(wrong string) � "dio non gioca a dati"?

From: andreafr68 <andreafr68_at_despammed.com>
Date: Thu, 26 Feb 2004 09:27:35 +0100

> Se non sbaglio "Dio non gioca a dati" � la famosa frase di un fisico che
> � diventato una leggenda e che in questa occasione ehm... prese una
> cantonata! Qualcuno saprebbe spiegarmi brevemente quali furono le ragioni
> che portarono Einstain a dire questo e cosa c'era di sbagliato e/o
> giusto?

Forse la migliore gistuficazione e spiegazione l'ha
data Einstein stesso in una lettera a Max Born, da
cui cito: (tratto dal Boniolo "Filosofia della fisica",
pag 444 - senz'altro un'ottima lettura):

"Le nostre prospettive scientifiche sono ormai agli antipodi
tra loro. Tu ritieni che Dio giochi a dadi col mondo; io credo
invece che tutto ubbidisca a una legge, in un mondo di realta'
obiettive che cerco di cogliere per via furiosamente speculativa.
Lo credo fermamente, ma spero che qualcuno scopra una strada
piu' realistica - o meglio un fondamento piu' tangibile - di quanto
non abbia saputo fare io. Nemmeno il grande successo iniziale
della teoria dei quanti riesce a convincermi che alla base di tutto
vi sia la casualita', anche se so bene che i colleghi piu' giovani
considerano questo atteggiamento come un effetto di sclerosi.
Un giorno si sapra' quale di questi due atteggiamenti istintivi
sara' stato quello giusto".

Un bellissimo pensiero, se mi e' consentito, che racchiude
tutto il dramma personale dell'uomo (praticamente "emarginato"
dalla comunita' scientifica a causa di questa sua posizione che
andava a cozzare contro quella in qualche modo "ufficiale") e
dello scienziato (che, nonostante tutti i suoi sforzi, si vede
sconfitto, almeno per il momento, nella sfida contro la natura
nel cercare di permearne i segreti).
Un atteggiameno molto romantico, nel senso ottocentesco
e del tutto positivo, che forse oggi e' scomparso dalla
figura dello scienziato moderno.

Inoltre, quello che piu' tormentava Einstein come si
capisce dal brano sopra e' anche un altro aspetto,
sempre legato all'interpretazione probabilistica della
MQ: quello della "realta' obiettiva" della natura e di una
teoria fisica (appunto la MQ) incompleta, in quanto
incapace di cogliere questi aspetti di realta' oggettiva,
contro la posizione ufficiale che nega questi aspetti di
realta', grazie alla potenza della teoria, della quale lo stesso
E. riconosce "il grande successo iniziale", ma cio' non
gli impedisce di sperare che un giorno "qualcuno scopra
una strada piu' realistica". Questo aspetto del pensiero di E.
viene di solito sintetizzato, nel celeberrimo aneddoto della luna.

La riflessione e' una sintesi estrema e straordinaria.
E proprio su questo punto Einstein ebbe una interessantissima
e accesa discussione con Bohr, una delle pagine piu'
belle ed istruttive della storia della scienza, a mio parere,
le cui questioni, sono ancora oggi oggetto di discussione.

&
Received on Thu Feb 26 2004 - 09:27:35 CET

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