Re: Archimede e peso

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Mon, 29 Mar 2004 23:44:33 +0200

Franco wrote:
...
> Per un momento ho pensato anch'io di dare una risposta simile, ma poi ho
> cambiato idea perche' mi sembra una risposta "da fisico", data alla
> domanda di un non fisico. Inoltre mi aspettavo che qualcun altro desse
> la risposta generale.
>
> L'utilizzabilita` delle due risposte e` sul livello e capacita` di
> astrazione. Un fisico (ma al posto di fisico metti quasi quello che
> vuoi) sa usare dei principi generali per risolvere facilmente problemi,
> mentre un non fisico vede tanti casi particolari isolati. D'altra parte
> pero` il fisico ha fatto in precedenza uno studio per capire il
> principio generale e per saperlo applicare correttamente.
...

Credo di capire il tuo punto di vista, pero' non sarei cosi' netto nel
separare una "fisica per fisici" da una "per non fisici". Lo so. E' una
prassi sancita anche dalle tradizioni didattiche e ovviamente ci sono
delle buone ragioni per questo. Pero' io penso che mentre ci sia una
differenza nella scelta degli strumenti, nel grado di approfondimento,
nella scelta delle applicazioni non ce ne debba essere nella definizione
ed uso dei concetti.

Il caso della pressione e' un esempio. C'e' una tradizione (con esempi
anche tra i fisici) che confina il concetto di pressione al rapporto
Forza/superficie. Ovviemente la cosa e' corretta dal punto di vista
dimensionale ma, *chiunque* (fisico o no) volesse essere in grado di
usare il concetto, scoprirebbe (per esempio attraverso problemi come
quello proposto) che non si puo' usare il concetto di pressione solo
attraverso la precedente relazione. Tante per dirne una, la forza e' un
vettore mentre la pressione e' uno scalare.
Ma soprattutto, come noti anche tu,

> E` vero, ci sono anche le pareti che potrebbero essere inclinate, e
> quindi contribuire con una forza sul fondo: ho implicitamente assunto un
> recipiente che le pareti verticali. Diciamo che ho dato un pesce
> all'affamato, non gli ho insegnato a pescare, ma in tanti casi, prima di
> insegnare a pescare, si deve dare qualcosa per sopravvivere: il non
> fisico potrebbe anche non vedere la relazione che c'e` fra la
> spiegazione generale e il suo caso particolare.

Adesso, pur capendo benissimo il bisogno di mangiare pesce, non concordo
col fatto di passare polpa di granchi all' affamato dicendogli che gli
si sta dando pesce :-)
Fuor di metafora, la soluzione del problema in termini di pressione
senza parlare della forma del recipiente e' fuorviante perche' uno si
fa l' idea che per decidere cosa dira' la bilancia basta moltiplicare la
    pressione sul fondo per la superficie del fondo col risultato di non
capire piu' niente se il recipiente diventa un tronco di cono o
qualsiasi altra forma diversa da un prisma retto o da un cilindro.

Cosi', io preferisco per un problema del genere sottolineare che
pressione sul fondo, e peso sono completamente scorrelati se non si
conosce la forma del recipiente, mentre invece il peso totale del
sistema non varia.

Comunque non e' che volevo "fare le pulci" alla tua risposta. Sono pero'
rimasto polarizzato sull' argomento pressione dopo aver letto la
confusissima soluzione di un problema collegato a questi discorsi fatta
da Arons (un fisico) proprio in un libro in cui cercava (e in molti
casi con successo) di dare (ai fisici) buoni consigli sulla didattica di
vari argomenti di fisica.

Giorgio
Received on Mon Mar 29 2004 - 23:44:33 CEST

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