Il 12 Mag 2004, 16:36, "Alex" <perceval_it_at_katamail.com> ha scritto:
Salve a tutti,
ti do un parere da inesperto e lascio volentieri il campo agli
addetti ai lavori, cosi' serve anche a me :-))
> Immaginiamo due poli di un generatore di corrente continua: ha senso
parlare
> di tensione anche anche a circuito aperto? Cio� al polo positivo, dove c'�
> l'eccesso di elettroni, questo eccesso c'� amnche a circuito aperto? Si
pu�
L'eccesso di elettroni, semmai, e' al polo negativo, cmq il
discorso si capisce lo stesso.
> considerare il polo positivo come un conduttore i equilibrio
elettrostatico
> con tutti gli elettroni in eccesso "immobili" e distribuiti (per Gauss)
alla
> sua superficie? Io credo di s�, poch� il generatore in realt� crea questo
> squilibrio di cariche a prescindere dalla chiusura del circuito. Poi
magari
Si' anch'io penso che ci sia un addensamento di cariche
opposte (eccesso/difetto di elettroni) ai due poli. Pero',
questo squilibrio, se da un lato ti permette di misurare la
fem (a circuito virtualmente aperto, i.e. con un voltmetro a
R di ingresso enormemente maggiore della R_int.), dall'
altro - di per se' - non sarebbe sufficiente a mantenere una
corrente se non per un attimo: occorre che il generatore, a
spese della sua energia interna, ripristini tale squilibrio di
cariche di continuo; puoi pensare a questo squilibrio come
una separazione di cariche di segno opposto, quindi serve
lavoro.
> si operer� la differenza tra fem, ddp, resistenze interne al generatore,
> ecc, ma cmq ha senzo parlare di differnte potenziale elettrico dei due
> elettrodi.
I due elettrodi sono assimilabili a due superficie con una
certa sezione efficace, separate da una distanza efficace:
ecco che hai a che fare con un condensatore, per cui si
accumula una certa quantita' di carica, ma questa dipende
anche e notevolmente dalla capacita' di tale condensatore,
e quindi dalla forma e orientazione degli elettrodi e dalla
loro vicinanza, non solo dalla fem. Ovviamente la capacita'
equivalente di tale condensatore e' irrisoria: a naso direi
che siamo ben al di sotto del pF.
> Passiamo ora alla corrente alternata. Ha senso, in riferimento alla fase,
> dire che essa � - anche a circuito aperto - sottoposta ad un potenziale
> elettrico variabile? In questo caso, da un punto di vista particellare
credo
> che si possa dire che in realt� i conduttori che costituiscono la fase,
> anche a circuito aperto, sono sottoposti ad potenziale elettrico variabile
> nel tempo secondo una sinusoide. Insomma in questo caso il generatore
creer�
> prima un eccesso di elettroni e poi un difetto e tutto alla frequenza di
50
> Hz per la rete domestica. In questo caso per� non si pu� pensare ad una
> situazione di equilibrio elettrostatico e cos� mi sorgono due quesiti:
>
>
> - cosa accada realmente, da un punto di vista particellare diciamo
> nell'ultimo metro di "filo" dietro la mia presa elettrica?
Si creeranno addensamenti di cariche (opposte) agli
estremi dei due poli della '' fase '' i quali cambieranno
segno 100 volte al secondo; per l'entita' dell'addensamento
vale, in parte, quanto sopra detto per il caso CC; per il resto,
vedi piu' sotto.
Sento dire ad
> alcuni che non sono fli elettroni che si muovono ma � il campo elettrico
che
Sia in CC, che in CA, occorre distinguere la '' velocita' della
corrente '' dalla velocita' di deriva degli elettroni: mentre la prima e' di
solito una frazione di c, la seconda e' dell'ordine
di frazioni di mm/s.
> cambia, ecc ecc. Va benissimo, lo capisco. Ma di fatto se cambia il campo
> nel mio metro di file elettrico ecco che uno spostamento di cariche si
deve
> verificare. Il campo elettrico come fa a giungermi della stessa intensit�
Qui non ho ben capito cosa vuoi dire, molto prob. per colpa
mia: se qualcuno ce lo spiega ..... posso immaginare che
ci sia uno sfasamento e un rallentamento dovuto alle
capacita' e induttanze distribuite connesse inevitabilmente
alle linee di trasmissione (elettrodotti).
> che ha all'origine? Insoma vorrei mettere assiem i due punti di vista:
> quello particellare e quello che fa uso del conceto di campo elettrico.
Ecco, qui specialmente ci vorrebbe il '' Fisico '' :-))
> - se tutto quello che ho scritto sopra accade, allora gli elettroni si
> muoveranno velocemente sotto e sopra nel mio metro di filo (sempre a
> circuito aperto). Questo non produce calore per effeto joule?
Penso che la situazione che ho cercato di descrivere sopra,
in parte, vada ancora bene. Immagina ancora un (esiguo)
condensatore in parallelo ai due poli.
Credo proprio di si', perche', a differenza della CC (dove il
condensatore si carica fino alla fem, ovviam. a circuito
aperto, poi stop), qui quel condensatore fa passare una
minuscola corrente, che cmq e' del tutto trascurabile agli
effetti pratici: non potresti notare uno spostamento del
'contatore', neanche dopo giorni o settimane, se non
attacchi alcun carico alle prese.
Ciao
Patrizio
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Received on Fri May 14 2004 - 13:26:46 CEST