> Con uno scanner digitalizzo una immagine. Un reticolo la suddivide in
> pixel: di ogni pixel definisco solo il punto centrale (dominio discreto o
> campionato) a cui attribuisco un valore discreto (quantizzazione del
> codominio) diintensit� (pensaimo ad una immagine non a colori). In memoria
> ho una matrice di numeri che � la mia immagine digitale costruita come
> appena detto.
Fin qui tutto ok...
>Ora voglio visualizzare la mia immagine su un monitor
> "analogico", a crt. Il mio segnale digitale dalla memoria passa al
> convertitore d/a della mia scheda video ed il segnale digitale che ne
> deriva va al monitor, Ora, dal processo di conversione d/a, mi aspetto
> che venga ricostruita l'immagine analogica che ho digitalizzato.
Penso di no... vediamo pi� avanti.
>Ossia
> che, se il campionamento � stato fatto bene (Nyquist, banda limitata,
> ecc), la conversione sia in grado di farmi interpolare il mio segnale
> digitale per ritrovare i valori che il segnale assumeva nei punti del
> dominio spaziale che non avevo definito in fase di digitalizzazione.
>E
> che quindi dominio e codominio tornino ad essere continui come
> nell'immagine analogica che avevo digitalizzato.
Parlando di immagine reale ho idea che sia difficile fare il campionamenteo
"bene", nel senso di poter poi ricostruire tutta l'mmagine; diciamo comunque
che si � fatto abbastanza bene da poter ricostruire tutto il dettaglio che
ci interessa. A parte questo, � vero che l'interpolazione pu� riportarmi
all'immagine originale.
> Tutto quyesto mi sembra
> corrett, ma si scontra con una osservazione. L'immagine sul mio monitor �
> comunque costituita da pixel (logici e non fisici come in un lcd) in cui
> la luminosit� � omogenea ed uguale a quel valore "centrale" di
> campionamento. Insomma: di certo ora i segnali elettrici che mi disegnano
> l'immagine (pennello elettronico) sui fosf�ri sono continui, ma non mi
> sembra ffatto che la conversione d/a abbia ricostruito il segnale
> originario, creando magari dei gradienti di luminosit�, continui come era
> nell'"originale". Niente affatto: ho delle aree quadrate omogenee in
> luminosit�. La conversione d/a ha prodotto piuttosto un segnale continuo
> che, passa s� per i punti di digitalizzazione, ma pi� che ricostrure il
> segnale originale, d� origine ad una approssimazione continua (a gradini)
> del mio segnale digitale (non rappresentabile, poiche discreto in dominio
> e codominio.
Giustissimo: il fatto � che questo, a mio parere, non dipende da un limite
teorico (che non c'�, come tu hai fato osservare, sotto certe condizioni di
campionamento), ma da una precisa scelta implementativa: il segnale che
sposta il pennello � continuo e interpolato in modo da non risultare a
gradini (in orizzonatle, perch� in verticale invece deve saltare da una riga
all'altra), mentre il segnale che definisce l'intesit� del pennello � in
buona approssimazione a gradini (seppur sempre continuo). Niente avrebbe
impedito di interpolare anche il segnale di intesit�, ma non sarebbe stato
molto corretto: innanzi tutto il caso da te presentato dell'immagine
scansita � solo un caso particolare, mentre la maggior parte delle immagini
che vengono visualizzate sul monito di un pc sono immagini che non hanno un
corrispettivo analogico, essendo create gi� digitali (desktop di windows,
arre di lavoro dei programmi, scene 3d di giochi, quasi tutto, insomma...);
poi c'� da dire che non c'� nessuna garanzia, quando si tratta un'immagine,
sul fatto che le condizioni di "buon campionamento" siano state rispettate,
quindi non � detto che sia lecito ricostruire l'immagine analogica e
spacciarla cos� "ingannevolmente" per l'originale. Ma, soprattutto, il
monito � attaccato al compute per rapresentare quello che il computer ha in
memoria, e il computer in memoria ha un'immagine digitale fatta di pixel:
perch� mai dovresti "trasformarla" arbitrariamente prima di visualizzarla?
Tanto pi� vicina l'immagine reale che ottieni dal tuo dispositivo � al suo
corrispettivo "teorico", tanto meglio �: pensa solo che macello sarebbe
modificare le immagini a livello di singoli pixel se questi non fossero
visibili e ben distinguibili!
>In un lcd si ha l'estensione della luminosit� del punto
> centrale di campionamento a tutto il pixel fisico, ma l'lcd non ha
> effettuato la conversione d/a. Come mai tutto ci�?
Infatti, problemi "tecnici" (colore, uniformit�, angolo di visione,
risoluzione fissa, ecc...) a parte, i monitor lcd sono pi� adatti a
riprodurre le immagini provenienti da un computer proprio perch� la tecnica
di riproduzione dell'immagine � interisecamente digitale. O, almeno, la
matrice di pixel � fisica e non logica.
In conclusione la risposta al tuo quesito sta nel fatto che l'immagine del
pc non si _vuole_ riprodurla cos� com'�, pixel compresi, ed � per questo che
si pilotana in tal modo i segnali dei crt, che in linea di principio non
avrebbero limiti nel produrre variazioni di tonalit� continue (almeno in
orizzontale). Gli osclilloscopi, basati sugli stessi principi costruttici
dei monito crt, lo fanno!
Ciao
Giacomo
Received on Mon Apr 26 2004 - 09:47:21 CEST
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