>> Se la mia interpretazione � giusta, non posso che giudicare un po'
>> ingenua la tua precedente posizione: il progetto manhattan, le armi
>> biologiche, i milioni di milioni di dollari che gli eserciti
>> (L'esercitO? :-) ) di tutto il mondo spendono in ricerca rientrano
>> esattaemente in questo quadro, e non � cosa nuova, affatto.
>
> Aspetta. E' diverso. Io ero convinto che si potesse, e dovesse, separare
> l'applicazione dalla ricerca. Detto in maniera piu' chiara possibile, un
> conto e' la mappa del genoma, un conto e' modificare il dna. Un conto e'
> capire il meccanismo della fissione, un conto e' fare/sganciare una bomba.
Il fatto � che il progetto Manhattan non era finalizzato alla comprensione
della fissione, ma proprio alla realizzazione della bomba atomica. E gli
scenziati che vi hanno partecipato lo sapevano. Per paura di dire
castronerie ho fatt una ricerchina e ho trovato al volo questa paginetta:
http://www.quipo.it/atosi/numero2/fermi/chiara/progman.html
che � fin troppo chiara...
Oltretutto devo farti osservare che anche l'applicazione passa
necessariamente per dei ricercatori, sebbene spesso considerati meno "di
pregio" dei teorici: insomma, se tutti i ricercatori (o una gran parte di
essi) si rifiutassero di lavorare ai progetti con scopi dichiaratamente non
etici, ben pochi di questi progetti esisterebbero... invece non � cos�!
L'idea del "manovratore" (persona, ente o governo) che prende il lavoro
innocuo di diversi gruppi di ricerca e lo "assembla" a formare un progetto
terribile � secondo me poco credibile: fatte le probabili dovute eccezioni,
dietro a ogni applicazione c'� per forza un lavoro di ricerca che ha ben
chiaro lo scopo finale da raggiungere. Questo forse riduce un po' il numero
degli uomini di scienza "irresponsabili", ma non lo rende per niente
trascurabile...
> Un conto e' capire il laser, un conto e' fare/usare la spada Jedi
> (fantascienza).
>
> La mia ingenuita' stava nel ritenere che lo scienziato fosse quasi
> interamente sganciato dal cosiddetto "utilizzo della scienza". Pertanto,
> se una persona chiede "non ti senti responsabile in quanto scienziato dei
> morti a hiroshima?", dicevo banalmente "no!", e convintissimo.
Questo a mio parere puoi continuare a farlo, ma su base del tutto personale.
A chi ti chiedesse: "la comunita scientifica non ha nessuna responsabilit�
riguardo ai morti di hiroshima?" dovresti invece a mio parere rispondere si,
almeno che tu non voglia attribuire d'ufficio anche un'etica a tale
comunit�, e considerarne quindi esclusi coloro che non la fanno propria: ma
diventa solo un problema di termini, non di concetti.
Poi si aprirebbe un altro lungo discorso sulla divisione delle
responsabilit�: costruire uno strumento non vuol dire essere responsabile
per tutti i suoi utilizzi, caso per caso. Per come la vedo io, per la
presenza delle atomiche sulla Terra la comunit� scientifica � responsabile,
per il loro sgancio su Hiroshima no.
Significativo a questo proposito il passaggio della paginetta che ho postato
che spiga in due parole perch� Einstein si convinse a partecipare al
progetto.
>Questo non
> significa che non sapevo dei finanziamenti militari alla ricerca, del
> progetto manhattan eccetera. Ma che in un qualche modo riversavo la piena
> responsabilita' sui finanziatori, sull'esercito, sul pilota
> eventualmente, e cosi' via. Puoi definire liberamente questa mia
> posizione. Non mi offendo.
La definisco come quella di prima: ingenua. E, casomai, un po' incompleta: i
responsabili che hai citato ci sono, ma non sono tutti...
>> Dov'� allora la sorgente di tutta questa
>> inquietudine? E' forse l'argomento (la modifca del fisco umano) che ti
>> tocca in modo cos� marcato?
>
> Per nulla. Non vedo differenze sostanziali tra un antibiotico e una cura
> genetica contro malattie gravi. Riguardo all'eugenetica e all'enhancement,
> secondo me abbiamo sufficiente esperienza storica (seppur non diretta, che
> non abbiamo ancora creato un essere umano con QI 1000, qualsiasi cosa cio'
> voglia dire), per ritenere poco saggio andare in quella direzione.
Non � essenziale per la discussione se volgiamo rimanere fedeli al post, ma
per curiosit� a quale tipo di esperienza indiretta ti riferisci?
>Ma
> questo non significa *assolutamente* che bisogna fermare la genetica in
> quanto scienza.
>
>> Io, personalmente, non sono pi� turbato da questo che
>> dalla clonazione o dai test nucleari negli atolli...
>
> Io sono ancora piu' turbato da altre cose, a dire il vero.
Ognuno ha i suoi demoni... se vuoi esporli in pubblico, fa pure!
> Se vuoi, prova ad aprire un altro thread con le tue considerazioni (che ho
> tagliato ma che erano interessanti), e si puo' discutere in parallelo.
Per il moento faccio talemente fatica (per problemi di tempo) a partecipare
alle interessanti discussioni aperte da spunti altrui, che non me la sento
di aggiungere altra carne al fuoco... in futuro si vedr�! :-)
Ciao
Giacomo
Received on Tue May 25 2004 - 12:49:29 CEST