Il 02/06/2020 18:46, Elio Fabri ha scritto:
> Bruno Cocciaro ha scritto:
>> Spiego perché questa posizione a me non piace affatto.
>> ...
> Purtroppo del tuo lungo post ho capito poco.
> Mi limito quindi a una breve affermazione:
>
>> Atto di nascita che Einstein completa nelle due pagine
>> ...
>> la velocità di andata e ritorno della luce è costante,
> Dove mai E. parla di "andata e ritorno"?
lo fa implicitamente, ma, a mio avviso, in maniera chiara quando dice,
poche righe prima della fine del primo paragrafo della prima parte:
"Assumiamo secondo l’esperienza che la quantitÃ
2 AB/ (t'A âˆ' tA) = V
sia una costante universale (la velocita' della luce nello spazio vuoto)."
In A è fermo un orologio che misura l'intervallo di tempo (t'A-tA) da
quando il fascio di luce parte a quando torna dopo riflessione in B. Non
la chiama "di andata e ritorno" ma, per come Einstein la definisce, la V
è la velocità di andata e ritorno della luce nel vuoto. E assume
*secondo l'esperienza* che sia una costante universale, cioè se
AB=AC=AD= ... allora fasci di luce che partono simultaneamente da A
torneranno simultaneamente in A quale che sia il percorso di andata e
ritorno (ABA o ACA o ADA ...).
Poche righe prima aveva invece sottolineato il *per definizione* (non
"secondo l'esperienza") nel definire quella che prenderà il nome di
sincronizzazione standard:
"I due orologi per definizione camminano sincroni quando
tB âˆ' tA = t'A âˆ' tB."
È certamente vero che demanderà poi all'esperienza il controllo che la
sincronizzazione standardsia simmetrica e transitiva, ma non dice certo
che la standard sia l'unica sincronizzazione "esente da contraddizioni"
(cioè simmetrica e transitiva), anzi, in Relatività esposizione
divulgativa sottolinea il carattere arbitrario della sincronizzazione
scelta:
"Che la luce richieda lo stesso tempo tanto per compiere il percorso
A->M quanto per compiere il percorso B->M, non è nella realtà né una
supposizione né un'ipotesi sulla natura fisica della luce, bensì una
convenzione che io posso fare a mio arbitrio al fine di giungere a una
definizione di simultaneità ".
Bruno Cocciaro
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Received on Wed Jun 03 2020 - 00:56:00 CEST