Re: Per Elio Fabri

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sun, 11 Apr 2004 20:40:53 +0200

Z0 ha scritto:
> Naturalmente niente e' 100% nel mondo reale, cio' mi sembra di per se
> evidente.
Va bene, avrei dovuto essere piu' reciso: come si vede anche dal
seguito, a te piace spararle grosse.
Puoi anche dire qualcosa di giusto, ma il tuo vittimismo e accanimento
contro quelli che hanno fatto carriera a me pare piu' sospetto che
giustificato.

> Oggi il numero di passi necessari per assurgere alla carriera e' molto
> maggiore di un tempo, e quindi anche i filtri esistenti sono maggiori
> di un tempo.
Oggi ... un tempo...
Sei sicuro di conoscere la storia?
Non ho voglia di perdere tanto tempo, ma se il tempo di cui si parla
e' il mio, e' proprio il contrario.
Come ho gia' detto, gia' prendere la laurea era assai piu' difficile
di oggi. E poi il numero di concorsi da superare non era affatto minore.

Quello che ha creato una situazione di cui tu puoi oggi vedere le
conseguenze, e' stato il periodo intermedio.

Col grande aumento degli studenti negli anni 60-80, si e' creato un
grande bisogno di docenti, che sono stati raccolti come si poteva.
Dopo di che e' nata la pressione per dargli una sistemazione non
precaria, cosa che e' avvenuta attorno all'80 con le famose
"ope legis", creazione del ruolo degli associati, concorsi di
"idoneita'".
Qulle idoneita' sono state date praticamente a tutti (in qualche caso
scandaloso lasciando fuori pochissime persone che valevano di piu' di
quelli promossi, ma non avevano le giuste protezioni).
La generazione che oggi e' intorno ai 60 anni e' entrata quasi tutta
per questa via, e non c'e' da meravigliarsi se ci trovi gente che non
sa fare le derivate...

> Attualmente trovo che il postdoc quadratico medio sia assai piu'
> preparato dell'ordinario quadratico medio, mutatis mutandis.
Su questo invece ho i miei dubbi, perche' nel frattempo si sono molto
allargate le maglie, a tutti i livelli.
Non dimentichiamo poi che ognuno parla della situazione che conosce
meglio, e le universita' *non sono tutte uguali*.

> A parita' di preparazione pero' nessuno sano di mente si mette contro
> un figlio di docenti in un concorso, o anche solo a chiedere dei
> fondi. A meno che non voglia finire dentro al proverbiale pilastro di
> cemento.
Come dicevo sopra: ti piace spararle grosse.
Sono sicuro che questo non succede nemmeno a Palermo :-) dove pure
quel genere di ... edilizia non e' del tutto ignota.

> Quanto al vantaggio culturale, cio' e' semplicemente ridicolo. Avere
> genitori di questo tipo non e' dissimile da quelli che hanno genitori
> manager rampanti. Troppo impegnati a far carriera, non possono
> occuparsi dei figli giocoforza, che se va bene vedono di rado, visto
> che solo pochi eletti si possono permettere il lusso di non trottare
> fra varie sedi. E ne conosco parecchi, di questi figli di docenti.
> Piu' che un bonus, e' un minus culturale. L'unica eccezione a me nota
> e' il figlio di Alvarez.
Come ho detto, ognuno parla del mondo che conosce.
Io pensavo appunto a persone che conosco.

> Non credo vi siano paesi in grado di assorbire un numero di
> ricercatori maggiore di epsilon, sebbene non conosca bene la
> situazione cinese.
> ...
> Le colpe di questa situazione disastrosa sono distribuite a vari
> livelli.
> Tutti amano la ricerca, ma nessuno si preoccupa della situazione a
> medio e lungo termine. Una volta arraffata la cattedra e riempita la
> propria nicchia ecologica di ricerca, ci si bea della propria
> situazione.
> E tanti saluti alla Scienza.
Ho l'impressione che tu non abbia affatto capito quello che volevo
dire.
Lascia perdere la Cina, e resta in Europa.
Osserva il rapporto quantitativo fra struttura produttiva (industria)
e universita'.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sun Apr 11 2004 - 20:40:53 CEST

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