Elio Fabri wrote:
> > Propriamente si dovrebbe parlare di fotone solo al momento della
> > rivelazione, quando il singolo quanto d'energia interagisce con la
> > materia. La cos� detta forma del pacchetto d'onda associata al singolo
> > fotone si riferisce in relata a distribuzioni di probabilit�
> > rilevabili attraverso esperimenti di interferenza.
> Questo mi sembra un punto di vista un po' estremistico (v. dopo).
>
> ....
> Pero' sulla possibilita' di parlare di un fotone al di fuori degli
> eventi di rivelazione: ragioniamo in termini di teoria dei campi.
> Io dico che e' presente esattamente un fotone tutte le volte che lo
> stato del campo e' della forma
>
> |f> = \int f(x) A(x) |0>.
>
> La difficolta' con i fotoni e' che nonsi puo' interpretare f(x) come
> funzione d'onda, anzi che non si puo' definire (nello spazio degli
> stati con un fotone) un operatore posizione del fotone.
Ok, specifico meglio il pensiero: parlavo di definizione sperimentale
del fotone. Teoricamente � molto redditizio usare il concetto che hai
espresso matematicamente ma, purtroppo, sperimentalmente non ci �
direttamente accessibile, tranne per informazioni parziali (misure
omodine, interferenza alle Ou-Mandel o anche il semplice
Michelson-Morey, e altre ingegnose proiezioni nel vastissimo spazio di
Hilbert). Scusa la mia poca chiarezza ma cercavo di essere semplice. Il
solito dilemma: chiarezza o precisione?
> ------------------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> ------------------------------
Ciao
^CereS^
Received on Fri Jan 23 2004 - 15:39:06 CET
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