rnesto wrote:
>
> Converrai che qualunque osservatore, in qualunque condizione di moto,
> rispetto a qualunque riferimento inerziale, vede il fotone sempre a
> velocit� c e quindi a tempo nullo, proprio per la contrazione di
> Lorentz.
>
>
Ciao, non capisco ancora cosa intendi.
La questione e' questa. Prendi una coppia di riferimenti inerziali
(con una piccola modifica uno dei due puo' essere sostituito da
una curva di universo arbitraria, ma rimaniamo alla situazione
piu' elementare), K e K'. Supponi che due eventi q1 e q2 avvengano
per K nello stesso posto nello spazio di quiete di K, ma a tempi
diversi t1 e t2 con t2>t1. Indichiamo con T l'intervallo temporale
t2-t1.
Per K' i due eventi q1 e q2 non avverranno piu'nello stesso posto
(se K non coincide con K'). In ogni caso, siano t'1 e t'2 le coordinate
temporali di q1 e q2 per K', risultera' comunque (si puo' dimostrare)
t'2>t'1 per cui almeno l'ordinamento temporale non e' cambiato cambiando
riferimento inerziale.
Indichiamo con T' la differenza t'2-t'1. La questione e':
quale relazione c'e' tra l'intervallo temporale T che K attribuisce a
q1, q2 e l'analogo intervallo temporale T' che K' attribuisce
alla stessa coppia di eventi?
La risposta ottenibile dalle trasf di Lorentz, ma anche piu'
semplicemente dalla formula della pseudodistaza minkowskiana
e' che
T' = T sqrt(1-(v/c)^2)
dove v e' il modulo della velocita'relativa tra K e K', cioe'
il modulo della velocita' che K attribuisce a K' e ugualmente
il modulo della velocita' che K' attribuisce a K.
Quindi l'intervallo temporale tra due stessi eventi risulta essere
minore nel riferimento in cui gli eventi avvengono nello stesso posto
piuttosto che in quello in cui gli eventi avvengono in posti diversi.
Ora tu vorresti fare in modo che K fosse il riferimento di un fotone,
piu' precisamente di un raggio di luce per concludere che T'=0. Questo
e' impossibile perche' non esiste alcun riferimento di quiete con un
fotone enon esisite alcuna coordinata temporale (tempo proprio)
nel suo spazio di quiete (che non esisite)... e tutto il ragionamento di
sopra non puo' essere fatto e la legge di dilatazione temporale nemmeno
dedotta dalle trasformazioni di Lorentz.
>
>>>Gli oggetti aventi massa a riposo (Higgs o non Higgs) possono restare
>>>fermi rispetto alle tre dimensioni spaziali (non del tutto esatto, ma
>>>approssimativamente)
>>
>>Vuoi dire rispetto ad un riferimento inerziale?.
>>Cioe', ad ogni istante c'e' un riferimento inerziale in cui una
>>particella del tipo detto ha velocita' nulla.
>
>
> S�. Cosa che non � mai possibile per un fotone. In compenso il suo
> t=0. Se t non � uguale a zero per un fotone, che diavolo di valore
> potrebbe avere?
>
La domanda e' priva di senso come ho cercato di mostrarti sopra.
>
>>>ma non possono restare fermi rispetto alla
>>>dimensione tempo (ahim�!).
>>
>>Questo non vuol dire niente di sensato.
>
>
> Vuol dire, IMHO, che nei diagrammi a 4D, se metti t sulle ordinate e
> le altre 3D su x,y,z e la particella "WALTER MORETTI" sta ferma
> rispetto a quest'ultime, non pu� star ferma rispetto a t, che cresce
> in modo inarrestabile..... e tu diventi vecchio.
E' vero che divento vecchio, ma questo non c'entra niente con la
relativita': il problema della sesazione dello scorrere del tempo
(non della direzione privilegiata del tempo)
e' una delle questioni piu' spinose di tutta la storia della scienza
ti invito a leggere un bel libro del fisico Toraldo di Francia,
"le cose e i loro nomi" pubblicato negli anni 80 (Laterza?) in cui
tra tante altri problemi della fisica contemporanea, si occupa anche
di quel problema, mostrandone l'eneorme complessita' e le sottigliezze.
In ogni caso quando K e K' hanno velocita' relativa non nulla, e' vero
che K ***nel senso preciso che ho detto sopra*** "attribuisce al tempo
di K' l'illusione di scorrere piu' lentamente",
ma 1) la cosa e' reciproca,
2) ognuno dei due osservatori invecchia come al solito e non nota
nulla di particolare
riguardo alla propria sensazione dello scorrere del tempo: guardandosi
al proprio specchio vede la barba crescere allo stesso ritmo di sempre.
Quindi nel limite di velocita'relativa tendente a c non puo' succedere
niente visto che non succede niente per ogni velocita' relativa vicina
arbitrariamente a c.
Mi fermo qui perche' ho molto da fare,
Ciao, Valter
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Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Mon Jan 12 2004 - 10:09:57 CET