On Wed, 03 Mar 2004 10:58:20 GMT, Francesco <roxfNOSPAM_at_libero.it>
wrote:
[CUT]
>Chiudendo il circuito, pero', le cose mi si complicano!
>
>Immagino un elettrone, per esempio nel punto B, attratto da un atomo a
>cui e' appena stato rubato un altro elettrone, che appena arriva a
>destinazione, viene subito attratto da un altro atomo ancora piu' in la,
>fino ad arrivare alla batteria, per poi proseguire il cammino dalla
>parte opposta.
>Spero di avere dato l'idea di cio' che volevo dire; avrei fatto
>sicuramente prima a scrivere che c'e' un flusso di elettroni che dal
>polo positivo della batteria arriva a quello negativo, ma sarebbe stato
>troppo semplicistico, e cosa piu' importante, qualora la mia visione
>della cosa sia errata, in tutto o in parte, non sarebbe mai venuta a galla.
>
>A questo punto pero', come mi spiego il fatto che fra A e B non ho
>differenza di potenziale? Mi e' stato detto che fra A e B non c'e'
>differenza di potenziale, dato che le cariche non compiono nessun lavoro
>spostandosi da B verso A, essendo il campo elettrico perpendicolare allo
>spostamento, quindi il movimento avviene per INERZIE!
Io direi il contrario: siccome la d.d.p. tra A e B � nulla, perch� il
materiale che compone il circuito � un conduttore, nessuna forza
compie alcun lavoro su gli elettroni che vanno da A a B... che
proseguono per inerzia.
>La cosa, purtroppo, non mi convince, perche' pensando alla "meccanica"
>che muove le cariche, mi sembra che ogni elettrone debba inevitabilmente
> essere attratto da un atomo accettore per potersi muovere.
>In pratica, a mio parere, il movimento di cariche lungo il cortocircuito
>avviene a causa delle piccole tensioni che si instaurano a causa di
>questi continui furti di elettroni fra un atomo e l'altro.
>A questo punto pero' non riesco a spiegarmi il fatto della D.D.P?
>
Allora: il discorso dell'elettrone attratto dall'atomo accettore non
ha molto senso: l'atomo donatore attrae l'elettrone allo stesso modo
dell'atomo accettore, e quindi, in una visione classica del problema,
l'elettrone semplicemente dovrebbe restare fermo (o proseguire
inalterato il suo moto precedente).
Oltretutto gli elettroni NON vengono scambiati tra gli atomi. Gli
elettroni che si muovono sotto l'azione del campo saranno quelli che
ricadono nella cosiddetta "banda di conduzione", che possono circolare
"liberamente" all'interno del materiale, formando il cosiddetto "gas
di elettroni": � come se tutti gli atomi mettessero in comune (alcuni)
dei loro elettroni (ENORMI inesattezze per esemplificazione qui... ma
spero che non siano troppo gravi!). Questo � possibile perch�,
ovviamente, il materiale che compone il circuito � un conduttore...
ben diverso sarebbe stato il caso se fosse stato un isolante: li s�,
gli elettroni sarebbero passati da un atomo all'altro... ma non
avresti avuto corrente, e quindi niente circuito!
Per quanto riguarda capire il problema in termini intuitivi, spero di
non offendere la tua intelligenza riproponendo il vecchio ma mai
superato paragone idraulico. Si tratta di questo: puoi immaginare di
considerare la corrente come un fluido che percorra un sistema di
canali: in questo modello, il polo - del generatore � la cima di un
alta cascata, il polo + � il fondo (so che il segno della d.d.p. �
inverso, ma questo � un'altro problema che comunque non inficia il
ragionamento complessivo). La corrente, ossia il flusso di elettroni,
comincia il suo percorso scendendo da - a +: nel fare ci� acquisce
velocit� a spese della sua energia potenziale. Il tratto che tu hai
indicato tra A e B potrebbe essere un tratto di canalina a pendenza
nulla: trascurando gli attriti, la velocit� del fluido all'inizio e
alla fine � la stessa. La resistenza pu� essere un tratto di canalina
in salita, con la stessa pendenza che c'� tra - e +: essa riporta il
fluido allo stesso livello di -: adesso per� la velocit� dell'acqua
(sempre attriti a parte) dovrebbe essere pressoch� nulla. A questo
punto c'� un nuovo tratto in piano fino a -, ed il ciclo ricomincia...
A cosa serve il generatore in tutto ci�? Semplice, a "creare"
artificialmente il dislivello tra - e +, che se no non esisterebbe...
>Se qualcuno ha avuto la pazienza di leggere tutto fino in fondo, mi
>potrebbe dire dove sbaglio, ed eventualmente correggermi?
>
>Grazie infinite!
>
Spero di non aver scritto troppi strafalcioni.
>Francesco.
--
SW.
Spedito con Fort� Free Agent
Received on Sun Mar 07 2004 - 14:22:48 CET