione congiunta da parte di due fotomoltiplicatori non dipende dalla
presenza ne' dall'orientazione dei polarizzatori.
IA2. La probabilita' di rivelazione di un fotone nello stato L con un
polarizzatore piazzato sulla sua traiettoria e' minore o uguale alla
probabilita' di rivelazione con il polarizzatore rimosso, per ogni stato L.
IA3. La somma di probabilita' di trasmissione e rivelazione e della
probabilita' di riflessione e rivelazione, rispettivamentedei fasci
ordinario e straordinario emergenti da un polarizzatore a due vie, non
dipende dall'orientazione dei polarizzatori, ne' dalla loro presenza, per
ogni valore di L.
IA4. I rivelatori non introducono distorsioni negli insiemi di coppie che
hanno attraversato regioni dove possono essere presenti dei polarizzatori.
La consapevolezza del ruolo decisivo delle ipotesi addizionali nelle
ricerche sperimentali degli ultimi trent'anni sul paradosso EPR non e' molto
diffusa. Molti autori confondono disuguaglianze forti e deboli. Altri
producono argomenti tesi a dimostrare la validita' delle ipotesi
addizionali. Ad esempio Ghirardi critica l'idea che le correlazioni
osservate possano in parte essere dovute all'azione dei polarizzatori e dei
rivelatori, dicendo: "Mi sembra superfluo sottolineare che tutto cio' che
sappiamo sul funzionamento dei rivelatori contraddica questa assunzione"
(G.C Ghirardi "Un'occhiata alle carte di Dio", Il Saggiatore (1997) pag.
224). Ci vuole vuole un po' di presunzione a scrivere questo, dato che dal
1927 la fisica ortodossa ha rinunciao a capire le cosedel mondo per
affidarsi solo al formalismo matematico. Ovviamente anche i realisti sanno
poco, ma almeno cercano di avanzare delle congetture! Subito dopo Ghirardi
aggiunge: "Ma una incredibile cospirazione di eventi e il verificarsi di
processi che non trovano alcuna spiegazione o ragion d'essere in nessuna
delle teorie note, farebbe si' che i fotoni e/o i contatori si accordassero
per farci credere di vivere in un mondo quantistico anziche' in uno
classico" (pag. 224). Queste sono parole forti che servono a coprire la
debolezza dele obiezioni. Ovviamente, se ci si affida alle "teorie note" si
fa poi poca fatica a escludere una proposta innovativa! La consapevolezza
della vera situazione logica e' piu' diffusa fra i fisici sperimentali.
L'ultimo grippo sperimentale che si e' confrontato con il realismo locale
(M.A. Rowe e altri "Nature" 409 (2001),791) ha affermato: "Tutti gli
esperimenti finora hanno avuto efficienze di rivelazione abbastanza basse da

permettere la possibilita' che il sottinsieme degli eventi rivelati sia in
accordo con la meccanica quantistica anche se l'insieme intero soddisfa le
disuguaglianze di Bell"."

-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat May 29 2004 - 21:52:15 CEST

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