il giorno "Mon, 8 Mar 2004 00:53:43 +0100", "Virgilio Lattanzi" disse...
> "si�" <super.color_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
> > voglio dire che due suoni possono essere percepiti come uguali da un
> > microfono+analizzatoredispettro ma come differenti dal nostro caro
> > orecchio (o viceversa).
>
> Penso che valga solo il viceversa. Sapevo che l'orecchio � un banco
> di filtri che alimenta una rete neurale; in quanto tale molto poco
> sensibile alle differenze di fase. Non vedo come 2 suoni uguali
> per un analizzatore di spettro (che analizza l'evoluzione temporale
> di ampiezza, frequenza e fase), quindi ontologicamente uguali,
> possano essere percepiti come diversi dall'orecchio.
>
> Se non intervengono fattori psicoqualcosa, non ci credo.
sulla questione del non-viceversa hai ragione, ho sbagli�t!
quello che mi era venuto in mente, interessante ma differente, era che
il suono percepito pu� non contenere le stesse frequenze (percepite) che
rivela un analizzatore di spettro;
questione differente, si.
comunque l'orecchio schematizzato come un banco di filtri � una estrema
semplificazione; infatti quello a cui ti riferisci � la cosiddetta
"teoria tonotopica" che associa una frequenza (di risonanza) ad ogni
sezione della membrana basilare, teoria questa recentemente (ma non
troppo) superata da modelli molto pi� complessi sul movimento della
membrana stessa e sull'organizzazione della rete neurale associata.
...grazie per la correioNe
ci�
o
s
Received on Mon Mar 08 2004 - 04:07:56 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:26 CET