luciano buggio wrote:
> Appunto, il corpo nero.
[cut]
> si parlava del corpo nero come di un insieme di oscillatori
> elementari
[cut]
>E'evidente che quegli oscillatori andavano individuati negli atomi (o negli
> elettroni).
Il modello del corpo nero descrive il campo em "come se" ci fossero
degli oscillatori. Questa analogia � dovuta alle caratteristiche
oscillanti dei campi E e H...
> Ebbene questi oscillatori (minuscole antenne, "dipoli"?) dovevano
> oscillare alla frequenza della radiazione emessa, con un periodo quindi
> corrispondente, che rappresenta la frazione di tempo "elementare", minima,
> in cui l'emissione viene risolta..
E' la mia impressione o questo � un ragionamento "classico"? Una
descrizione quantistica ci darebbe uno stato di sovrapposizione coerente
fra i sistemi atomici delle pareti e la radiazione. I fotoni sono
delocalizzati su tutto il volume, non ha quindi senso parlare di
risoluzione dell'emissione. Il discorso cambia quando si rivela la
radiazione ma in quel caso la risoluzione della radiazione comprende
l'effetto proiettivo della misura stessa. Quindi stiamo parlando di un
sistema diverso.
> Poi � venuta, per quanto concerne il funzionamento dell'emettitore-atomo,
> la teoria dell'eccitazione per il passaggio tra livelli di energia,
> evento della durata dell'ordine del miliardesimo di secondo, che sar� poco
> (psicologicamente ha contribuito a considerarlo breeve il confronto con
> l'ordine di grandezza della diseccitazione nel laser), ma rispetto a prima
> rappresenta un tempo lunghissimo, tante volte pi� lungo quante volte un
> micron � contenuto in un metro.
Mi sembra che ci sia un po' di confusione. Ti pongo una domanda: come
possiamo conciliare un'altissima risoluzione temporale con radiazione
dallo spettro strettissimo? L'indeterminazione fra tempo ed energia non
ci permette di scendere al di sotto di una certa scala temporale.
L'evento di diseccitazione (o anche di eccitazione) non ha una durata
nel senso comune. non c'� un momento ben preciso nel tempo da
considerare come l'inizio di un processo ne tanto meno un tempo di fine.
Le misure sulla larghezza della banda di emissione o assorbimento ci
danno informazioni sulla vita media di uno stato e sulla statistica
temporale che meglio descrive il fenomeno. (N.B. la statistica descrive
il fenomeno, non lo comanda).
> Una teoria quindi con una risoluzione degli eventi un milione di volte
> minore: secondo te questo � un passo avanti?
Il passo in avanti non � solo una migliore risoluzione della teoria ma
anche la comprensione dei limiti fisici di un sistema. Senza questa
teoria non si comprenderebbe l'emissione spontanea. Le fluttuazioni di
vuoto (Matematicamente figlie di questa "scarsa" risoluzione temporale)
ci permettono una spiegazione teorica di fenomeni ben visti
sperimentalmente.
> Che ne � stato dell'atomo oscillatore alla frequenza della radiazione
> emessa?
> E' oggi un espediente solo didattico, per illustrare agli alunni ed al
> profano la Storia della Fisica, la Svolta del Corpo Nero?
Sinceramente con me non � stato usato questo espediente. Cmq l'atomo
oscillatore si � fatto da parte con tutti gli onori dovuti ad un modello
che alle volte � ancora utile. Newton va benissimo per introdurre il
moto dei pianeti ma sappiamo che non � sufficiente per descrivere tutto
quello che si osserva.
> E se fosse che in quel miliardesimo di secondo l'atomo (o l'elettrone)
> oscilla un milione di volte?
Non lo sapremmo mai ;). Riflettendo su quello che dici mi rendo conto
che, se l'elettrone (come mi sembra tu lo intenda, non nel senso
quanto-meccanico) oscillasse, l'atomo sarebbe instabile...
> Ciao.
> Luciano Buggio
> http://www.scuoladifisica.it
>
Cercher� di approfondire meglio i motivi che hanno sancito l'abbandono
del modello di atomo oscillante, anche se il concetto stesso di fotone
fa un po' a cazzotti con questo modello.
Ciao
^CereS^
Received on Thu Jan 22 2004 - 22:35:57 CET