Il 09 Feb 2004, 20:43, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
Salve a tutti,
> D'accordo con quanto dice Patrizio, aggiungo che se vuoi cristallizzare
> il vetro la procedura migliore (credo) e' di scaldarlo, vicino alla
> fusione, e poi farlo raffreddare *mooolto* lentamente.
> Non a caso nelle rocce trovi grossi cristalli solo dove la roccia si
> e' raffreddata in profondita', quindi lentamente. Invece le rocce
> effusive, come il basalto, non mostrano cristalli.
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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D'accordo con quanto dice Elio :-)) , tuttavia mi sembra che
nn sia da escludere che il vetro comune possa nn cristalliz-
zare. A differenza dal "vetro di Silice", cui corrisp. il Quarzo
come forma cristallina, penso che nn possiamo essere si-
curi che ce ne sia una cristallina per il vetro comune. Gia' il
fatto che nn sia un composto a stechiometria ben definita e'
un'indicazione in tal senso. Il punto importante imho e' nel
DH tra l'unica (o cmq poche) forma/e crist. e le tantissime
forme amorfe; se tale val. e' suff. a rendere DG < 0 per la/le
trasfomazione/i nella/e form/e crist., allora la devetrificazione
dovrebbe essere (termodinamicam.) possibile. Anche cosi'
pero', se la cinetica e' troppo lenta, potremmo dover faticare
a vuoto ..... o, almeno, cosi' mi sembra.
Del resto qst nn e' limitato al "dominio" dei composti inorg.:
un numero considerevole di sostanze organiche risulta, di
fatto, non cristallizzabile.
Grazie dell'attenzione,
Patrizio
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Received on Wed Feb 11 2004 - 10:43:34 CET