Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com> wrote:
>Ciao, non capisco ancora cosa intendi.
Ciao.
>La questione e' questa.
cut
>La risposta ottenibile dalle trasf di Lorentz, ma anche piu'
>semplicemente dalla formula della pseudodistaza minkowskiana
>e' che
>
>T' = T sqrt(1-(v/c)^2)
>
>dove v e' il modulo della velocita'relativa tra K e K', cioe'
>il modulo della velocita' che K attribuisce a K' e ugualmente
>il modulo della velocita' che K' attribuisce a K.
>Quindi l'intervallo temporale tra due stessi eventi risulta essere
>minore nel riferimento in cui gli eventi avvengono nello stesso posto
>piuttosto che in quello in cui gli eventi avvengono in posti diversi.
>
>Ora tu vorresti fare in modo che K fosse il riferimento di un fotone,
>piu' precisamente di un raggio di luce per concludere che T'=0. Questo
>e' impossibile perche' non esiste alcun riferimento di quiete con un
>fotone enon esisite alcuna coordinata temporale (tempo proprio)
>nel suo spazio di quiete (che non esisite)... e tutto il ragionamento di
>sopra non puo' essere fatto e la legge di dilatazione temporale nemmeno
>dedotta dalle trasformazioni di Lorentz.
Io mi son sempre chiesto: se v tende a c T' tende a zero, visto che T
viene moltiplicato per zero.
Se v fosse uguale al 99,999999999...% di c, la formula avrebbe il suo
senso consueto, vero?
Capisco che il fotone non ha riferimenti di quiete, tuttavia essendo
un fenomeno fisico percepito da qualunque osservatore inerziale, in
qualunque condizione di moto relativo con tutti gli altri osservatori,
ed essendo una velocit� assoluta per tutti, indifferente al loro moto
relativo nello spazio e nel tempo, pur non avendo un significato
numerico l' applicare le formule al limite, non si pu� ragionarci su?
Altrimenti mi dici che cosa dobbiamo usare per tentare di capire che
cos'� questa misteriosa energia che "sgrulla" tutti gli osservatori
inerziali alla stessa maniera?
>>
>>>>Gli oggetti aventi massa a riposo (Higgs o non Higgs) possono restare
>>>>fermi rispetto alle tre dimensioni spaziali (non del tutto esatto, ma
>>>>approssimativamente)
>>>
>>>Vuoi dire rispetto ad un riferimento inerziale?.
>>>Cioe', ad ogni istante c'e' un riferimento inerziale in cui una
>>>particella del tipo detto ha velocita' nulla.
>>
>>
>> S�. Cosa che non � mai possibile per un fotone. In compenso il suo
>> t=0. Se t non � uguale a zero per un fotone, che diavolo di valore
>> potrebbe avere?
>>
>
>La domanda e' priva di senso come ho cercato di mostrarti sopra.
Ho capito: � priva di senso in quelle formule. Che per� sono piene di
senso per qualunque cosa, che so, un neutrino, che vada a
v=99,9999999...% di c.
In tal caso T pu� essere fatto vicino a zero a piacere e saremmo di
fronte a un "soggetto" inerziale che ha T -> 0, in questo caso sarebbe
legittimo il mio ragionamento iniziale?
Ossia avremmo un "soggetto" per il quale "scorre" lo spazio ma � fermo
(quasi!) nel tempo, al contrario dei soggetti "lenti" per i quali
scorre il tempo e possono restare fermi (o animati da tranquillo moto
lineare e euniforme) nel loro spazio?
Cambiarebbe qaulcosa nelle trasformate di Lorentz e nell RR se si
scoprisse, ad esempio, che c non � un valore fisso ma � variato nel
tempo cosmologico? Oppure che varia da zona a zona nell'universo?
Oppure che il redshift � in parte dovuto ad un rallentamento della
radiazione sulle grandi distanze?
>>>>ma non possono restare fermi rispetto alla
>>>>dimensione tempo (ahim�!).
>>>
>>>Questo non vuol dire niente di sensato.
>>
>>
>> Vuol dire, IMHO, che nei diagrammi a 4D, se metti t sulle ordinate e
>> le altre 3D su x,y,z e la particella "WALTER MORETTI" sta ferma
>> rispetto a quest'ultime, non pu� star ferma rispetto a t, che cresce
>> in modo inarrestabile..... e tu diventi vecchio.
>
>
>E' vero che divento vecchio, ma questo non c'entra niente con la
>relativita': il problema della sesazione dello scorrere del tempo
>(non della direzione privilegiata del tempo)
>e' una delle questioni piu' spinose di tutta la storia della scienza
>ti invito a leggere un bel libro del fisico Toraldo di Francia,
>"le cose e i loro nomi" pubblicato negli anni 80 (Laterza?) in cui
>tra tante altri problemi della fisica contemporanea, si occupa anche
>di quel problema, mostrandone l'eneorme complessita' e le sottigliezze.
Lo cercher�. Ho appena letto di Toraldo "In fin dei conti" (tra
l'altro c'� un capitolo intitolato "Le cose e i loro nomi" in cui
l'autore cita se stesso.)
>In ogni caso quando K e K' hanno velocita' relativa non nulla, e' vero
>che K ***nel senso preciso che ho detto sopra*** "attribuisce al tempo
>di K' l'illusione di scorrere piu' lentamente",
>ma 1) la cosa e' reciproca,
> 2) ognuno dei due osservatori invecchia come al solito e non nota
>nulla di particolare
>riguardo alla propria sensazione dello scorrere del tempo: guardandosi
>al proprio specchio vede la barba crescere allo stesso ritmo di sempre.
>Quindi nel limite di velocita'relativa tendente a c non puo' succedere
>niente visto che non succede niente per ogni velocita' relativa vicina
>arbitrariamente a c.
Ma io non parlavo della sensazione di invecchiare e del nostro
soggettivo passare del tempo che credo dipenda dalla freccia
termodinamica del tempo, entropia, eccetera.
Io alludevo a t come a una delle 4 dimensioni che danno a ogni evento
coordinate di riferimento.
Se lo spazio cartesiano esiste, t � la quarta coordinata. Non c'�
riferimento assoluto per le coordinate spaziali, non si pu� stabilire
di esseer davvero in "quiete" rispetto all'universo, ma al di l� delle
distorsioni dovute al movimento e che vengono avvertite solo da chi
non appartiene al sistema di riferimento inerziale in movimento, si
potrebbe immaginare un "viaggio" che usando le quattro coordinate
possa tornare "dove" e "quando" da un punto di vista, come dire, di
dio?
Ossia al di l� degli infiniti relativismi degli osservatori
appartenenti a sistemi inerziali diversi, tutti potrebbero scoprire
che il bib bang � avvenuto 13 miliardi di anni (o equivalente!) fa?
E ancora: se volessi tornare esattamente dov'era Roma nel 1945 potrei
calcolare all'indietro il moto relativo del Sole intorno alla Via
Lattea e trovare le 3 coordinate spaziali, no? Posso fare la stessa
cosa con t, sempre in questo riferimento inerziale, vero?
Quindi in questo riferimento inerziale io, se fossi stato a Roma nel
1945, avrei percorso x,y,z distanza e t tempo.
In teoria io con un'astronave avrei potuto restare "fermo" rispetto
alla Via Lattea (dico cos� ma potrei dire rispetto al superammasso
della Vergine...)e lasciare che Sole e Terra se ne andassero in giro,
ma non avrei mai pututo restare fermo in t.
O forse quasi s�, se avessi ruotato a stretto raggio con v=
99,9999999...% di c?
>Mi fermo qui perche' ho molto da fare,
>Ciao, Valter
Grazie comunque del tempo che mi hai dedicato.
Ciao.
Ernesto
>
>
>------------------------------------------------
>Valter Moretti
>Faculty of Science
>Department of Mathematics
>University of Trento
>Italy
>http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Wed Jan 14 2004 - 17:20:40 CET