Re: Universo finito o infinito

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 31 Dec 2003 20:20:21 +0100

Gionata Erba ha scritto:
> mi inserisco in questo thread per porre una domanda riguardante la
> scala dei tempi che si utilizza quando si parla di "universo in
> espansione", "istanti successivi al big bang" e via dicendo, ovvero un
> riferimento temporale per cos� dire "assoluto".
> non mi � chiaro come una tale visione possa inserirsi nell'ambito
> della Relativit� (perlomeno di quella che conosco, la RR). In sostanza
> "quale" tempo si intende in Cosmologia?
Buona domanda.
Purtroppo la RR qui non basta: in RG le coordinate, tempo incluso,
sono arbitrarie, e in linea di principio uno potrebbe usare quelle che
piu' gli fanno comodo.
Pero' entra in gioco il principio cosmologico, che assume condizioni
uniformi in tutto l'universo "allo stesso tempo", e questo permette di
definire una scala di tempo uguale in tutto l'universo.

Col che non abbiamo ancora risolto, e infatti sono in uso diverse
scale di tempo: le piu' comuni cono il "tempo cosmico" e il "tempo
conforme". Spiego solo il primo, che e' quello che ci serve.

Secondo il pr. cosmologico l'evoluzione dell'universo e' la stessa
dappertutto, e per es. tutte le galassie, a parte moti locali,
costituiscono una specie di "polvere cosmica che e' la materia di
base, quella che determina la curvatura.
(Beh, non e' proprio cosi', ma lasciami un po' tagliare con l'accetta...)
Allora tu mettiti su una di queste galassie, con un orologio campione:
quello e' il tempo cosmico.

Per essere un po' piu' preciso dovrei parlare di metrica di
Robertson-Walker e della forma che la metrica assume se si usa comne
coordinata temporale il tempo cosmico...
Ma non mi pare il caso, e mi fermo qui.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Dec 31 2003 - 20:20:21 CET

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