Avevo scritto:
... quello che sta
fermo entra in un orizzonte degli eventi in un tempo finito.
No dovevo scrivere: entra in un orizzonte degli eventi
in un tempo infinito che corrisponde tuttavia ad un tempo
proprio finito per il soggetto fermo. La frase piu' aderente
al mio pensiero sarebbe: entra in un orizzonte degli eventi
per il riferimento accelerato, con tempo proprio finito.
L'orizzonte degli eventi ha questa oggettivita' che
esiste una parte della storia del soggetto fermo che
non e' affatto conoscibile al soggetto in accelerazione
pure se il soggetto continua ad esistere, proprio
come se si trovasse dietro l'orizzonte appunto.
Poi dicevo: a parte che nel caso gravitazionale non
esiste un sistema di coordinate inerziale ci sono
altre differenze sostanziali?
Provando da solo a rispondere alla domanda, mi
obietto da solo che e' posta
in modo che non ha troppo senso perche' gran
parte delle differenze fra le due situazioni
esistono proprio in rapporto alla struttura curva
dello spazio-tempo nel caso della stella nascosta
tuttavia:
(noterete che evito di usare il nome comune:
il motivo e' che lo trovo difficile da capire
proprio in rapporto al parallelo che ho illustrato)
se l'accelerato decide di frenare la sua corsa il
punto che era entrato nell'orizzonte degli eventi,
per cosi' dire, esce da questo in un tempo finito.
Tuttavia anche questa situazione ammette un analogo
nel caso della "stella nascosta" e l'analogo e' che
se uno che sta a distanza fissa dalla stella e poi
decide di abbandonarsi ad una caduta libera verticale
entra nell'orizzonte degli eventi in un tempo proprio finito,
tuttavia mi e' meno chiaro se riesce poi a rivedere chi
era partito prima una volta superato l'orizzonte degli
eventi.
E d'altra parte trovo un difficile esercizio verificare
se superato l'orizzonte degli eventi esistano o meno
geodetiche di lunghezza propria infinita (ovvero
prolungabili in modo liscio all'infinito) come anche
interpretare il cambiamento di segno del quadrato del
tempo proprio.
Che significa? Significa che lo spazio ed il tempo
si scambiano? Allora devo interpretare il raggio di
schwarzshild come un tempo. E se si che tempo?
Il tempo di raggiungimento dell'orizzonte della singolarita'
da parte di un oggetto fermo? E fermo rispetto a cosa?
Ed ancora come si prolunga una geodetica oltre l'orizzonte
degli eventi in altre parole quale ruolo gioca ivi l'inerzia?
Temendo che siano domande prive di senso e di avere trovato
un confine per la validita' della relativita' mi sento a
disagio come dinanzi alla descrizione dell'esperienza di
Mach da parte di Einstein. Uno legge tutto il libro ed alla
fine si chiede, bene ed ora che ha costruito tutto questo
cosa succederebbe se tutto fosse vuoto e ci fossero solo due
gocce di massa che ruotano una rispetto all'altra in tutto
l'universo? Risponde la relativita': e che forse significa
qualche cosa questa domanda? Io non lo so, ma il fatto e'
che mi sento troppo ignorante per potere anche osare di
porle queste domande, eppure affiorano alla mente con la
naturalezza del quotidiano, e la prima risposta e' che
un orizzonte degli eventi non ha nulla di quotidiano,
ma questa non e' una risposta signori e' forse solo un'altra
domanda mascherata, vattelapesca se esiste una risposta e
quale ne e' la domanda associata.
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Apr 23 2004 - 00:37:24 CEST