(wrong string) � dei motori elettrici

From: Mino Saccone <mino.granosaccone_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 28 Mar 2004 16:30:49 +0200

"Poeta maledetto" <gabryel81_at_inwind.it> ha scritto nel messaggio
news:c78c767b.0403280313.a83c7c3_at_posting.google.com...
> Salve a tutti, la mia domanda � molto semplice: il numero di giri al
> secondo, cio� la velocit�, che compie il rotore di un motorino
> elettrico in corrente continua dipende dalla tensione o dalla
> corrente? In pratica se volessi che due o pi� motori abbiano entrambi,
> a parit� di alimentazione, la stessa velocit� di uno solo, dovrei
> collegarli in serie o in parallelo? Grazie anticipatamente

Un motore in corrente continua accelera finche' la fem prodotta (esso e' pur
sempre una dinamo) controbilancia esattamente la tensione applicata. A
questo punto la corrente smette di circolare e il motore, non assorbendo
piu' energia, smette di accelerare. Tutto questo nel caso ideale di perdite
zero, ma tanto per fissare le idee.

E' chiaro che, applicando un carico meccanico (un freno p. es. che utilizzi
meccanicamente l'energia elettrica) il rotore rallentera' un po', la fem
prodotta si abbassera' e circolera' quindi una corrente tale da fornire
l'energia sottratta dal freno.

Questa corrente, se la resistenza di avvolgimenti e spazzole e' bassa,
circolera' anche con una piccola differenza di tensione fra la V applicata e
la fem prodotta. Anzi tanto piu' bassa sara' la resistenza, tanto meno le
due tensioni dovranno differire per far circolare la corrente necessaria.
La bassa resistenza e' comunque opportuna per ridurre le perdite per effetto
Joule.

Ora in un motore in CC la fem prodotta dipende, oltre che da parametri
costruttivi della macchina che supporremo invariabili, dal campo magnetico
statico e dal numero di giri.

fem = k M n dove k e' costante e tiene conto dei parametri costruttivi.

M sia la magnetizzazione dello statore (di solito generata da un circuito
ausiliario che fa circolare nello statore la "corrente di eccitazione").

n il numero di giri per unita' di tempo

Se M e' indipendente nel senso che e' mantenuta costante da una corrente di
eccitazione controllata (attenti a non confonderla con quella che circola
nelle spazzole) e p. es. il motore ha l'avvolgimento di eccitazione
alimentato in parallelo alle spazzole del rotore, quindi a tensione circa
costante, possiamo dire che n e' proporzionale a fem che e' a sua volta, per
quanto detto sopra, quasi uguale a V (tensione di alimentazione)

Possiamo quindi concludere che:

Un motore in CC eccitato in parallelo e alimentato a tensione costante tende
a girare a velocita' poco variabile. Per variarne la velocita' si puo' agire
sia sulla tensione di alimentazione (velocita' in aumento con la tensione)
che sulla corrente di eccitazione (velocita' in diminuzione con l'aumento
della corrente).

Per rispondere alla domanda posta quindi:

Per avere due motori identici che girino circa alla stessa velocita' occorre
connetterli in parallelo tra loro e regolare i reostati di eccitazione allo
stesso punto.

Saluti

Mino Saccone
Received on Sun Mar 28 2004 - 16:30:49 CEST

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