Re: Assetto di un cubo di legno galleggiante

From: Giacomo Ciani <giacomo.ciani_at_tiscalinet.it>
Date: Fri, 14 May 2004 14:11:07 +0200

> In realt� lo � anche per densit� disomogenea (ma con una
> disomogeneit� di andamento omogeneo dal centro del cubo del
> cubo! ;-)

Oddio, mi sento come i bambini che rimbalzano di perch� in perch�... che
vuol dire "andamento omogeneo dal centro del cubo?"

> In ogni caso credo che l'equivoco nasca dall'intendere
> (inconsciamente credo) il termine "assetto" come coincidente con
> "assetto stabile". La relazione tra densit� e assetto pu� essere
> continua senza per questo implicare che le regioni in cui il cubo
> assume un assetto stabile siano, per parte loro, anche *contigue*.

Pi� che intenderlo inconsciamente io l'avevo dato per scontato, considerato
che mi pareva lampante che la posizione di un cubo non possa essere
discontinua. Parlando di assetto di galleggiamento mi riferivo quindi
implicitamente ad un assetto (localmente) stabile, anche perch� altrimenti
tutti i possibili assetti sono assetti di galleggiamento, compresi quelli
per cui non � soddisfatta la condizione di galleggiamento...

>>> Quanto all'equilibrio instabile sarebbe meglio definirlo come
>>> "equilibrio indifferente".
>
>> Hai ragione, l'espressione non � stata felice... (....) discontinua nei
> confronti della variabile densit� nel punto densit�=31%.
>
> A me � parso di capire che gli stati *stabili* del cubo siano solo tre: al
> di sotto del 21% si "appoggia" con una faccia sul pelo dell'acqua, tra il
> 21 e il 79% vi � una estesa regione in cui passa da "appoggiarsi"
> sullo spigolo immerso fino ad arrivare ad "appendersi" su quello
> emerso e infine, per l'ultimo 21% (tra il 79 e il 100%) si "appenda"
> con una faccia al pelo dell'acqua.
> La continuit� riguarda secondo me solo la transizione da un assetto
> stabile all'altro.

E questo ad ogni modo non cambia affatto i termini del problema: appurato
che parlando di assetto si intende "stabile", la trasizione tra l'uno e
l'altro al variare della densit� � continua o no? Io non lo so senza fare i
conti, ero curioso di sapere se tu invece avessi argomentazioni in merito...

>En passant ho l'impressione che l'estensione della
> regione di transizione sia pi� larga e "piatta" verso la regione centrale
> (21-79%) che non verso le regioni esterne e questo pu� dare
> l'impressione che esista una discontinuit� anche se in effetti non �
> cos�. Detto in altro modo, a me pare che, una volta che il cubo si trovi
> nella regione di equilibrio ("sul" 21% o "sul" 79%) gli � pi� facile,
> sollecitato da fluttuazioni, onde o altro, "cadere fuori" piuttosto che
> "cadere dentro" la regione centrale.
> Ma � solo una supposizione. Anche qui il "lab" latita...

Scusami, ma continuo a non capire se queste affermazioni le fai dopo aver
scritto un po' di conti o su base puramente qualitativa (che a me piace
tanto pi� dei conti!), e nel secondo caso non capisco quali siano le
argomentazioni che ti spingono a tali conclusioni...

>>> Un punto c'� di sicuro
>
>> Anche questo non lo so... pu� darsi che l'assetto si modifichi con
>> continuit� al variare della densit�...
>
>>> ma non so quanto sia
>>> "centrabile" nella pratica e proprio per questo non ne ho tenuto conto.
>
>> Purtroppo a partire (...) . dovresti dire che un
>> cono a "testa in gi�" non ha posizione di equilibrio, perch� tanto
>> non riuscirai mai a mettercelo!
>
> Chi te lo dice? ;-) ci riesce ogni bambino con una trottola... >:-)

:-)

Facciamo a non capirci? :-)

> Per� in fondo non potrai neanche mai avere un
>> cono perfetto tra le mani... insomma, si potrebbe smettere di parlare
> di
>> fisica!
>
> Secondo me questo � pi� un problema di matematica camuffato da
> problema "fisico".

Bah... non so... vale per molti problemi di fisica!

>Sar� una mia impressione ma credo che Stanislao
> Moulinski abbia colpito anche stavolta... ;-)

Ehm... non ti seguo.. :-(

>In ogni caso i modelli
> vanno verificati... ed � questa credo la pi� grossa differenza tra il
> lavoro di un matematico e quello di un fisico. Il primo pu�
> (relativamente) "accontentarsi" del solo prodotto del suo lavorio
> mentale, il secondo assolutamente no. Ed � proprio qui che
> cominciano i guai perch� molte volte, pi� che di "centrare"
> esattamente un obiettivo, si deve accontentare di girarci attorno:
> anche molto stretto ma non "cos� stretto" quanto gli piacerebbe.

:-(((((( Quanto � vero...

> Penso che un fisico avrebbe perso forse solo dieci minuti a fare i
> conti: il resto del tempo (supponiamo mezz'ora) l'avrebbe speso con
> un po' di cubi di materiali vari nella vasca da bagno... ;-)

Questo dipedne dal fisico: ne conosco di assolutamente schifati dall'idea di
mettersi ad "aggeggiare" von qualcosa che non sia un foglio e una penna (e
al limite un computer, ma gi� � uno sforzo), e invece di assolutamente
deliziati all'idea (io, per esempio!)

Ciao

Giacomo
Received on Fri May 14 2004 - 14:11:07 CEST

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