[luciano buggio:]
>Che si possa parlare di "forma" e indiscutibile, o almeno implicito nel
>fatto che si stia svolgendo il presente dibattito. Si discute di quale sia
>la forma del fotone [...]
Quello che sto cercando di dire e` che chiedersi quale sia la
forma di un fotone equivale a chiedersi quale sia la forma di
un litro d'acqua. La risposta e` interamente determinata
dalle condizioni al contorno.
>a fronte di una
>prassi monolitica ed acritica non solo didattica e divulgativa, ma anche
>di ricerca e teorizzazione (vedi il citato articolo "Pi� veloce della
>luce?" ed i filmini di Bramanti, dicui qui ti do il link:
>http://www.newsland.it/nr/article/it.scienza.fisica/2523.html )
>che fanno uso esclusivamente di un paradigmatico pacchetto d'onda
>fusiforme.
Ho anche installato QuickTime come richiesto, ma per qualche
ragione non ha funzionato e non ho potuto vedere nessun
filmino. Immagino, dai titoli, che fossero piu' o meno
filmati didattici generici. Nulla di sorprendente, quindi,
che usassero pacchetti gaussiani; nel post precedente ho
spiegato perche'. Anch'io, quando ho scritto un programmino
in C che simulava una particella libera in una dimensione che
superava (in parte) una barriera per effetto tunnel, ho
utilizzato un pacchetto gaussiano per rappresentare la
particella, ma non mi e`�neppure lontanamente passato per la
testa che ogni particella libera dovesse avere una funzione
d'onda cosi'.
In sostanza la tua critica su didattica e divulgazione e` che
usano esempi senza precisare che si tratta di esempi. Be',
credo che come minimo sia necessario vedere caso per caso.
Mi aspetto che un problema del genere possa effettivamente
presentarsi a livello divulgativo; a livello didattico mi
pare molto piu' difficile.
Sulla ricerca: mi pare che la tua conclusione che gli
esperimenti di cui parli siano sbagliati non sia
giustificata. Ho letto (tempo fa) l'articolo di Chiao su Le
scienze e non ricordo che ci fosse scritto che la
gaussianita` dei pacchetti era assunta a priori. Possono aver
avuto le loro ragioni, teoriche o sperimentali. Bisognerebbe
almeno leggere la versione seria dell'articolo per capirlo.
>Naturalmente io intendo questa forma, qualunque essa sia, come la forma di
>un oggetto reale, che occupa una regione di spazio (pari alla lunghezza di
>coerenza che tu citi), una regione di spazio (estesissima, in confronto
>all'idea che circola sulle dimensioni del fotone)
Effettivamente la MQ cosi' come viene solitamente divulgata
non ha quasi nulla a che fare con quella vera. Quando sono
passato dalla prima alla seconda e ho capito quante balle mi
avevano raccontato, non ti dico l'arrabbiatura... ma non e`
colpa della MQ.
> in cui una qualche
>perturbazione fisica *deve* esistere, mentre Fabri e gli ortodossi possono
>parlare solo della forma di una funzione di probabilit� [...]
Se ritieni che la funzione d'onda sia qualcosa di fisico,
dato che interferisce, con me sfondi una porta aperta; lo
penso anch'io (anzi non capisco neppure cosa significhi
negarlo), ma non ho bisogno di uscire dalla MQ per questo.
>Tutte queste paradossali situazioni si dissolverebbero con l'ipotesi, che
>io propongo, della "realt�" della densit� di probabilit�:
>Vale a dire: quando in un intervallo di tempo rilevi con alta probabilit�
>il fotone, ci� significa che nella regione di spazio corrispondente a
>quell'intervallo di tempo (vedi sopra) esistono moltissime particelle, vi
>� proprio una elevata densit� di particelle, e quindi � pi� probabile
>intercettarne una. [...]
>Ci� che mi impressiona � che questa strada non � mai stata battutra da
>nessuno, e mi chiedo perch� ci sia questa resistenza ad imboccarla.
Ne abbiamo gia` parlato. A me non sembra neanche lontanamente
una strada promettente, perche' sembra a prima vista incapace
di spiegare svariate cose, a partire dalle correlazioni (la
fdo *non* vive in uno spazio tridimensionale!). Ti avevo
anche fatto un'obiezione riguardante le supernove, se ben
ricordo. Comunque, non sta a me l'onere della prova...
>> In genere il pacchetto d'onda gaussiano e` usato, in MQ non
>> relativistica (quindi non per un fotone), per rappresentare
>> una "tipica" particella libera.
>Non capisco: io l'ho trovate dappertutto anche per il fotone (vedi per
>esempio l'autorevole articolo citato, pi� volte apparso su Le Scienze, e,
>se vuoi, guarda quei filmini - che non ho visto che in parte - e dimmi
>con quale funzione d'onda l� i fotoni vengono trattati).
Intendevo dire che conosco (un po') solo la MQ non
relativistica, che praticamente non parla di fotoni.
Non so cosa si faccia in altri ambiti.
>Va bene, ma mi suona come la solita solfa divulgativa e didattica: ma la
>descrizione accurata della realt�? Dove sta?
Nei testi seri, direi.
>Nonc'� nulla di pi� diverso tra una esponenziale decrescente ed una
>gaussiana, e con quale legereza allora si parla della gaussiana come di
>una distribuzione che � una media delle possibili distribuzioni?
>Una volta appurato che l'effetto di un'emissione pura ed elementare sia
>una esponeziale decrescente mi sembra doveroso, in presenza di un fotone
>viaggiante distribuito come un fuso, avere una teoria che descrive in
>quale modo, in seguito a quali condizioni al contorno o a quali
>interazioni � avvenuta la "reedistribuzione" della probabilit�.
>Si tratta nientemeno del fatto che il fotone "slitta" avanti o indietro; e
>quando slitta in avanti supera in velocit� c.
>Forse mi sbaglio, ma non credo cha questo studio sul meccanismo della
>redistribuzione sia stato fatto, o che se ne siano trovati i fondamenti
>teorici di principio.
>Tu che ne pensi?
Che praticamente la MQ non si occupi d'altro. Le funzioni
d'onda sono tutto in MQ...
Ciao
Paolo Russo
Received on Tue Jan 27 2004 - 00:27:39 CET