Re: Esperimenti e Fondamenti della Fisica Quantistica

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 28 May 2004 21:27:52 +0200

Davide Venturelli ha scritto:
> In Review Of Modern Physics, Vol. 71, No. 2 (1999) in occasione del
> Centenario, Anton Zeilinger ha pubblicato un piccolo riassunto sui
> fenomeni quantistici di interferenza e non-localit� in un articolo
> intitolato "Experiments an the foundations of quantum physics".
> Ecco uno degli esperimenti:
> ...
> Ecco che viene il punto cruciale, per il quale vi scrivo. Copio le
> esatte parole:
>
> "the choice whether or not path information or the interference
> pattern become manifest for photon 2 can be delayed to arbitrary times
> after that photon has been registered. In the experiment discussed,
> the choice where detector D1 (quello dietro la lente) is placed can be
> delayed until after photon 2 has been detected behind its double slit.
> While we note that in the experiment, the lens was already arranged at
> a larger distance from the crystal than the double slit, a future
> experiment will actually employ a rapidly switched mirror sending
> photon 1 either to a detector placed in the focal plane of the lens or
> to a detector placed in the imaging plane."
>
> Questa cosa non solo mi sembra controintuitiva... ma addirittura
> impossibile! E non credo sia difficile dimostrarlo:
> se ci fosse interferenza, ci sarebbero zone dove i fotoni non possono
> proprio arrivare (interferenza distruttiva, frange d'ombra). Come
> posso rivelarli PRIMA e poi decidere se fanno interferenza o no? Come
> puo' il fotone sapere che non deve andare nelle zone interdette ancor
> prima che io decida che non ci deve andare?
Zeilinger e' sicuramente uno sperimentatore di tutto rispetto, ma non
mi sembra sullo stesso piano come teorico...
Debbo dire che di quell'articolo non mi e' piaciuta unpo' tutta
l'impostazione: sebbene l'autore dica che non vuole occuparsi di
problemi d'interpretazione della m.q., in realta' lo fa, e in modo ben
netto.
Mi sembra che sposi in maniera precisa un'interpretazione
soggettivista.
Niente di male in questo, a patto di dirlo chiaro...

Veniamo al punto che segnali.
Mi pare che Zeilinger si riferisca all'idea di Wheeler, detta
dell'esperimento "a scelta ritardata".
Solo che la spiega male, e usa in modo infelice la parola "registered".
L'idea (giusta) e' che si puo' decidere dove mettere il rivelatore D1
*dopo che il fotone 2 ha attraversato la doppia fenditura*, non dopo
che e' stato rivelato.
                                    

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Fr
Received on Fri May 28 2004 - 21:27:52 CEST

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