Il 19 Gen 2004, 23:16, Winston Smith <wsmith_at_despammed.com> ha scritto:
> Paolo Russo ha scritto:
> > >Anzitutto ci sono i fenomeni che violerebbero la relativita` ristretta
> > >[...] Poi c'e` la non-localita`
> > >quantistica, quindi correlazioni [...] Infine, c'e` la non-localita`
> > >delle teorie di variabile nascosta (per esempio quella di Bohm), che
> > >e` diversa da quella quantistica MA ugualmente non conduce ad una
> > >violazione della RR (se ho capito bene)...
> >
> > Gli ultimi due casi che citi mi sembrano la stessa cosa
> > (almeno se parliamo di Bohm). Ci vedi una differenza?
La domanda � pericolosa, perch� sul piano fenomenologico
alcune teorie di variabile nascosta portano conseguenze
distinguibili dalla fenomenologia prevista dall'interpretazione
di Cophenaghen. Tuttavia visto che l'interpretazione di
Cophenaghen ha superato il test e l'interpretazione di
variabili nascoste no (disuguaglianze di Bell) sono state
elaborate nuove proposte a variabili nascoste. Queste nuove
interpretazioni (essenzialmente stocastiche) sono indistinguibili
fenomenologicamente dall'interpretazione di Cophenaghen (ma sono invise ad
ogni buon utilizzatore del rasoio di Occam).
Il mio punto di visto �: "Buono a sapersi", ma finch�
non si trova un punto di discrimine una teoria vale
l'altra e quindi continuer� ad essere usata quella
pi� economica nelle ipotesi. Finch� i principi variazionali
per le teorie di campo potranno essere interpretati in entrambi
i modi non esiste difficolt�.
> Probabilmente perche` non conosco bene la teoria di Bohm. La
> situazione che mi immagino e` questa: prendiamo un interferometro di
> Young con una fenditura chiusa ed una aperta, e ad un certo istante
> apriamo anche la seconda. Questo deve modificare il potenziale
> quantistico (perche` la figura di interferenza cambia), e immagino che
> tale modifica sia istantanea. Ma questo significa che sull'elettrone
> che attraversa l'apparato si esercita una forza istantanea, perche`
> l'elettrone si deve adeguare al nuovo potenziale.
probabilmente hai in mente Ahronov-Bohm, ma come lo hai
scritto mi sembra di cogliere una contraddizione con quello
che avevi scritto nella mail precedente. Il cambiamento non � istantaneo. Se
guardi lo schermo non puoi accorgerti (e nessuno si accorge) dell'accensione
del campo prima che sia trascorso il tempo di separazione spaziale. L/c.
Questo tanto in Cophenaghen
che in variabili nascoste stocastic way.
> Questo effetto mi sembra totalmente diverso dalla non-localita`
> quantistica, che riguarda solo correlazioni tra misure.
A me piace pensare che la localit� sia un effetto statistico
e non una propriet� intrinseca del mondo microscopico. Per�
� bene non far passi pi� lunghi della gamba. Le correlazioni
"non locali" potrebbero essere effetto di variabili nascoste... Il punto �
che le correlazioni "non locali" ovvero l'esito
secondo Cophenaghen degli esperimenti EPR, ci sono e che � importante
elaborare un linguaggio che permetta di dedurre la localit� della
propagazione degli impulsi, ovvero la localit� (nel senso della relativit�
ristretta) della conoscenza delle "scelte", senza aggiungere ipotesi
estranee
alle osservazioni, ridurre al minimo le ipotesi ha il
valore di chiudere il minor numero di strade eventuali.
Se la non localit� esistesse a livello osservabile, ma
noi la postulassimo a priori, avremmo imposto una ipotesi
controfattuale. Quello che sembra abbastanza chiaro allo
stato attuale � che la localit� delle scelte � deducibile
almeno a livello statistico dalla teoria dei campi senza
imporla a priori.
Per localit� delle scelte intendo fra l'altro che se
tu modifichi il tuo apparato sperimentale nessuno potr�
saperlo prima che un segnale che si propaga alla velocit�
della luce lo abbia comunicato. Anche se l'effetto delle
misure � correlato deterministicamente con misure lontane.
In qualche modo il fatto che le descrizioni di stato
siano estese richiede una non localit� che non �
osservabile.
Se un giorno si osservasse una non localit� delle scelte
oltre a guadagnare, forse, la possibilit� di comunicare con
gente di pianeti lontani dovremmo spiegare questo nuovo dato.
Esistono libri sull'argomento dei fenomeni critici e
le teorie di campo in cui queste problematiche vengono
studiate. Il problema � quello di spiegare la localit�
macroscopica dalle correlazioni istantanee a distanza
facendo meno ipotesi arbitrarie possibile.
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http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Tue Jan 20 2004 - 19:41:57 CET